giovedì 24 gennaio 2013
Cercando un altro Egitto
Era mattino presto e mi chiamano alla finestra,
mi dicono “Francesco ti vogliono ammazzare”.
Io domando “Chi?”, loro fanno “Cosa?”.
Insomma prendo tutto e come San Giuseppe
mi trovo a rotolare per le scale,
cercando un altro Egitto.
Di fuori tutto calmo, la strada era deserta,
mi dico 'meno male, è tutto uno scherzetto',
sollevo gli occhi al cielo e vedo sopra un tetto
mia madre inginocchiata in equilibrio su un camino,
la strada adesso è piena di persone.
Mia madre è qui vicino.
Un uomo proprio all'angolo, vestito da poeta
vende fotografie virate seppia,
ricordo della terra prima della caduta
e al posto del posto dove va il francobollo
c'è un buco per appenderlo; “Dove?”, dico io,
“Intorno al collo”.
E adesso per la strada
la gente è come un fiume,
il terzo reparto celere controlla.
“Non c'è nessun motivo di essere nervosi”,
ti dicono agitando i loro sfollagente,
e io dico “Non può essere vero”
e loro dicono “Non è più vero niente”.
Lontano, più lontano degli occhi del tramonto,
mi domando come mai non ci sono i bambini
e l'ufficiale uncinato che mi segue da tempo
mi indica col dito qualcosa da guardare,
le grandi gelaterie di lampone che fumano lente,
i bambini, i bambini sono tutti a volare.
Un amico d'infanzia, dopo questa canzone
mi ha detto “È bellissima, un incubo riuscito,
ma dimmi sogni spesso le cose che hai scritto
oppure le hai inventate solo per scandalizzarmi?”,
amore amore, naviga via, devo ancora svegliarmi.
Francesco De Gregori (1974)
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