mercoledì 30 novembre 2011

Little Bob (e i vecchi rockers)

Nel settore 'vecchi rockers', in Italia abbiamo Little Tony, in Francia hanno... Little Bob. Che poi è italiano pure lui, emigrato giovanissimo: Roberto Piazza, il suo vero nome. Rocker da una vita, ora Little Bob - accompagnato dall'omonimo gruppo - interpreta se stesso - in un cameo significativo - nel film "Le Havre", del regista finlandese Aki Kaurismäki, appena uscito nelle nostre sale con il titolo modificato in "Miracolo a Le Havre". Il padre di Roberto Piazza si chiamava Libero: nomen omen, era un anarchico antifascista. Lo stesso Little - very little - Bob  si fa chiamare anche Libero. E, ancora, nel film in questione pure il titolo del brano - suo, del 2002 -  è "Libero" - così, in italiano. C'è poesia in tutto ciò, e allora...
Vecchi rockers, 
un po' patetici, 
calcano indomiti
i palcoscenici:
un tempo amati,
restano amabili.


Little Bob - "Libero" (live 2011, video da film)

martedì 29 novembre 2011

La commedia umana

William Saroyan - The Human Comedy (1943) / La commedia umana

 
Andando all'essenza, la vita di alcuni - Homer e Hulysses, i fratelli Macauley, ad esempio - in un piccolo luogo - Ithaca, in California, ad esempio - è la vita di tutti: prima innocenza e poi disincanto, gioia e dolore, amore e non amore; e poi morte. Ognuno è attore della stessa commedia di sempre: ma con un'unica, irripetibile parte; ciascuno protagonista della propria vita: da vivere accanto - intrecciata - alle vite degli altri.
"La commedia umana" è un romanzo fatto di parole - leggere nella forma e forti nella sostanza - che toccano, entrano e vanno profonde.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 28 novembre 2011

La sirena canta e incanta

La rock band inglese The Union ha realizzato il suo secondo album, "Siren's Song",
preceduto di poco dal singolo omonimo. È un pezzo che merita:
ora suadente, ora potente, la sirena canta e incanta. 

 

The Union - "Siren's Song" (2011) 

venerdì 25 novembre 2011

Mega-intro al Bullfrog Blues

Del "Bullfrog Blues" si potrebbe dire che fu composto nel 1928 dal leggendario William Harris e che fu poi ripreso nel 1967 dai Canned Heat, nel 1972 da Rory Gallagher e poi da molti altri; ma il fatto è che il pezzo in questione... neanche lo sentiremo: il chitarrista australiano - inglese solo di nascita - Dave Hole riesce a stupire abbondantemente ancor prima di iniziarlo, con la sua personalissima, virtuosistica, ironica mega-intro.



Dave Hole - Intro al "Bullfrog Blues" (live, 2005)

giovedì 24 novembre 2011

Freddie c'è

Giusto un attimo di sosta, vent'anni fa:
quel "Don't stop me now" era stato ascoltato.
Buon compagno di viaggio, ora come allora, Freddie c'è.



Queen - "Don't Stop Me Now" (1978)

mercoledì 23 novembre 2011

Incubus bis

Dall'ultimo album degli Incubus, "If Not Now, When?", avevo proposto qualche mese fa l'orecchiabile "Promises, Promises", con relativo video ufficiale. Ma c'è pure questa
"Adolescents", più elaborata, che reclama attenzione: e allora bis, in bella esibizione live.



Incubus - "Adolescents" (live, 2011)

martedì 22 novembre 2011

Coppie

John Updike - Couples (1968) / Coppie


Il romanzo è ambientato a Tarbax, cittadina della provincia americana, negli anni appena precedenti la pubblicazione (1968): una serie di giovani coppie sposate, frivole e annoiate, si frequentano per… passatempo, dedicandosi a chiacchiere, giochi di società e partitelle sportive. A movimentare l’atmosfera è però soprattutto il sesso extraconiugale: per farne solo qualche cenno, c’è un tal Piet Hanema che colpisce nel segno ripetutamente (gravide comprese), mentre due coppie danno luogo ad uno scambio incrociato, prima nascosto e poi palese... Il tutto lascia perplessi: al di là di ogni considerazione morale, disturba la superficialità generale, di pensieri e comportamenti. Updike, che tiene avvinto il lettore con notevoli capacità stilistiche, forse si augura la sua reazione, ma certamente si espone ben poco: “l’incisiva critica nei confronti di una società eternamente insoddisfatta e alla ricerca impossibile dell’assoluto” di cui parla il commento in quarta di copertina risulta perlomeno… molto indiretta. Quella che si coglie più chiaramente è, al contrario, l’eccessiva condiscendenza dell'autore verso i suoi personaggi immaturi, atteggiamento che finisce per ingenerare, nella sequela delle scene rappresentate, leggere o piccanti, un clima ben affermatosi in tempi successivi: quello della telenovela.

