Primo Levi - Se non ora, quando? (1982)
Negli ultimi due anni della seconda guerra mondiale un gruppo di ebrei russi combatte contro i tedeschi in temerarie azioni partigiane e, suo malgrado, pure contro i pregiudizi atavici che l’ebraismo spesso subisce. Le vicende storiche portano il gruppo su una rotta che va dalla Russia asiatica spossata dalla lunga guerra difensiva all’odiata Germania che alfine crolla: con epilogo in Italia, alla ricerca di un porto e di una nave che permetta di realizzare il sogno della Terra Promessa.
Un bel romanzo, in gran parte frutto d’invenzione, peraltro molto credibile: Levi narra eventi che chiaramente potrebbero averlo sfiorato, prima quale internato in campo di concentramento e poi quale fuggitivo diretto faticosamente verso casa. Le emozioni dello scrittore dovevano essere dunque forti: più di quelle del lettore, che arrivano in parte smorzate da una narrazione molto descrittiva, soprattutto impegnata a trasmettere gli elementi realistici più funzionali alla documentazione storica.
Un bel romanzo, in gran parte frutto d’invenzione, peraltro molto credibile: Levi narra eventi che chiaramente potrebbero averlo sfiorato, prima quale internato in campo di concentramento e poi quale fuggitivo diretto faticosamente verso casa. Le emozioni dello scrittore dovevano essere dunque forti: più di quelle del lettore, che arrivano in parte smorzate da una narrazione molto descrittiva, soprattutto impegnata a trasmettere gli elementi realistici più funzionali alla documentazione storica.
(Agli amici... lo consiglio.)
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