venerdì 30 marzo 2012

Intrigante Feist

La cantautrice e polistrumentista canadese Feist - all'anagrafe Leslie Feist - ha rilasciato nell'autunno 2011 il suo quarto album, "Metals", accolto con favore. "How Come You Never Go There", qui eseguita live, è esattamente quel che è la stessa Feist: intrigante.



Feist - "How Come You Never Go There" (live, 2011)

giovedì 29 marzo 2012

Brevi interviste con uomini schifosi



David Foster Wallace - Brief Interviews with Hideous Men /
Brevi interviste con uomini schifosi (1999)


In "Brevi interviste con uomini schifosi", tra pagine ad alta tensione e  - va detto - qualche passaggio di ardua decodifica, fai un viaggio dentro la selva oscura, nel girone infernale dell'aldiqua contemporaneo, ove i dannati vivono i loro tormenti esistenziali dietro le porte accanto, arrovellandosi nella ricerca di una soluzione.
Poi ti sovviene che sei pure tu uno di loro (non dei più schifosi, speri), con i tuoi lati bui, con le angosce più o meno sopite, con la pena di vivere che tenti faticosamente di controllare ogni giorno, di bilanciare con gioie e distrazioni.
Del resto, così fan tutti. La vita è anche lotta, dura, e qualcuno soccombe pure: come David Foster Wallace.

(Agli amici... lo consiglio.)

mercoledì 28 marzo 2012

Simpatica e simpatico

Jaded Sun, irlandesi dublinesi, buoni esponenti blues-rock & hard-rock, hanno prodotto un solo album, nel 2008, "Gipsy Trip", preceduto e seguito da alcuni EP. Nel filone della tradizione, simpatica questa loro "Hey You!" - da "Gipsy Trip" -, e simpatico pure il video. 



Jaded Sun - "Hey You!" (da "Gipsy Trip", 2008)

martedì 27 marzo 2012

Misteri di Tabucchi

Dicono che la morte è un mistero, ma il fatto di essere esistito è un mistero maggiore.

Da: Antonio Tabucchi - Tristano muore. Una vita (2004)


Antonio Tabucchi (24.9.1943 - 25.3.2012) continua - misteriosamente - a vivere
 nei cuori di quelli che l'hanno amato, e nelle opere che ha lasciato e resteranno. 

lunedì 26 marzo 2012

In attesa di Alanis, c'è Moa

Moa Lignell, diciassettenne svedese al debutto, sembra Alanis Morissette.
Un'Alanis giovanissima: Moa ha vent'anni giusti di meno...
L'originale latita da tempo, si fa aspettare:
in attesa di Alanis, c'è Moa.



Moa Lignell - "When I Held Ya" (2012)

venerdì 23 marzo 2012

Rezophonic Movida

Rezophonic è un progetto musicale-sociale partito nel 2006 per iniziativa di Mario Riso, già batterista dei Movida e poi cofondatore di Rock TV, finalizzato alla raccolta di fondi destinati ad AMREF(African Medical and Research Foundation) per la costruzione di pozzi d'acqua potabile in Africa (127 quelli a tutt'oggi realizzati). Rezophonic ha coinvolto una schiera di musicisti italiani nella produzione di due album (2006 e 2011); nel secondo, "Rezophonic 2 Nell'acqua", Mario Riso ha rimesso insieme i Movida, che si erano sciolti nel 2002: il loro pezzo, "Sono un acrobata", esce oggi ufficialmente come singolo nelle radio e, con questo videoclip appena girato, sui canali televisivi dedicati.



Rezophonic (Movida) - "Sono un acrobata" (2011, video 2012)

