Mario Vargas Llosa - La ciudad y los perros (1962-'63*) / La città e i cani
(*L'editore stampò le prime copie per un concorso, vinto, nel 1962; la pubblicazione ufficiale fu poi del 1963.)
La città è Lima, Perù, ma quella che domina la scena, al suo margine, è la cittadella militare costituita dal Collegio Leoncio Prado: un posto dove si insegna a “diventare uomini”, teoricamente attraverso “l’obbiedienza, il lavoro, il coraggio”, ma praticamente attraverso i soprusi, le punizioni, l’insabbiamento delle verità scomode.
Poi ci sono i cani: quelli veri, “fedeli più dei parenti” - come la cagna Malficata, ospite fissa del collegio -, e quelli “chiamati cani”, che sono le matricole, i deboli novizi sui quali viene scaricata ogni frustrazione.
Mario Vargas Llosa lo frequentò davvero, il Collegio Militare Leoncio Prado: “Fu come scoprire l’inferno”, disse. A 26 anni, in questa sua seconda prova letteraria, raccontò tutto in maniera impersonale, ma forte: quando uscì, il libro fu accusato di vilipendio delle istituzioni e bruciato in piazza dai militari peruviani. La critica lo esaltò, invece, come “prima opera universale della letteratura sudamericana”.
La costruzione del romanzo è complessa, con alternanza della narrazione in prima e terza persona e con bruschi salti temporali; la lettura è dunque faticosa, anche per via della prosa piuttosto antiquata (la traduzione è del 1967). Ma il romanzo, necessariamente contestualizzato, mantiene anche oggi una sua notevole rilevanza.
(Agli amici... lo consiglio.)
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