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giovedì 17 agosto 2017

I giorni di scuola di Gesù


J. M. Coetzee - I giorni di scuola di Gesù / The Schooldays of Jesus (2016)



Quarta di copertina: "Romanzo misterioso e sapiente su ciò che significa crescere e imparare, sull'essere genitori e sull'essere figli, sul conflitto eterno tra l'emozione e l'intelletto." Ho sempre apprezzato molto Coetzee (otto precedenti letture), ma non questa volta: troppi misteri in questo suo romanzo misterioso.

venerdì 3 luglio 2015

Foe


J. M. Coetzee - Foe (1986)



J. M. Coetzee rievoca e omaggia qui Daniel Defoe (nato Foe), uno dei padri del romanzo moderno, partendo dal suo Robinson Crusoe e rielaborandone la storia, con ampliamento di personaggi e luoghi. Quella nuova, di Coetzee, è una storia più complessa, ricca anche di disquisizioni interessanti e affascinanti sulla parola, sulla scrittura, sull'immaginazione del narratore, capace spesso di liberarsi da un niente: “Seduti - dicono Coetzee e Foe all'unisono -, ce ne stiamo a guardare fuori dalla finestra; una nuvola a forma di cammello ci passa davanti, e, prima ancora di rendercene conto, ecco che la nostra fantasia ci ha rapiti e portati tra le sabbie dell'Africa e il nostro eroe (che altri non è se non noi stessi mascherati) combatte a colpi di scimitarra un Moro, un brigante. Passa un'altra nuvola, a forma di vascello, e in un battibaleno facciamo tristemente naufragio su un'isola deserta. Abbiamo ragione di credere - e qui ci associamo anche noi, senza essere scrittori - che la vita che ci è dato vivere proceda secondo un disegno più preciso di quanto non sia quello di queste bizzarre avventure?”. Foe è un piccolo romanzo, di un grande scrittore.

martedì 1 luglio 2014

Tempo d'estate


J. M. Coetzee - Tempo d'estate /Summertime (2009)



John Coetzee - proprio lui, quello che firmava i libri “J. M. Coetzee” - è morto. Un biografo ha raccolto del materiale su di lui - sul suo lato umano più che su quello professionale -, relativo soprattutto agli anni ’70: alcuni suoi appunti sparsi e delle interviste fatte dallo stesso biografo a persone che gli furono vicine in quel periodo. Il tutto compone “Tempo d’estate”, terzo tassello - dopo “Infanzia” e “Gioventù”, sempre con sottotitolo “Scene di vita di provincia” - della vita di Coetzee. Ne esce fuori un ritratto piuttosto impietoso: il soggetto era introverso, insicuro, con retaggi educativi famigliari ed istituzionali dissonanti, perennemente turbato dalla consapevolezza d’essere erede e compartecipe del crimine del colonialismo, perpetuato dall’apartheid. Un bel libro, questo “Tempo d'estate”, scritto molto bene. Firmato… J. M. Coetzee!(?) Libro… veritiero? Qualche dubbio è lecito. Intanto perché vi si legge: “Di quello che scrive Coetzee non ci si può fidare, non come testimonianze fattuali. Non perché fosse un bugiardo, ma perché era un romanziere.” E poi soprattutto perché, con riferimento sia agli scritti di Coetzee sia alle testimonianze su di lui, vi si legge pure: “E se tutti fossimo inventori di storie? E se tutti noi inventassimo continuamente le storie delle nostre vite?”

venerdì 6 giugno 2014

Domandina (sui libri)


A che servono i libri se non a cambiarci la vita?


J. M. Coetzee

Da: Tempo d'estate (2009)