In "Creazione senza Dio", di Telmo Pievani, ho trovato queste:
- La scienza è sapere fallibile provvisorio.
- Tutti diffidiamo un po’ della scienza (tranne quando un’ambulanza ci sta portando al pronto soccorso).
- Tutti siamo naturalisti metodologici nella vita quotidiana: se la nostra automobile va in panne ci affidiamo a un meccanico e se il meccanico non trova il difetto non ne attribuiamo comunque la causa (a parte eventuali imprecazioni) a un’intelligenza superiore. Semmai cambiamo officina.
- L’alternativa secca (prima di Darwin, ndr) era fra disegno o caso. Da Darwin in poi non è più così: c’è una terza possibilità. L’esplorazione casuale di possibilità potenzialmente utili, che chiamiamo variazione, è integrata da un processo di selezione adattativa, che non è per nulla casuale e che aumenta considerevolmente le possibilità di aggregare strutture funzionali.
- Da Darwin in poi non è più necessario ricorrere ad alcuna trascendenza per spiegare la natura umana. Questo non significa che sia dimostrata una volta per tutte l’impossibilità di qualsiasi trascendenza, ma Darwin ci offre l’opportunità di farne a meno e in questo modo fa rientrare pienamente e irreversibilmente la storia naturale della nostra specie nell’alveo della spiegazione scientifica.
- Siamo isole temporanee di ordine, in evoluzione.
"Creazione senza Dio" (2006), di Telmo Pievani
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