giovedì 22 marzo 2012

La confederazione di anime

Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere "uno" che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone. Il dottor Cardoso fece una piccola pausa e poi continuò: quella che viene chiamata la norma, o il nostro essere, o la normalità, è solo un risultato, non una premessa, e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte e più potente, codesto io spodesta l'io egemone e ne prende il posto, passando a dirigere la coorte delle anime, meglio la confederazione, e la preminenza si mantiene fino a quando non viene spodestato a sua volta da un altro io egemone, per un attacco diretto o per una paziente erosione. Forse, concluse il dottor Cardoso, dopo una paziente erosione c'è un io egemone che sta prendendo la testa della confederazione delle sue anime, dottor Pereira, e lei non può farci nulla, può solo eventualmente assecondarlo.
Il dottor Cardoso finì di mangiare la sua macedonia e si asciugò la bocca con il tovagliolo. E dunque cosa mi resterebbe da fare?, chiese Pereira. Nulla, rispose il dottor Cardoso, semplicemente aspettare, forse c'è un io egemone che in lei, dopo una lenta erosione, dopo tutti questi anni passati nel giornalismo a fare la cronaca nera credendo che la letteratura fosse la cosa più importante del mondo, forse c'è un io egemone che sta prendendo la guida della confederazione delle sue anime, lei lo lasci venire alla superficie, tanto non può fare diversamente, non ci riuscirebbe e entrerebbe in conflitto con se stesso, e se vuole pentirsi della sua vita si penta pure, e anche se ha voglia di raccontarlo a un sacerdote glielo racconti, insomma, dottor Pereira, se lei comincia a pensare che quei ragazzi hanno ragione e che la sua vita finora è stata inutile, lo pensi pure, forse da ora in avanti la sua vita non le sembrerà più inutile, si lasci guidare dal suo nuovo io egemone e non compensi il suo tormento con il cibo e con le limonate piene di zucchero.

Da: Antonio Tabucchi - Sostiene Pereira (1994)

mercoledì 21 marzo 2012

Ripensaci, Ivano!

Quello di due sere fa sarebbe stato l'ultimo concerto di Ivano Fossati...
  Alla fine, dal pubblico si è levata un'invocazione: "Ripensaci!"
Non lo farà, temo, ma mi associo: "Ripensaci, Ivano!"
  


Ivano Fossati - "Quello che manca al mondo" (live, 2011)


Quello che manca al mondo è un poco di silenzio
quello che manca in questo mondo è il perdono che non vedo e non sento
tutta la gente intorno sogna di cavalcare il temporale
quello che serve alla vita è acqua e sale.

Io non sono quell'uomo che aveva un sogno
che ne è stato dei sogni di questo tempo?
Di che cosa parliamo in questa vita?
Di che cosa nutriamo i nostri figli?

Quello che mancherà domani è un monumento all'uguaglianza
quello che manca già stanotte sono mille parole d'amore
perché c'è gente che parla d'amore in una lingua morta
sono vivi e gli basta e sanno aspettare
ma in quest'estate che sembra piuttosto dicembre
non tutto va bene, oppure sì, se vi pare.

Quello che manca al mondo lo vedo bene coi miei occhi
quello che manca in questo mondo non lo posso raccontare
io non sono quell'uomo che aveva un sogno
e nemmeno l'artista che aveva un dono
ma anche un solo pensiero fa strada
come tutte le grandi illusioni.

Quello che manca al mondo è un poco di silenzio
quello che manca in questo mondo è il perdono che non vedo e non sento
quello che manca al mondo è un poco di silenzio.

martedì 20 marzo 2012

Olive Kitteridge


Elizabeth Strout - Olive Kitteridge (2008)



Intorno ad un personaggio (Olive Kitteridge) e al luogo in cui vive (Crosby, Maine, U.S.A.) si sviluppano frammenti di storie: starebbe al lettore, evidentemente, ricostruire l'insieme. A me pare, in verità, che la Strout cucini utilizzando molti ingredienti, generalmente poco saporiti - appena aggiustati con qualche spezia buttata qua e là -, e che li propini semplicemente accostandoli tra loro, senza la doverosa cura dell'amalgama: il risultato è un piatto approssimativo e freddino.

(Agli amici... lo sconsiglio.)

lunedì 19 marzo 2012

La spontaneità di Lewis

Il londinese Lewis Floyd Henry è nato come musicista di strada (e di metropolitana). Nel corso degli anni, ai pezzi dei grandi (Jimi Hendrix, in primis) ha affiancato via via i suoi. Nel dicembre scorso è uscito il suo primo album, "One Man Band & His 30w Pram". Il brano d'apertura, "Sacred Gardens", viene ora lanciato come singolo: Lewis Floyd Henry mantiene chiari i suoi riferimenti, e anche tutta la spontaneità dell'artista di strada.



