martedì 31 luglio 2012

I Brusaz

Giovanna Zangrandi - I Brusaz (1954)

 

Questo primo romanzo di Giovanna Zangrandi - pseudonimo di Alma Bevilacqua - fu pubblicato nel 1954 con discreto successo (vinse anche il premio Deledda); negli anni successivi fu riproposto con delle revisioni; comunque poco conosciuto e ritenuto meritevole di nuova valorizzazione, è stato ripubblicato in versione originale nel 2006. L'intensa storia si colloca nei primi decenni del novecento, in un ambiente povero di montagna, ed ha per protagonista la dolce e forte Sabina che, catapultata giovanissima in casa Brusaz, matura e vive indomita dentro le molte, pesanti avversità che si succedono: è stata proprio questa grande figura femminile, prioritariamente, a suggerire la riproposizione dell'opera - a cura di Antonia Arslan e con il contributo della Regione Veneto e dell'Università di Padova, "nell'ambito del Forum di Ateneo per le problematiche di genere e le pari opportunità". Eccellente per gran parte, fin dove conserva unitarietà, il romanzo appare un po' meno convincente nel finale, laddove c'è una dispersione temporale degli eventi narrati, con relativo calo di tensione. In ogni caso, la Zangrandi meritava senz'altro questa "riscoperta", che ha poi favorito, nel 2010, la pubblicazione postuma dell'ottimo "Silenzio sotto l'erba".

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 30 luglio 2012

Il migliore del clan

Loudon Wainwright III è un cantautore americano "storico" (con qualche esperienza, accumulata nel tempo, anche di attore e umorista). Qui si esibiva molti anni fa: nel 1976.


  
Loudon Wainwright III - "Say That You Love Me" (live, 1976)
     
                      
La sorella di Loudon, Sloan, è pure cantante, due mogli erano... cantanti, e tre figli sono... ovviamente cantanti (il più noto è Rufus... Wainwright). Continua lui stesso - il suo bravo album l'ha fatto anche quest'anno - e, sentiti gli altri, direi che resta il migliore del clan. Era del 2005 questa "When You Leave", proposta con molta delicatezza.
  
   
       
Loudon Wainwright III - "When You Leave" (live, 2005)

venerdì 27 luglio 2012

Le qualità di Robert

Uscirà il prossimo 28 agosto il nuovo album di Robert Cray (+ Band), "Nothin But Love". Nel precedente, "Cookin' In Mobile" del 2010, era contenuta questa intensa "Times Makes Two", la cui esecuzione live ben evidenzia le qualità vocali e strumentali di Robert.


 
The Robert Cray Band - "Times Makes Two" (live, 2010)

giovedì 26 luglio 2012

Due livelli in noi

Chissà se abbiamo tutti questi due livelli in noi: uno più chiuso, che borbotta dei no, sciovinista, e l'altro aperto, che si sforza di parlare altre lingue, di capire. Un piccolo reazionario che si nasconde dentro all'io più aperto e intelligente. A volte cediamo, narcisi e nostalgici, e ci arrocchiamo dentro quello che immaginiamo, altre riusciamo a partecipare di più al mondo che è sempre tutto fuori di noi.

Da: Enrico Palandri - L'altra sera (2003)

mercoledì 25 luglio 2012

La titletrack può andare

Non ho mai apprezzato granché la musica degli Offspring. Ma il nuovo album - "Days Go By", giugno 2012 - poteva essere quello della svolta, no? Be', l'ho sentito: e dunque ora... insomma... posso dire che... sì... questa volta... se non altro... la titletrack può andare.


  
The Offspring - "Days Go By" (da "Days Go By", 2012)

martedì 24 luglio 2012

Azazel

Ziedan Youssef - Azazel (2010)

 

Azazel è uno dei tanti nomi del diavolo: l’entità che personifica il Male, per molti - troppi. Ma per Ipa, monaco egiziano cristiano del V° secolo d.C., Azazel è soprattutto colui che insinua il dubbio - ritenuto già Male, evidentemente -, facendo vacillare le certezze del credo religioso e quelle che dovrebbero stare alla base delle scelte fondamentali nella vita: è il tentatore. E però anche i monaci, si sa, hanno talvolta le loro belle pulsioni, e se Ipa bada essenzialmente allo spirito, Ottavia prima e Marta poi hanno argomenti validi anche per la carne… Dunque è confuso, Ipa, tentenna ripetutamente, forse il dubbio lo tormenterà per tutta la vita: il libro non ha un vero finale… ma sarà così, perché il dubbio è insito nella natura umana - caro Ipa -, e non è niente affatto Male!
Utile tuttalpiù per qualche informazione o spunto di riflessione, il libro mi è parso - in definitiva - complessivamente mediocre.

