mercoledì 18 novembre 2015

Piattaforma


Michel Houellebecq - Piattaforma Nel centro del mondo / Plateforme (2001)



Il narrante e protagonista Michel - toh, lo stesso nome dell'autore... - esplicita senza remore il suo individualismo: “La bontà non fa parte del mio carattere. La fratellanza mi disgusta, il destino degli altri mi è perlopiù indifferente, non ricordo di aver mai provato un qualsiasi sentimento di solidarietà”; e pure dichiara apertamente il suo nichilismo pressoché totale... sesso a parte: “Fonte di piacere permanente e accessibile, gli organi sessuali esistono. Il dio che ha fatto la nostra infelicità, che ci ha creato effimeri, inutili e crudeli, ha altresì previsto questa forma di blanda compensazione. In cosa consisterebbe la vita, se di tanto in tanto non ci fosse un po' di sesso?”. Altro che un po': nel racconto di Michel il sesso abbonda, dettagliato molto esplicitamente, praticato ora con la sua Valérie ora con giovani prostitute, preferibilmente asiatiche. A ridosso del finale, poi, c'è un colpo di scena che cambia parecchio le cose, inducendo Michel a tirare le somme: “Ho conosciuto l'odio, il disprezzo, la decrepitezza e varie altre cose; ho conosciuto anche qualche breve istante d'amore. Di me non sopravviverà nulla, e non merito che qualcosa mi sopravviva; sarò stato un individuo mediocre, sotto tutti gli aspetti”. Questo Michel narratore, così esauriente su di sé, autocritica compresa, appare dunque schietto ma non propriamente ammirevole; quanto al Michel autore, Houellebecq, può essere semmai apprezzato per la forma, non certo per il contenuto, molto freddo e spesso fastidioso.

Nessun commento:

Posta un commento