Lewis Floyd Henry - "Sacred Gardens" (da "One Man Band & His 30w Pram", 2011)
(Video 2012)

venerdì 16 marzo 2012

Agrodolce ammaliante

Già compagni di studi - a Southampton, UK -, Russell Marsden, Emma Richardson e Matt Hayward sono  diventati Band Of Skulls nel 2004. Il loro terzo album, "Sweet Sour", uscito nel febbraio scorso, sta andando forte. La title track, che ha sonorità potenti nell'originale versione elettrica, in questo live acustico è bella limpida... e ammaliante. 



Band Of Skulls - "Sweet Sour" (live acoustic, 2012)

giovedì 15 marzo 2012

Buoni e cattivi

Soltanto i buoni dubitano della propria bontà, ed è questo il presupposto che li rende buoni. I cattivi sanno di essere buoni, ma i buoni non sanno niente. Passano la vita perdonando gli altri, però non possono perdonare se stessi.

Da: Paul Auster - Uomo nel buio (2008)
(Trad. Massimo Bocchiola)

mercoledì 14 marzo 2012

"Quasi amici" e Terry Callier

Da qualche settimana c'è nelle nostre sale un bel film francese - del 2011 -, "Quasi amici" - titolo originale "Intouchables"-, nel quale un tetraplegico e il suo aiutante personale sono protagonisti di una storia insieme divertente e toccante. Un film senz'altro consigliabile, che ha pure una bella colonna sonora, basata in buona parte su brani pianistici di Ludovico Einaudi, ma comprendente anche un variegato mix di musica classica e "leggera". In un passaggio del film, in verità piuttosto fuggevole, si sente "Your Goin’ Miss Your Candyman", un pezzo del lontano 1973, di Terry Callier: che è un musicista di Chicago, classe 1945, nato come folksinger (fu anche spalla del primo Dylan), con una carriera fatta poi di alti e bassi - o, forse meglio, di pieni e vuoti, visto che smise proprio di fare musica intorno agli anni '80, dedicandosi allo studio - fino alla laurea - e ad altri lavori (insegnante, programmatore informatico). Ma succesivamente tornò, e in buona forma, per la gioia degli estimatori: uno dei quali, David Crosby, ha speso per lui parole molto belle.

Il brano citato è qui proposto in un live del 2005. (Noto che Terry è ripreso bene, non altrettanto il chitarrista solista, che pure, nell'ombra, lavora da par suo... e perciò merita la citazione: si tratta di Jim Mullen.)



Terry Callier - "Your Goin’ Miss Your Candyman" (live, 2005)



Tra coloro che in tempi relativamente recenti hanno valorizzato le doti di Terry Callier, sono da ricordare i Massive Attack, il gruppo inglese che si avvale molto spesso di collaborazioni esterne. Nel 2006 uscì un grande pezzo, molto suggestivo, "Live With Me", firmato Massive Attack ma con Terry Callier voce solista: un brano che - parlando ancora di colonne sonore - è stato riproposto in vari film, tra i quali "The Reader".



Massive Attack - "Live With Me" (2006)

martedì 13 marzo 2012

Matematici nel sole


Franco Stelzer - Matematici nel sole (2009)



Hus, il marito, è malato di cancro e si prepara a morire con molta dignità e in piena coerenza con la sua impostazione laica. Ripercorsa in un lungo flashback, la sua vita è intrisa della storia d’amore con Wif, la moglie, una storia fatta di splendori e di una quotidianità vissuta sempre con grande pienezza, valorizzata come un bene prezioso. Hus e Wif si amano come amano la vita, nelle sue espressioni variegate, anche contrastanti, comunque intravedendo una continuità, una filigrana che sembra unire le cose più disparate. Insieme affrontano il tempo dei bilanci e dell’uscita di scena, con Hus che, ormai in una cascata di luce, conclude: “Tutto sommato alla fine noi non siamo che questo. Esseri che fanno di conto, avvolti nel chiarore. Piccoli eroi storditi e luminosi. Matematici nel sole.”

Stelzer premette versi poetici a vari capitoli del romanzo e altri li dissemina qua e là, talora sorprendendo in prima battuta; poi si distende in una narrazione ricca, effervescente a tratti, spesso delicata, dotata sempre di grande musicalità. Le due modalità letterarie si alternano integrandosi, esaltandosi; e allora tornano alla mente le parole di Virginia Woolf, quanto mai appropriate: “È proprio vero che la poesia è deliziosa. Infatti la prosa migliore è ricca di poesia.”