(Agli amici... lo sconsiglio.)

lunedì 21 novembre 2011

Tre volte angelica

Giorno importante, oggi, per Charlene Soraia, 23 anni, londinese: perché esce il suo primo, atteso album, "Moonchild".
Nella biografia si legge che ha iniziato a suonare la chitarra a 5 anni, che ha avviato poco più tardi lo studio del pianoforte, che ha cominciato a esibirsi come cantante e musicista a 16 anni, che poi ha fatto parte di alcuni gruppi musicali.
Tra le sue prime esecuzioni registrate c'è questa "Bike", canzone ora inserita nell'album: qui live - nel 2008 -, voce... angelica e chitarra.


Charlene Soraia - "Bike" (live, 2008)


Quest'anno la notorietà, per Charlene, in gran parte legata alla sua versione soft di "Wherever You Will Go" dei Calling (2001), sfruttata nella pubblicità di un tè: eccola, voce - sempre angelica - e pianoforte.


Charlene Soraia - "Whenever You Will Go", da "Moonchild" (2011)


Date le premesse, vale la pena di approfondire. Questa "When We Were Five", prima traccia dell'album, è un pezzo più alternativo, molto raffinato, dall'atmosfera rarefatta e sospesa, costruita da sonorità avvincenti e dalla voce di Charlene, strumento aggiunto, qui... più angelica che mai. 
Concludendo, oggi debutta un'artista interessante: sarà da seguire.


Charlene Soraia - "When We Were Five", da "Moonchild" (2011)

venerdì 18 novembre 2011

Il 'cantattore' è soddisfatto

Come annunciato in precedente post, è dunque uscito da poco l'ultimo album di Tom Waits, "Bad As Me". Contiene tra l'altro questa "Satisfied", un pezzo che fa esplicito riferimento alla "Satisfaction" dei Rolling Stones, con tanto di citazione nel testo di "Mr. Jagger e Mr. Richards".
- Dopo che me ne sarò andato sarò soddisfatto, per quel che è stato e che sarà, - dice Tom, in buona sostanza - ma lo sarò pure prima di andarmene, quando vivrò pienamente e le cose gireranno per il verso giusto...
L'evocato Keith Richards è qui ben presente, con chitarra e relativo sound. Il video, interpretato in senso totale del 'cantattore' Tom, porta una firma che va pure segnalata: quella di Jesse Dylan, figlio di Bob. 



Tom Waits - "Satisfied", da "Bad As Me" (2011)

giovedì 17 novembre 2011

Ah, capirsi!

Lotti contro la superficialità, la tua faciloneria, per cercare di accostarti alla gente senza aspettative illusorie, senza un carico eccessivo di pregiudizi, di speranze o di arroganza, nel modo meno simile a quello di un carro armato, senza cannoni, mitragliatrici e corazze d’acciaio spesse quindici centimetri; offri alla gente il tuo volto più bonario, camminando in punta di piedi invece di sconvolgere il terreno con i cingoli, e l’affronti con larghezza di vedute, da pari a pari, da uomo a uomo, come si diceva una volta, e tuttavia non manchi di capirla male. Tanto varrebbe avere il cervello di un carro armato. La capisci male prima d’incontrarla, mentre pregusti il momento in cui l’incontrerai; la capisci male mentre sei con lei; e poi vai a casa, parli con qualcun altro dell’incontro, e scopri ancora una volta di aver travisato. Poiché la stessa cosa capita, in genere, anche ai tuoi interlocutori, tutta la faccenda è, veramente, una colossale illusione priva di fondamento, una sbalorditiva commedia di equivoci. Eppure, come dobbiamo regolarci con questa storia, questa storia così importante, la storia degli altri, che si rivela priva del significato che secondo noi dovrebbe avere e che assume invece un significato grottesco, tanto siamo male attrezzati per discernere l’intimo lavorio e gli scopi invisibili degli altri? Devono, tutti, andarsene e chiudere la porta e vivere isolati come fanno gli scrittori solitari, in una cella insonorizzata, creando i loro personaggi con le parole e poi suggerendo che questi personaggi di parole siano più vicini alla realtà delle persone vere che ogni giorno noi mutiliamo con la nostra ignoranza? Rimane il fatto che, in ogni modo, capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se ci riuscite… Beh, siete fortunati.

