venerdì 30 ottobre 2015

Gli anni


Annie Ernaux - Gli anni / Les Années (2008)



Ennie Ernaux, francese nata nel 1940, “salva” - nero su bianco - l'essenziale della sua vita, comprensivo di “tutto” quello che “il mondo ha registrato in lei”. Ne risulta “un'autobiografia impersonale”, volutamente priva di “io”, nella quale l'autrice rivede se stessa da fuori riscoprendo nella donna che è stata “il mondo, la memoria e l'immaginario dei giorni passati”, cogliendo soprattutto “i cambiamenti di idee, credenze e sensibilità, la trasformazione delle persone”, lei tra le altre.
Operazione molto interessante: sennonché l'intento di includere “tutto” l'essenziale di quanto vissuto in quasi settant'anni si rivela impresa improba, con l'autrice anche costretta a stilare diversi elenchi di cose viste e fatti accaduti, spesso peculiari del mondo d'oltralpe... Lettura a fasi alterne, quindi, ora di buon coinvolgimento, ora di inevitabile distacco.

mercoledì 28 ottobre 2015

Lui fa il rhythm and blues

Il nonno era pastore battista, il padre canta nel coro della chiesa, la madre accompagna al piano. Lui no: Anderson East, lontano da chiesa e casa, fa il rhythm and blues.



Anderson East - "Satisfy Me" (live, 2015)
(Brano in "Delilah", 2015)

lunedì 26 ottobre 2015

Quello che ho amato


Siri Hustvedt - Quello che ho amato / What I Loved (2003)



Lo storico dell'arte Leo Hertzberg, ormai vecchio, racconta un lungo pezzo della sua vita - famiglia, amici, lavoro -, con le vicende private che si stagliano avendo per sfondo il mondo colto newyorkese. Leo rievoca particolarmente la sua grande amicizia con Bill, l'artista dell'avanguardia William Wechsler, e quindi l'intenso rapporto tra le rispettive famiglie: si alternano le gioie e i dolori, anche atroci, finché nel racconto prende ampio spazio una serie di complicate trame con al centro Mark, il figlio “bugiardo cronico” di Bill. Leo ricostruisce come può, sapendo bene che a distanza “non siamo più gli attori della storia, ma spettatori che hanno scelto di parlare”; le gioie e i dolori del passato lontano tendono a sfumare, resta più forte il ricordo di quello che si è amato.
Siri Hustvedt scrive molto bene: a parte qualche lungaggine nella “serie di complicate trame” con protagonista il “bugiardo cronico” Mark Wechsler, un' ottima lettura.

venerdì 23 ottobre 2015

Ha smesso di piovere


Andrés Barba - Ha smesso di piovere / Ha dejado de llover (2012)



I quattro racconti di Barba promettono più di quanto poi mantengano. Il tema di fondo - la complessità delle relazioni famigliari - è sempre interessante, ma le solide costruzioni di base della narrazione sono infiorettate da troppi elementi discutibili, con aggrovigliamenti gratuiti e aggettivazioni molto libere. All'interesse si accosta allora l'irritazione, e non è più un bel leggere.

mercoledì 21 ottobre 2015

Fine missione


Phil Klay - Fine missione / Redeployment (2014)



Dodici racconti forti di giovani americani in Iraq - dove l'autore fu nel 2007-2008 - o in Afghanistan, a ripetere la storia - che mai insegna - dei padri in Vietnam e dei nonni in Corea. In guerre sempre e comunque sporche, strapiene di esperienze orribili. Di violenza, dolore, morte. Poi, per i vivi, il rientro a casa a fine missione, con cicatrici indelebili. Un libro duro, sconvolgente, vero, necessario.

lunedì 19 ottobre 2015

Solo Timothy


Un paio d'anni (a "The Voice") era Timothy Cavicchini,
ora è solo Timothy.