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 12 marzo 2012

Un pezzo dei Blind Faith

Detto in precedente post dei Cream, due paroline ora sui Blind Faith: furono un "supergruppo", attivo nel solo anno 1969, composto dagli ex Cream Eric Clapton (chitarra) e Ginger Baker (batteria), dall'ex Traffic Steve Winwood (voce, tastiere, chitarra), e dall'ex Family Ric Grech (basso). Il pezzo (composto da Winwood) più noto del loro unico album, anch'esso titolato "Blind Faith", è sicuramente "Can't Find My Way Home": una notorietà legata al valore del brano e alle moltissime cover che l'hanno poi riproposto.

Il sodalizio Winwood-Clapton si è talvolta rinnovato, anche in tempi recenti; nel 2007, ad esempio, Steve raggiunse la Eric Clapton's Band (che comprendeva altri due notevoli chitarristi, gli emergenti Derek Trucks e Doyle Bramhall II) al Crossroad Guitar Festival: fu l'occasione buona per una splendida riesecuzione di "Can't Find My Way Home".



Steve Winwood and Eric Clapton - "Can't Find My Way Home" (live, 2007)

venerdì 9 marzo 2012

Il gruppo di Ponti (Bridges)

Album di debutto, "Reality", per Continual Drift, gruppo rock italiano (del varesotto) molto grintoso: "Where The Sun Meets The Blues" è il primo singolo estratto, un buon pezzo hard nel quale spicca la voce intensa di Michele Ponti (anche detto... Michael Bridges).



Continual Drift - "Where The Sun Meets The Blues" (da "Reality", 2012)

giovedì 8 marzo 2012

I libri che mi lasciano senza fiato

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare a telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però.

Da: J. D. Salinger - Il giovane Holden
(Trad. Adriana Motti)

mercoledì 7 marzo 2012

L'ultimo regalo di Lucio

Ieri l'altro è stato diffuso il video di "Cromatica", il brano di Marta Sui Tubi nella nuova, recentissima versione con Lucio Dalla (la canzone originale era contenuta in "Carne con gli occhi", l'album che il gruppo siciliano aveva rilasciato giusto un anno fa): questa "Cromatica" rivisitata e impreziosita è davvero splendida. In questi giorni tristi tutti ribadiscono la grande generosità di Lucio, soprattutto nei confronti dei musicisti emergenti: questo, fatto a Marta Sui Tubi e quindi a noi, è (purtroppo) il suo ultimo regalo. 



Marta Sui Tubi, con Lucio Dalla - "Cromatica" (2012)

martedì 6 marzo 2012

La trama del matrimonio


 

Jeffrey Eugenides - The Marriage Plot / La trama del matrimonio (2011)



 
Dopo due buone prove, “Le vergini suicide” e “Middlesex”, nelle quali aveva mostrato grandi capacità - con senso della misura -, Eugenides delude: per la voglia di strafare, soprattutto.

“La trama del matrimonio: Jane Austen, George Eliot e Henry James” è il titolo di un seminario universitario frequentato dalla protagonista del romanzo, Madeleine. Eugenides commenta: “Ai tempi in cui il successo nella vita dipendeva dal matrimonio, e il matrimonio dipendeva dal denaro, i romanzieri avevano a disposizione un buon tema.”
Un tema antico che Eugenides ha deciso di rispolverare con una storiona che si rifà a quelle dei romanzi ottocenteschi, collocata però negli anni ’80: un triangolo amoroso tra la Madeleine di cui sopra e due uomini ben diversi tra loro, e però problematici entrambi, Leonard e Mitchell. L’intreccio essenziale della storiona, al netto di una sequela di dettagli insignificanti, è esplicitato in un paio di domande che Mitchell pone a Madeleine, alla fine dei suoi studi: “Fra i libri che hai letto per la tua tesi, e per il tuo saggio - la Austen e James e gli altri -, c’è per caso un romanzo in cui l’eroina sposa la persona sbagliata, comprende il suo errore, e poi si presenta l’altro pretendente, uno innamorato di lei da sempre, e si mettono insieme, ma alla fine il secondo pretendente capisce che l’ultima cosa di cui la donna ha bisogno è di risposarsi perché ha cose più importanti da fare nella vita? E così, pur amandola ancora, non le fa nessuna proposta di matrimonio? Esiste un libro che finisce così?”
“No”
, risponde Madeleine. “Che io sappia non esiste.”
“Pensi che potrebbe andar bene? Che potrebbe essere un buon finale?”
“Sì”
, dice Madeleine (purtroppo).
Ecco, Eugenides ha ritenuto di colmare con “La trama del matrimonio” questo vuoto letterario ottocentesco: nel duemilaundici, con la storiona. Che va ben oltre quanto già raccontato, perché è farcita assai, incorporando - al fine di... modernizzare - trattatelli di letteratura, psichiatria, biologia genetica, mistica religiosa, ecc.
Insomma, Eugenides si è ispirato a certi grandi del passato, mirando a rinnovarli, ma avrebbe fatto bene a tener presente anche l’ammonimento di altri, come Čechov e Mann: “abbreviare!”, “sfrondare!”; contenersi, aggiungo: non strafare!