Da: Philip Roth - Pastorale americana (1997)
(Trad. Vincenzo Montanari)

mercoledì 16 novembre 2011

Ancora Anouk

Dopo qualche mese,
ancora Anouk, perché... merita,
nell'esecuzione 'live' di "Been Here Before",  
un pezzo contenuto nel suo album 2011 "To Get Her Together":
musica trascinante, lei in forma smagliante.



Anouk - "Been Here Before" (live, 2011)

martedì 15 novembre 2011

Se consideri le colpe



Andrea Bajani - Se consideri le colpe (2007)


Un figlio adulto va, in terre lontane, al funerale della madre che l’aveva abbandonato da piccolo. Ci sono ricordi perduti che riaffiorano, allora, e tasselli mancanti da ricostruire, con lo sguardo intorno, sui luoghi e sulle persone, sul teatro squallido delle ultime scene di lei. Questo “Se consideri le colpe” è un romanzo intenso, permeato di sofferenza e tristezza, rese digeribili da una scrittura sobria e leggera. Andrea Bajani (classe 1975) è da seguire.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 14 novembre 2011

Assaggio di Nickelback

Album in uscita (21 novembre) per Nickelback.
Titolo: "Here and Now".
Un assaggio è questa "When We Stand Together":
dice (ribadisce) che "dobbiamo stare insieme", perché "è così che vinceremo".
OK?  


Nickelback - "When We Stand Together", da "Here and Now" (2011)

venerdì 11 novembre 2011

Poetica e sognante

"Old Pine" è una canzone poetica e sognante del giovane cantautore inglese Ben Howard, tratta dal suo album di debutto "Every Kingdom", fresco di incisione e lancio. 



Ben Howard - "Old Pine", da "Every Kingdom" (2011)

giovedì 10 novembre 2011

Il bipede ingrato

L’uomo è un essere bipede e ingrato. (…) Cospargetelo di tutti i beni del mondo, sprofondatelo nella felicità finché non gli arrivi sopra la testa, così che non se ne veda più se non qualche bollicina sulla superficie della felicità, come fosse la superficie dell’acqua; dategli una tale tranquillità economica che non gli rimanga proprio nient’altro da fare se non dormire, mangiare pasticcini e adoperarsi perché la storia universale non finisca: bene, anche così l’uomo, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, unicamente per farvi una pasquinata, vi combinerà una qualche porcheria. Metterà a repentaglio persino i suoi pasticcini, e a bella posta desidererà le più rovinose sciocchezze, la più antieconomica delle assurdità, all’unico scopo di poter mescolare a tutta questa positiva ragionevolezza il proprio rovinoso elemento fantastico. (…) Gli uomini sono pur sempre uomini e non tasti di pianoforte sui quali stian suonando le leggi della natura…

Da: Fedor M. Dostoevskij - Memorie dal sottosuolo (1864)
(Trad. Igor Sibaldi)

mercoledì 9 novembre 2011

Andamento fluttuante

Snow Patrol, la band scozzese-irlandese sulla scena dal 1997, torna con l'album "Fallen Empires". Interessante questa "This isn't everything you are" - qui 'live' - dall'andamento fluttuante... all'incirca così:
minimale all'avvio,
cresce piano, rinforza, si riempie di suoni e di cori;
si smorza;
  riprende, si arricchisce di nuovo, s'impone;
rallenta, si spegne: silenzio.



Snow Patrol - "This isn't everything you are" (live, 2011)

martedì 8 novembre 2011

Il gioco del rovescio

Antonio Tabucchi - Il gioco del rovescio (prima ed. 1981; nuova ed. 1988)


I racconti originari de "Il gioco del rovescio" (1981), costruiti su situazioni a doppia faccia - l'una più palese, l'altra più nascosta - erano otto; la raccolta più recente ne incorpora altri tre, successivi, l'ultimo dei quali - ambientato nell'antica Grecia - è alquanto diverso dagli altri, dissonante, e anche meno convincente: ma è un dettaglio marginale. A parte questo, sintetizzando molto, si può fare senz'altro un'affermazione perentoria: sono racconti bellissimi.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 7 novembre 2011

Bonamassa non s'annoia

Joe Bonamassa è un cantante-chitarrista-compositore statunitense, trentaquattrenne. Per anni si è espresso prevalentemente da solista e nel territorio del blues: ne è testimonianza la grande esibizione del 2009 alla Royal Albert Hall di Londra, da cui è tratta questa "Stop!", dall'andamento classico, molto godibile.



