Maurizio Maggiani - Meccanica celeste (2010)
È un romanzo bellissimo, questo di Maggiani, profondo, commovente, denso di vita vera: che pulsa nel "distretto", un aleph in terra toscana, un concentrato e un centro del vasto mondo, un cuore indipendente eppure connesso.
Nel tempo di una gravidanza, il narratore parla di sé, della sua donna, della vita nuova che da lei verrà, della sua terra e di chi l’abita, delle loro storie e della Storia, con sentimento e saggezza: c’è sempre "una buona ragione pratica" per vivere, nel distretto e nel mondo – dice Maggiani –; a volte c’è "da tirare avanti, e ricominciare, come niente fosse"; c’è, comunque, motivo di perpetuarsi, di generare altra vita, di aggiungere "un piccolissimo ingranaggio in più" nella meccanica celeste: confidando, ogni volta come fosse la prima volta, nell'"innocenza dei figli".
Romanzo colto e popolare, insomma, molto godibile per le parole, belle, calde, forti, e per i pensieri sottesi: il romanzo di un grande scrittore.
(Agli amici... lo consiglio.)
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