Timothy - "Ti rubo gli occhi" (2015)

venerdì 16 ottobre 2015

Hard rock in cravatta


 Da una band un po' matta
 un hard rock in cravatta



Clutch - "X-Ray Visions" (da "Psychic Warfare", 2015)

mercoledì 14 ottobre 2015

La coscienza di Andrew


E. L. Doctorow - La coscienza di Andrew / Andrew's Brain (2014)



Andrew, uno scienziato cognitivo (ma potrebbe essere un computer intelligente, dotato di “coscienza”) si apre a Doc, uno psicologo (o qualcuno o qualcosa che tale parrebbe), raccontandogli la sua storia, avvincente e sfortunata: l'ultimo romanzo (2014) di E.L. Doctorow (1931-2015) è strano, stimolante e... (diciamolo pure!) bello.

lunedì 12 ottobre 2015

La voce e la semplicità di Danielle

Danielle Nicole, cantante e bassista americana, esordisce con un EP intitolato "Wolf Den": all'ascolto del brano omonimo spiccano la voce e la semplicità di Danielle.



Danielle Nicole - "Wolf Den" (dall'EP omonimo, 2015)

venerdì 9 ottobre 2015

La fine della strada


John Barth - La fine della strada / The End of the Road (1958)



Qui si narra dell'incontro dirompente tra due opposti, “l'Irrazionale o il Non-Essere” qual è per autodefinizione il narratore, l'insegnante Jacob Horner, e “la Ragione o l'Essere” quale si rivela, con radicalità estrema di pensiero e azione, il suo novello collega di lavoro Joe Morgan: presa in mezzo, sarà la moglie di quest'ultimo, Rennie, a farne le spese... Il romanzo parte in sordina, con rivolti chiaramente paradossali che si impongono via via, quindi procede in crescendo e sfocia in un finale esplosivo: datata 1958, un'altra ottima prova, dopo l'esordio con “L'opera galleggiante” (1956), dello scrittore - nonché filosofo e psicologo - John Barth.

mercoledì 7 ottobre 2015

E via che si pesta!


Breve indugio...
e via che si pesta!



Shinedown - "Cut the Cord" (da "Threat to Survival", 2015)

lunedì 5 ottobre 2015

Il Romanzo della Nazione


Maurizio Maggiani - Il Romanzo della Nazione (2015)



Quelle due parolone nel titolo, con le maiuscole, Romanzo e Nazione, di primo acchito hanno un che d'esagerato. Poi, in corso di lettura, si conviene che Maggiani affronta questa volta un tema effettivamente grande: intanto premette che le Nazioni le costruiscono i popoli, che sono fatti di persone perlopiù comuni ma impegnate, persone le cui storie contribuiscono decisamente a fare la Storia, sicché le narrazioni delle stesse, spesso minori e dimenticate, ricostruite mettendo insieme pezzi di verità e magari un po' d'immaginazione, compongono - per l'appunto - il Romanzo della Nazione; e quindi Maggiani parla di gente che ha conosciuto personalmente, famigliari e compaesani, e poi di persone comuni delle quali ha sentito o letto, risalendo indietro di alcune generazioni fino al tempo del Risorgimento, e dà a loro il merito per ciò che hanno fatto, costruito: molto, sicuramente, però - sostiene - non abbastanza: la Nazione è certo progredita, ma l'opera è chiaramente incompiuta e “non si possono lasciare le cose a metà, non funziona”, per cui ora starebbe a noi...
Il libro è complessivamente buono, e meritorio, ma anche disomogeneo tra la parte autobiografica, fresca e scorrevole, e quella più decisamente storica, interessante ma piuttosto pesante. (Poi, un'annotazione di dettaglio: va bene il dialetto inserito qua e là perché ha un suo senso, ma nell'italiano di Maggiani, generalmente di alto livello, risulta fastidioso lo sdoganamento di certi “a me mi”, “a gratis”, o dell'espressione “era dietro a fare questo o quest'altro”... L'italiano, qui come ovunque, dovrebbe essere corretto.)

venerdì 2 ottobre 2015

Nella rete di Gary


Gary
ti prende piano
nella rete della sua atmosfera



Gary Clark Jr. - "The Healing" (da "The Story of Sonny Boy Slim", 2015)