Don Carpenter - I venerdì da Enrico's / Fridays at Enrico's (1993-'94, pubblicazione 2014)
L'autore morto da un pezzo - nel 1995, suicida -, il manoscritto di un suo romanzo incompleto rispolverato da eredi e casa editrice, uno scrittore che lo revisiona e lo completa: operazione molto discutibile, che si potrebbe rifiutare a priori. Ma dicono che l'autore era apprezzato, addirittura amato da Jonathan Lethem che ha completato per questo il romanzo, e poi su aNobii c'era un'ottima recensione... dunque via che si legge.
Il romanzo narra le vicende di alcuni giovani scrittori nell'America degli anni '60-'70, legati dal comune desiderio di emergere, ognuno chiaramente con il suo retroterra e con la propria personalità, chi più tormentato e chi più spontaneo, chi disposto ad accettare i compromessi e chi no... Carpenter tiene bene le fila, le storie dei singoli - e delle coppie all'interno del gruppo - si intersecano ripetutamente: quello che ne esce è un buon quadro d'insieme, la rappresentazione di una fase significativa della vita letteraria americana vista da dentro e dal basso, tratteggiata da uno che evidentemente la conosceva molto bene. Un buon romanzo, insomma, che meritava di uscire dal cassetto.
Il romanzo narra le vicende di alcuni giovani scrittori nell'America degli anni '60-'70, legati dal comune desiderio di emergere, ognuno chiaramente con il suo retroterra e con la propria personalità, chi più tormentato e chi più spontaneo, chi disposto ad accettare i compromessi e chi no... Carpenter tiene bene le fila, le storie dei singoli - e delle coppie all'interno del gruppo - si intersecano ripetutamente: quello che ne esce è un buon quadro d'insieme, la rappresentazione di una fase significativa della vita letteraria americana vista da dentro e dal basso, tratteggiata da uno che evidentemente la conosceva molto bene. Un buon romanzo, insomma, che meritava di uscire dal cassetto.
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