lunedì 28 settembre 2020

Vede nero

 

Michael vede nero

nei suoi U.S.A. e nel mondo intero



Michael McDermott - "What In The World..." (dall'album omonimo, 2020)

giovedì 24 settembre 2020

Sognando la luna

 


Michael Chabon - Sognando la luna / Moonglow (2016)


"Nel preparare questo romanzo biografico mi sono attenuto ai fatti, tranne laddove non corrispondessero ai ricordi, allo scopo del racconto o della mia idea di verità. Ovunque siano state prese libertà riguardo a nomi, date, luoghi, eventi e dialoghi, così come all'identità, alle motivazioni e ai rapporti intercorsi fra membri della mia famiglia e personaggi storici, il lettore sia certo che sono state prese con il dovuto abbandono." 

Dopo questa simpatica e onesta premessa-avvertenza, Chabon intrattiene lungamente il lettore con molti frammenti di storie, protagonisti i suoi antenati: narrazione talora avvincente, più spesso - purtroppo - debordante e stancante.

lunedì 21 settembre 2020

Molto sanguigno

L'album è firmato da Derek Sherinian, tastierista di Black Country Communion, ma con lui sono Joe Bonamassa - che sta pure in quel supergruppo -, Simon Phillips e Ernest Tibbs: parliamo di "The Phoenix", album appena uscito, molto sanguigno, da cui questa "Them Changes".



Derek Sherinian - "Them Changes" (in "The Phoenix", 2020)

giovedì 17 settembre 2020

Il vento selvaggio che passa

 


Richard Yates - Il vento selvaggio che passa / Young Hearts Crying (1984)


Amori e amicizie in un gruppo di artisti, o aspiranti tali, con al centro della scena le vicende di Michael e Lucy, una coppia che presto scoppia, con figlia che poi sbanda: sempre apprezzabile lo stile narrativo, nel romanzo – e credo in tutta la produzione di Yates – risalta l'instabilità dei singoli e quella dei rapporti interpersonali, da cui un clima generalmente negativo alla lunga piuttosto pesante: tra le mie (cinque) letture dell'autore, non a caso, continuo a preferire i racconti di “Undici solitudini”, nei quali tensioni e negatività sono concentrate e chiuse in breve, anziché dilatate fin troppo.

lunedì 14 settembre 2020

Grace and Co.

 

Grace,

sempre brava,

con grandi collaboratori



Grace Potter feat. Jackson Browne, Markus King, Lucius - "Eachother" (2020)

giovedì 10 settembre 2020

La strada di casa

 


Kent Haruf - La strada di casa / Where You Once Belonged (1990)


"La strada di casa" (1990), secondo dei sei romanzi di Haruf e ultimo tradotto e pubblicato in Italia, regala un'altra lettura piacevole, con il lieve rammarico di un finale molto aperto o, volendo, incompleto...

lunedì 7 settembre 2020

Senza voce

 

Ben,

sempre bravo,

anche senza voce


Ben Harper - "Inland Empire" (in "Winter Is For Lovers", 2020)

giovedì 3 settembre 2020

Ma perché siamo ancora fascisti?

 


Francesco Filippi - Ma perché siamo ancora fascisti? (2020) 


"La risposta alla provocatoria domanda "ma perché siamo ancora fascisti?" passa attraverso lo sviluppo di un racconto pubblico che è stato prima autoassolutorio e poi relativizzante: italiani mai convintamente fascisti prima; italiani che hanno combattuto per degli ideali, siano essi fascisti o antifascisti, poi. Il tutto proiettato in un passato che, allontanandosi sempre più, appiattisce e uniforma ogni cosa. Perché quindi siamo ancora fascisti o, meglio, perché non siamo convintamente antifascisti? 

Perché in questi anni, nel tentativo di mantenere pulita la memoria del paese, non abbiamo affrontato con determinazione i crimini che il fascismo ha commesso anche grazie alla connivenza degli italiani e quindi oggi, per molti, dato che non si conoscono i delitti del fascismo, pare quasi che il fascismo di delitti non ne abbia commessi. 

Perché in questi anni non siamo riusciti ad affrontare con decisione e chiarezza i demoni di un passato che abbiamo troppo velocemente coperto ma non cancellato, togliendoci la possibilità di accumulare le conoscenze e le attenzioni necessarie a impedire che i fenomeni di erosione democratica che aprono la strada ai regimi autoritari vengano subito riconosciuti e neutralizzati. 

Perché, infine, una parte minima della società italiana non ha mai voluto essere altro, perché un'altra parte non ha mai imparato a essere altro, e infine perché una parte della nostra società, probabilmente la più consistente, non si è mai nemmeno posta seriamente la domanda, rimanendo indifferente." 

Dopo "Mussolini ha fatto anche cose buone", un'altro ottimo lavoro del mio conterraneo Francesco Filippi.