E. L. Doctorow - Ragtime (1975)
Il ragtime (letteralmente “tempo stracciato, a brandelli”) era un genere musicale in voga negli Stati Uniti d’America a fine ‘800 - inizio ‘900, di origine afro-americana, caratterizzato dalla contrapposizione di due ritmi diversi, uno regolare e ossessivo, l’altro vario e sincopato. (Al proposito, un passo significativo, esemplificativo: “Stava in piedi tra due vagoni del treno del latte diretto a New Rochelle. Pensava di gettarsi sotto le ruote. Ascoltava il loro ritmo, il loro battito continuo, come la mano sinistra di un rag. Il cigolio e il clangore del metallo contro il metallo alla giuntura dei due vagoni era il sincopato della mano destra. Sarebbe stato un suicidio al rag.”)
Quella che Doctorow racconta, peraltro, al di là del genere musicale in sé e della sua valenza metaforica, è “l’era del ragtime” nel suo complesso: quella di un’America in frenetico progresso tecnologico, sostenuto da un’economia capitalistica arrembante, che vede inasprirsi le contrapposizioni sociali e razziali. Doctorow ricostruisce bene l’epoca e le sue tematiche mescolando la fantasia, liberata in molteplici storie intrecciate, alla realtà storica, e dunque i personaggi d’invenzione a quelli effettivamente vissuti, ben noti e però a loro volta reinterpretati: l’insieme è effervescente e di lettura piacevole, su una base più seria, spesso tenuta sotto traccia, di critica e di impegno civile.
(Agli amici... lo consiglio.)
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