Andrea Molesini - Non tutti i bastardi sono di Vienna (2010)
L'autore, classe 1954, ha vinto con questo suo primo romanzo il Premio Campiello 2011... e la domanda sorge spontanea: “Ma che ha fatto, Andrea Molesini, prima?” Risposta: “Il docente universitario di Letteratura a Padova, il traduttore, il poeta, il saggista e… lo scrittore di narrativa... per ragazzi”. Bene. Anzi, no, peccato: perché, con quest'esordio tardivo nella grande narrativa, Molesini dà l'idea di essersi nascosto, negato... Poi, eccolo qua, scrittore solido, che si presenta con un'opera prima davvero notevole...
La storia, “ispirata da alcuni fatti realmente accaduti”, si colloca nel Veneto occupato dalle truppe dell’esercito austro-ungarico in una fase cruciale della guerra '15-'18 che prelude alla sua conclusione; è storia di resistenza all’invasore, di violenza di masse d’uomini in armi e di singoli, di coraggio e paura, di fame e, come in ogni tempo e luogo, anche d’amore. La scrittura è gradevolmente ricercata, con uso prudente di espressioni dialettali. L’insieme di stile e pathos conquista e tiene sempre ben avvinto il lettore, fino alla sorprendente piega degli eventi narrata nelle ultime pagine. Per Molesini - ribadisco - buona la prima!
La storia, “ispirata da alcuni fatti realmente accaduti”, si colloca nel Veneto occupato dalle truppe dell’esercito austro-ungarico in una fase cruciale della guerra '15-'18 che prelude alla sua conclusione; è storia di resistenza all’invasore, di violenza di masse d’uomini in armi e di singoli, di coraggio e paura, di fame e, come in ogni tempo e luogo, anche d’amore. La scrittura è gradevolmente ricercata, con uso prudente di espressioni dialettali. L’insieme di stile e pathos conquista e tiene sempre ben avvinto il lettore, fino alla sorprendente piega degli eventi narrata nelle ultime pagine. Per Molesini - ribadisco - buona la prima!
(Agli amici... lo consiglio.)
Nessun commento:
Posta un commento