Sebastiano Vassalli - Comprare il sole (2012)
In questa “favola lieve e nerissima sul potere sterile del denaro” (quarta di copertina), Vassalli racconta di una giovane donna che vince tantissimi soldi al super-lotto e… ne subisce le conseguenze. “Attenti al denaro conquistato facilmente”, è l’ovvio ammonimento che si coglie in prima battuta: in realtà Vassalli denuncia tutto un mondo, una società sempre più materialistica, utilitaristica, fredda e cinica; lo fa - già da anni - con uno sguardo molto disilluso, disperato. Può lasciare un po’ perplessi questo suo ruolo, chiaramente legato anche all’età, di “vecchio criticone”, per il quale “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”: ma non c’è dubbio che la denuncia è sempre importante, e che la presa di coscienza conseguente è necessaria per il recupero di valori positivi. Al di là della critica, poi, Vassalli dà ai suoi lettori - come sempre - pure qualche saggia indicazione, alla sua maniera molto chiara e molto secca: “Per stare bene e per vivere davvero bene bisogna avere capito che la vita umana non ha scopo e che, in pratica, è fine a se stessa. Bisogna essersi tolti dalla testa le fandonie sulle mete da raggiungere, sui tempi da rispettare e insomma tutti i falsi obiettivi e i falsi problemi che trasformano la nostra esistenza in una corsa a ostacoli, faticosa e umiliante. Bisogna imparare a vivere per vivere”.
(Agli amici... lo consiglio)
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