(Agli amici... lo sconsiglio.)

lunedì 5 marzo 2012

La ricetta di Alice

Il primo album in studio di Alice Cooper uscì nel lontano 1969... Tra l'ottavo, "Welcome to My Nightmare" - del 1975 - e il ventiseiesimo - di pochi mesi fa - ci sono assonanze... quanto meno nel titolo: quest'ultimo fa "Welcome 2 My Nightmare". Un po' ripetitivo? Ascoltandolo, rivedendolo, Alice... è sempre Alice, coerente con la sua classica ricetta che abbina apparenza e sostanza: trucco forte sugli occhi, rock sanguigno senza trucchi.



Alice Cooper - "I'll Bite Your Face Off" (da "Welcome 2 My Nightmare", 2011) 

domenica 4 marzo 2012

Due Lucio, due luci

          Due Lucio quasi gemelli
          sono di là,
          nel buio stabile.
         
          Due luci restano accese
          accanto a noi,
          nel giorno fragile.
         
          Risuona musica dolce,
          viva per sempre, 
          inarrestabile.
         

         Frabe, 4.3.2012   (Per Lucio Battisti, 5.3.1943 - 9.9.1998, e Lucio Dalla, 4.3.1943 - 1.3.2012.)       

venerdì 2 marzo 2012

Rock of Ages

Rock of Ages, il grande musical in scena - soprattutto a Broadway - dal 2005, con il suo bel pieno di rock anni '80, sarà un film - annunciato nelle sale per il prossimo giugno. Il testo di Chris D'Arienzo racconta la storia d'amore - 1987, Los Angeles - tra la ragazza di provincia Sherrie Christian (interpretata nel film da Julianne Houg) e l'aspirante rocker Drew Boley (l'attore Diego Boneta), una storia vissuta sulle note del rock classico, spesso glam, di quegli anni; coprotagonista, nel ruolo dell'affermata rockstar Stacee Jaxx, è l'attore più noto del cast: Tom Cruise. Nella colonna sonora sentiremo - tra gli altri - Journey, Foreigner, Styx, Bon Jovi, Twisted Sister, Poison e Withesnake; ma soprattutto Def Leppard, con il loro pezzo del 1983 che ispirò il titolo del musical, ma che clamorosamente non fu poi inserito nel musical stesso per questioni legali contrapposte dalla casa discografica della band inglese. Il pezzo, che riconquista finalmente il suo meritato spazio nel film, è qui: in un live molto trascinante registrato a Colorado nel 1988. 



Def Leppard - "Rock of Ages" (live, 1988)

giovedì 1 marzo 2012

In tutti i sensi come l'amore



Simona Vinci - In tutti i sensi come l'amore (1999)



All'interno di uno dei tredici racconti c'è una citazione significativa: di "Primo amore, ultimi riti", la raccolta d'esordio di Ian McEwan. Qui si ritrovano, in effetti, gli stessi temi forti: relativi agli intrecci tra ossessioni della mente e pulsioni del corpo, irrefrenabili a volte, e provocatori allora di situazioni sconvolgenti. Ma, come in quelli di McEwan, anche in questi racconti di Simona Vinci prevalgono comunque, e "toccano", esaltate da una narrazione eccellente, la poesia delle atmosfere e la forza delle emozioni, vibranti e durevoli.

(Agli amici... lo consiglio.)