Thomas Bernhard - Antichi Maestri / Alte Meister (1985)
Da
trent'anni il vecchio Reger medita a giorni alterni sull'arte e sulla
vita davanti a un quadro del Tintoretto nel più importante museo di
Vienna. Il ruolo fondamentale che l'arte ha sempre avuto per lui,
musicologo, si è bruscamente ridimensionato dopo la tragica
scomparsa della moglie: “Riempiamo
la cassaforte del nostro spirito di questi spiriti magni e di questi
Antichi Maestri -
constata - e
nel momento decisivo per la nostra vita ricorriamo a loro; ma quando
l'apriamo, la cassaforte dello spirito è vuota e ci accorgiamo di
essere soli e privi in effetti di qualsiasi risorsa”.
L'arte, solitamente capace di appagare ed elevare, può rivelarsi
nient'altro che “un misero se pur genialissimo espediente per
sopravvivere”, del tutto inefficace in certi frangenti. Disperato e
deluso, Reger smette per un po' di frequentare il “suo” museo.
Poi, spinto da “perversa follia”, riprende: pur avendone
sperimentato il limite, il piacere dell'arte e della meditazione da
essa favorita rimane comunque grande, irrinunciabile.
Come
grande, irrinunciabile, è - ogni tanto, per non essere sopraffatti
dal suo pessimismo e dalle sue ossessioni - il piacere di leggere
Bernhard.
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