(Agli amici... lo sconsiglio.)

lunedì 23 luglio 2012

Daniel, papà Dave e zio Ray

La rock band californiana Year Long Disaster, attiva dal 2004 e capeggiata dal bravo cantante e chitarrista Daniel Davies, ha prodotto un paio di album: nell'ultimo, "Black Magic; All Mysteries Revealed", è contenuta questa energica "Show Me Your Teeth".
 
 
   
Year Long Disaster - "Show Me Your Teeth"
(da "Black Magic; All Mysteries Revealed", 2010)
 
   
Orbene, di Daniel va detto che papà Dave e zio Ray furono le colonne del gruppo inglese The Kinks, che ebbe grande successo fin dall'anno dell'esodio, il 1964, principalmente con il famoso brano "You Really Got Me": nell'audio-video d'epoca, Ray Davies, il fratello maggiore, è voce e chitarra ritmica, Dave, il minore, chitarra solista e seconda voce.        
  
 
     
The Kinks - "You Really Got Me" (live, 1964)

venerdì 20 luglio 2012

Nel mondo di Joshua

 
Previo stacco dalla frenesia della vita moderna,
si entra ora - come per incanto - nel mondo delicato, raffinato, intenso di Joshua...
    
     
 
Joshua James - "Ghost in the Town" (live, 2012)

giovedì 19 luglio 2012

Danni cattolici

La Chiesa cattolica fa tanti danni nelle giovani teste che è quasi impossibile immaginarlo, quando i genitori sono cattolici e osservano più o meno automaticamente i precetti della religione cattolica. Aver ricevuto un'educazione cattolica ha significato per noi essere stati distrutti alle radici. (...) Il cattolicesimo è il grande distruttore dell'anima infantile, ciò che incute la grande paura, il grande annientatore del carattere del bambino. Questa è la verità. Milioni, e infine miliardi di persone debbono alla Chiesa cattolica il fatto di essere state distrutte alle radici e rese inservibili per il mondo, il fatto che la loro natura è stata trasformata in contronatura. La Chiesa cattolica ha sulla coscienza l'uomo distrutto, restituito al caos, in definitiva infelice fino al midollo, questa è la verità, non il contrario. Perché la Chiesa cattolica tollera solo l'uomo cattolico, nessun altro, questo è il suo intento e il suo fine perenne. La Chiesa cattolica trasforma gli uomini in cattolici, in individui ottusi che hanno dimenticato il pensiero autonomo e l'hanno tradito per la religione cattolica. Questa è la verità. (...)
Il credo cattolico, come ogni credo, è una falsificazione della natura, una malattia da cui milioni di persone si lasciano assalire in piena coscienza, perché è l'unica salvezza per loro, per l'uomo debole, del tutto privo di autonomia, che non ha una testa propria, che al suo posto deve lasciar pensare un'altra testa, per così dire superiore; i cattolici lasciano che la Chiesa cattolica pensi al loro posto e dunque agisca anche al loro posto, perché gli torna più comodo, perché, credono, non possono fare altrimenti.

Da: Thomas Bernhard - Estinzione - Uno sfacelo (1986)
(Trad. Andreina Lavagetto)

mercoledì 18 luglio 2012

Signore della tastiera

 
Per Jon Lord (9.6.1941-16.7.2012),
"Lord of the keyboard"

 
 
Deep Purple - "Child in Time" (live, 1970)

martedì 17 luglio 2012

L'incontro

Michela Murgia - L'incontro (2012)



È molto carino - dolce, divertente - questo racconto della Murgia. Dentro ci sono ragazzi semplici, vita sana di paese, molta ingenuità. Chi legge rievoca un po’ del proprio passato (remoto) e si chiede se una storia come questa, con queste belle atmosfere, oggi può esistere ancora: forse sì, ma fuori mano, semmai, molto fuori mano... E comunque, non dovesse esistere, se di questi tempi fosse più favola che realtà, almeno è bello leggerla, questa storia, e per un paio d’ore, dalla prima all’ultima pagina, crederla vera.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 16 luglio 2012

Voce acerba, basi buone

I giovani olandesi DeWolff - due fratelli e un amico, carini... ma non è un demerito - sono già all'album "DeWolff IV". Nella precedente raccolta, "Orchards/Lupine" del  2011, c'era questa "Evil and the Midnight Sun": sintetizzando molto, direi... voce acerba, basi buone.


 
DeWolff - "Evil and the Midnight Sun" (da "Orchards/Lupine", 2011)

venerdì 13 luglio 2012

Curtis per pochi intimi


Cantante, sassofonista, chitarrista, compositore,
Curtis Stigers esegue - per pochi intimi - la sua "This Life",
 già intro della serie americana "Sons of Anarchy". 


 
Curtis Stigers - "This Life" (live, 2012)

giovedì 12 luglio 2012

Forse tutto questo

 
        Forse tutto questo
        avviene in un laboratorio?
        Sotto una sola lampada di giorno
        e miliardi di lampade la notte?
 
        Forse siamo generazioni sperimentali?
        Travasati da un recipiente all'altro,
        scossi in alambicchi,
        osservati non soltanto da occhi,
        e infine presi uno a uno
        con le pinzette?
 
        O forse è altrimenti:
        nessun intervento?
        I cambiamenti avvengono da sé
        in conformità al piano?
        L'ago del diagramma traccia a poco a poco
        gli zigzag previsti?
 
        Forse finora non siamo di grande interesse?
        I monitor di controllo sono accesi di rado?
        Solo in caso di guerre, meglio se grandi,
        di voli al di sopra della nostra zolla di Terra,
        o di migrazioni rilevanti tra i punti A e B?
 
        O forse è il contrario:
        di là piacciono solo le piccole cose?
        Ecco una ragazzina su un grande schermo
        si cuce un bottone sulla manica.
 
        I sensori fischiano,
        il personale accorre.
        Ah, guarda che creaturina
        con un cuoricino che le batte dentro!
        Quale incantevole serietà
        nell'infilare l'ago!
        Qualcuno grida rapito:
        Avvertite il Capo,
        che venga a vedere di persona!
 
 
   Wisława Szymborska - Da: La fine e l'inizio, 1993 (Trad. Pietro Marchesani)

mercoledì 11 luglio 2012

Lieto evento in U.K.

      
È nata "Under the Westway": felicitazioni!

 Dicono (le malelingue) che sia figlia di uno scarafaggio...
 
     
Blur - "Under the Westway" (2012, live)
  
   
... mentre questa è senz'altro la madre, vecchia ma ancora bella e... prolifica!
    
  
Procol Harum - "A Whiter Shade of Pale" (1967)

martedì 10 luglio 2012

Tuttalpiù muoio

Albinati & Timi - Tuttalpiù muoio (2006)



Volevo un Albinati bis, dopo aver apprezzato “Vita e morte di un ingegnere”. In libreria prendo d’impulso l’unico libro che trovo, questo “Tuttalpiù muoio”: è di Albinati & Timi, per la verità, ma… non sto a sottilizzare. Inizio a leggere e ben presto evinco che è di Timi, il libro: di Filippo Timi, l’attor scrittore che, denominandosi Filo, parla di sé, si apre tutto, senza filtri e... senza cura, all’insegna del “viva la spontaneità”. Non mi piace, né quello che FT scrive, né come lo scrive. (Un esempio: “Il rispetto è un senso orribile come l’umiltà. L’arroganza è forse l’unico colore capace di non avere paura della vita. Nascere è arrogante, vivere, amare, pregare, morire, essere felici, sono tutte forme di presunzione. Una febbre divina. Essere umili, che vuol dire? Ogni creatura appena nata ha in sé un’unica dolcezza, un solo imperativo, il resto sono chiacchiere. Niente rimpianti nell’arroganza: l’arrogante muore, perde nella vittoria, non gli importa che alla fine gli dicano che aveva ragione. L’arrogante sveglia la coscienza che è possibile esistere e vivere fino in fondo.”)
E Albinati? Che c’entra, Albinati? Dev’essere giusto quell’amico - pag. 191 - che, avendo letto in anteprima - e forse tentato di correggere qua e là -, definisce “deliri” quelli di FT, pieni di “desolazione” e “squallore”; quell’amico che lo invita caldamente a scrivere, ogni tanto, anche “qualcosa di bello”... Sì, dev’essere proprio quell’amico inascoltato.

(Agli amici... lo sconsiglio.)

lunedì 9 luglio 2012

Canzoncina e videuccio

Sono tornati i Blues Traveler! Col nuovo album: "Suzie Cracks the Whip"! E allora via con il singolo, prima traccia! (Ehm... pur di risentire la voce e l'armonica del grande John Popper, accetto canzoncina e videuccio: ma speravo meglio, molto meglio...)


    
Blues Traveler - "You Don't Have To Love Me" (da "Suzie Cracks the Whip", 2012)

venerdì 6 luglio 2012

Da Daryl c'è Grace

Daryl Hall, musicista un po' attempato ma vivace, già anima del gruppo Hall & Oates, è molto ospitale: da anni accoglie nella sua casa cantanti e gruppi con cui interpreta i loro e i suoi migliori brani, il tutto ripreso e divulgato via web tv nella trasmissione "Live from Daryl's House". Tra gli ospiti del 2011 merita attenzione la bella e brava Grace Potter, con il suo gruppo The Nocturnals: ecco allora due brani, il primo di lei, il secondo di lui.
          
