Certe donne possiedono la loro bellezza come possiedono una macchina sportiva fuoriserie o un cavallo purosangue. La guidano veloci per andare a tutti gli appuntamenti, oppure concedono interviste dalla sella. Quelle fortunate hanno piccoli incidenti e imparano a passeggiare per la strada perché nessuno ha voglia di ascoltare una vecchia arrogante.
Certe donne portano la loro bellezza coperta di muschio e, di tanto in tanto, qualche cosa glielo strappa via - un amante, una gravidanza, magari una morte - e affiora un sorriso incredibile, occhi profondi e felici, una pelle perfetta, ma è una cosa temporanea e presto il muschio si riforma.
Certe donne studiano e imitano la bellezza. Sono nate delle industrie al servizio di queste donne e agli uomini si impone di preferirle.
Certe donne ereditano la bellezza come un tratto di famiglia e imparano lentamente ad apprezzarla, come il rampollo di una grande famiglia diventa orgoglioso di un mento insolito perché ce l'hanno un gran numero di uomini famosi.
E certe donne, pensava Breavman, donne come Shell, la creano a poco a poco, cambiando non tanto il volto quanto l'aria che le circonda. Infrangono vecchie regole di luce e non possono essere interpretate o confrontate. Rendono originale qualsiasi stanza.
Da: Leonard Cohen - Il gioco preferito (1963)
(Trad. Chiara Vatteroni)
(Trad. Chiara Vatteroni)
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