Joe Bonamassa - "Stop!" (live, 2009)


Poi la sterzata, nel 2010: Joe entra in un 'supergruppo', "Black Country Communion", insieme a Glenn Hughes, voce solista e basso (classe 1952, molte esperienze alle spalle, tra le quali un periodo con i Deep Purple negli anni '70), Derek Sherinian, tastiere (ex Dream Theater) e Jason Bonham, batterista come il compianto padre John (dei Led Zeppelin). I quattro sono già al secondo album, denominato... "2": questa "Man In The Middle" si colloca nell'alveo dell'hard rock più tradizionale.



Black Country Communion - "Man In The Middle", da "2" (2011)


Ma attenzione, Joe ha fatto una sterzata... controllata: in realtà, oggi continua ad alternare la strada vecchia - blues da solo - e quella nuova - hard rock in compagnia. Così sdoppiato, Bonamassa non s'annnoia.

sabato 5 novembre 2011

Quiz del rivoluzionario

 Al telefono con un faccendiere, un rivoluzionario dice:


Il faccendiere è Valter Lavitola (latitante, per ora).

Quiz: chi è il rivoluzionario (a piede libero, per ora)?

**********

(?)

(No, non è difficile...)

(Va be', semmai... sotto, tra le etichette...)

venerdì 4 novembre 2011

Grinta e tatuaggi

"What Ya Gonna Do" è uno dei loro pezzi più moderati: solitamente fanno del rock molto più duro. Eh sì, gli Hinder abbondano senz'altro in grinta. E... in tatuaggi, chiaramente.



Hinder - "What Ya Gonna Do", da "All American Nightmare" (2010, video 2011)

giovedì 3 novembre 2011

La città e i cani


Mario Vargas Llosa - La ciudad y los perros (1962-'63*) / La città e i cani

(*L'editore stampò le prime copie per un concorso, vinto, nel 1962; la pubblicazione ufficiale fu poi del 1963.)


La città è Lima, Perù, ma quella che domina la scena, al suo margine, è la cittadella militare costituita dal Collegio Leoncio Prado: un posto dove si insegna a “diventare uomini”, teoricamente attraverso “l’obbiedienza, il lavoro, il coraggio”, ma praticamente attraverso i soprusi, le punizioni, l’insabbiamento delle verità scomode.
Poi ci sono i cani: quelli veri, “fedeli più dei parenti” - come la cagna Malficata, ospite fissa del collegio -, e quelli “chiamati cani”, che sono le matricole, i deboli novizi sui quali viene scaricata ogni frustrazione.
Mario Vargas Llosa lo frequentò davvero, il Collegio Militare Leoncio Prado: “Fu come scoprire l’inferno”, disse. A 26 anni, in questa sua seconda prova letteraria, raccontò tutto in maniera impersonale, ma forte: quando uscì, il libro fu accusato di vilipendio delle istituzioni e bruciato in piazza dai militari peruviani. La critica lo esaltò, invece, come “prima opera universale della letteratura sudamericana”.
La costruzione del romanzo è complessa, con alternanza della narrazione in prima e terza persona e con bruschi salti temporali; la lettura è dunque faticosa, anche per via della prosa piuttosto antiquata (la traduzione è del 1967). Ma il romanzo, necessariamente contestualizzato, mantiene anche oggi una sua notevole rilevanza. 

(Agli amici... lo consiglio.) 

mercoledì 2 novembre 2011

Vai col blues!

Tab ci mette voce (notevole), chitarra (senti che assoli...) e creatività (il pezzo è suo),
gli altri due danno una mano (da buoni amici) e...
vai col blues!



Tab Benoit - "Shelter me" (live, 2010)

martedì 1 novembre 2011

Io ballo da solo

Teo Teocoli - Io ballo da solo (2010)


È un gran simpatico, Teo. E poi ha avuto delle frequentazioni incredibili, alla Forrest Gump, soprattutto negli anni '60/'70. E dunque è davvero piacevole sentirlo raccontare la sua vita, a episodi, dagli schermi televisivi: ma se togli il suo volto espressivo e la sua voce - quella naturale, o quella che fa la parodia di altre - la resa cala parecchio. Insomma, detta in altri termini, più chiari: il livello letterario - suo e dell'editor - qui è proprio bassino.

(Agli amici... lo sconsiglio.)