      
                  
Grace Potter and The Nocturnals with Daryl Hall - "Paris (Ooh La La)" (live, 2011)
                  
         
                      
Daryl Hall with Grace Potter and The Nocturnals - "Room To Breathe" (live, 2011)

giovedì 5 luglio 2012

Spudorati (sec. Barney)

Per quanto mi riguarda tutti gli scrittori o i pittori che ho conosciuto, nessuno escluso, erano degli spudorati promotori di se stessi, vigliacchi, pronti a mentire per un piatto di lenticchie, avari da far schifo e disposti a tutto per un po' di gloria.
Quello spaccone di Hemingway, che pure aveva un indubbio fiuto per le patacche, improvvisò le sue memorie della grande guerra a tavolino. Lewis Carroll, adorato da generazioni di bambini, non era precisamente il tipo cui avreste affidato per una sera la vostra figlia decenne. Il compagno Picasso durante l'occupazione di Parigi leccò ben benino il sedere ai nazisti. Se Simenon si è davvero scopato diecimila donne mi mangio la paglietta. Clifford Odets denunciò tutti i suoi amici al Comitato per le Attività Antiamericane. Malraux rubava, e Lillian Hellman mentiva spudoratamente. Quell'adorabile vegliardo di Robert Frost nella realtà era un vecchio sporcaccione. Mencken, un verme purissimo, detestava gli ebrei, anche se meno del noto plagiario T.S. Eliot, o di molti altri di cui preferisco tacere. Evelyn Waugh era un arrampicatore sociale, e Frank Harris con tutta probabilità morì vergine. Sartre esibiva un curriculum da resistente parecchio lacunoso, e, tanto per pareggiare i conti, dopo la guerra diventò un apologeta dei gulag. Edmund Wilson era un evasore fiscale, e Stanley Spencer l'uomo più noioso del pianeta. T.E. Lawrence col cavolo che si era letto tutti i libri della Biblioteca di Oxford. Quanto a Marco Polo, il suo Regno di Mezzo non sembra poi così diverso da piazza S. Marco. E benché non esistano prove al riguardo sono certo che Omero aveva dieci decimi di vista.

Da: Mordecai Richler - La versione di Barney (1997)
(Trad. Matteo Codignola)

mercoledì 4 luglio 2012

Talvolta sottosopra

Secondo album 'solo' - "Tilting", uscito ieri - per Johnny Hickman, chitarrista solista della band americana Cracker (in vita dal 1990). Contiene questa "Another Road", piacevole... anche se il video la mostra talvolta sottosopra (pure più della Salerno - Reggio Calabria).


          
Johnny Hickman - "Another Road" (da "Tilting", 2012)

martedì 3 luglio 2012

L'erotismo di Oberdan Baciro


Lelio Luttazzi - L'erotismo di Oberdan Baciro (pubbl. 2012)



Lelio Luttazzi ha fatto altro, nella vita: questo romanzo lo potrebbe aver scritto solo per esercizio, per passatempo, o per scherzo... Sta di fatto che ora, due anni dopo la morte, lo si può leggere: occorre dire con parecchio divertimento e pure con qualche riflessione indotta. Luttazzi narra le gesta di Oberdan Baciro, il “Gigante dell’Eros” che avrà la sventura di morire giovane e... vergine: il tema dominante, esplicitato fin dal titolo, è chiaramente il sesso, ma, poiché le vicende narrate sono collocate negli anni trenta, l’autore allarga lo sguardo su quei tempi, “funestati dai trucioli del deamicisianesimo e dal rigorismo clerico-fascista” e poi sconvolti dalle scelte politiche del regime mussoliniano. La formazione di Oberdan Baciro è condizionata pesantemente dalle sue forti pulsioni sessuali; le esperienze, sempre inferiori alle aspettative, stimolano la sua speculazione teorica e gli maturano via via un paio di convincimenti, riportati nei suoi “taccuini” e quindi proposti alla meditazione del lettore: il primo è che l’eros più attraente non è quello, più abituale, “ad personam”, che è “legato al sentimento ma anche all’egotismo, al possessivismo, alla monogamia ricattatoria”, ma quello “ad rem”, che “s’illumina di luce propria” e che è sostanzialmente “libero”; il secondo convincimento è che, purtroppo, il processo di liberazione sessuale si svilupperà assai lentamente, con la donna nel ruolo di grande frenatrice: soprattutto perché, nella “guerra tra i sessi”, ella di certo non intenderà rinunciare “tanto presto al suo più eccitante potere: quello di dire NO”.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 2 luglio 2012

Un po' allergico

Questi Technicolors
da là - Scottsdale, Arizona -
guardano fisso di qua - verso l'England.
Della vocina di lui, Brennan Smiley, che dire?
Che sono un po' allergico, io, alle vocine.
Trovo più interessante il sound, ma...
ecco... a sprazzi: ché al brit pop
un po' allergico lo sono pure.



The Technicolors - "Sweet Time" (da "Listener", 2012)