lunedì 29 ottobre 2018

Un pensiero per Jon


Ho amato e amo molto i Colosseum, soprattutto con "la voce" Chris Farlowe.
Ho goduto a Fiesso d'Artico (1970 e 1975), Friburgo (1997), Collepietra (2014). 
Quest'anno ho sofferto per la scomparsa di Jon Hiseman, l'enorme batterista-leader:
tardivamente, un pensiero per lui.




Colosseum - "Walking in The Park" (1994)

giovedì 25 ottobre 2018

Felici i felici


Yasmina Reza - Felici i felici / Heureux les heureux (2013)



Yasmina Reza è acuta, incisiva, tagliente. In questo suo romanzo corale ogni singolo frammento, dotato di vita propria, si legge con grande piacere; l'insieme, per la verità, non è propriamente agevole da cogliere, e da giudicare, ma nel complesso ho senz'altro apprezzato. (Terzo libro dell'autrice, per me, dopo “Una desolazione” e “Babilonia”: un'altra conferma di buona qualità, in attesa dell'optimum.)

lunedì 22 ottobre 2018

Praticamente un'imitazione


Pezzaccio e vociaccia
 alla maniera di AC/DC...
praticamente un'imitazione



Reef - "Revelation" (dall'album omonimo, 2018)

giovedì 18 ottobre 2018

Tutto quello che è un uomo


David Szalay - Tutto quello che è un uomo / All That Man Is (2016)



Nove racconti con protagonista l'uomo (maschio) costruiti bene e... non finiti: buone storie, cioè, volutamente lasciate in sospeso, con il lettore spinto ad assemblare i vari pezzi, in un collage di umanità varia. Tale scelta stilistica genera qualche perplessità, peraltro in gran parte fugata dall'elevata qualità della scrittura.

lunedì 15 ottobre 2018

Versione acustica


Oggi... Amos Lee
in una versione acustica
del brano "Hang On, Hang On",
dal suo ultimo album "My New Moon"



Amos Lee - "Hang On, Hang On" (live, 2018)

giovedì 11 ottobre 2018

La vita delle ragazze e delle donne


Alice Munro - La vita delle ragazze e delle donne / Lives of Girls and Women (1971)



Secondo lavoro in ordine di tempo – dopo “La danza delle ombre felici” (1968) –, “La vita delle ragazze e delle donne” (1971) è un romanzo di formazione con protagonista la bambina, adolescente e giovane donna Del Jordan, chiaramente molto ispirata all'autrice. Gli otto capitoli del libro, al contempo separati e interconnessi, restituiscono un mondo femminile in evoluzione, nel decennio del dopoguerra: “È in arrivo un cambiamento, secondo me – dice la madre di Del –, nella vita delle ragazze e delle donne. Sì. Ma spetta a noi favorirlo. Finora le donne sono state solo quello che erano in rapporto a un uomo. Punto e basta. Una vita non più autonoma di quella di un animale domestico.” Del cresce, sperimenta, sbaglia, matura, fino a diventare una donna determinata, con un campo d'interesse prioritario e la conseguente realizzazione personale... – guarda caso – nella scrittura.

lunedì 8 ottobre 2018

Un altro Bocelli!


Con papà Andrea... Matteo, un altro Bocelli!



Andrea e Matteo Bocelli - "Fall On Me" (2018)

giovedì 4 ottobre 2018

A volte corro piano


Patrick Trentini - A volte corro piano (2018)



Il mio compaesano Patrick Trentini, affermato compositore e pianista nonché amante della corsa sulle lunghe distanze, si racconta apertamente, facendo soprattutto emergere l'ostinazione che da sempre lo porta a dare tutto, a prepararsi minuziosamente e intensivamente per ottenere poi il massimo risultato, in un concerto come in una gara podistica. In questo libro (con annesso CD che propone undici brani composti ed eseguiti da Patrick), egli confessa addirittura una forma di dipendenza, quasi patologica, dalla fatica: il bisogno di soffrire, avendo spremuto anche le ultime energie, per potersi sentire davvero bene con se stesso. Questa esasperazione – la vita fatta in buona parte di lavoro e sofferenza – tende a turbare non poco il lettore... fino al coup de theatre che l'autore ha piazzato nelle ultime righe del libro, regalando un sollievo inatteso: “Ormai ho imparato che a volte corro piano. Accade perché sono stanco o semplicemente perché ho voglia di godermi la corsa con lentezza.” Si può pure rallentare, a volte, e con piacere, nella corsa della vita.

lunedì 1 ottobre 2018

Quelli che restano



Elisa ft. Francesco De Gregori - "Quelli che restano" (2018)


QUELLI CHE RESTANO


È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente
A lasciare tutto com'è fare quello che ti viene e non andare dietro la gente
È che mi perdevo dietro a chissà quale magia quale grande canzone in un cumulo di pietre
Sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre

È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza quella che ti frega e ti prende le gambe
Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano

E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali 

È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente
Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente

È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende
Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano

E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali 

E più di una volta e più di un pensiero è stato così brutto da non dirlo a nessuno
Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno

Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano

E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici

Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni
Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni
Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia
Siamo noi quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare