martedì 21 ottobre 2014

A sangue freddo


Truman Capote - A sangue freddo / In Cold Blood (1966)



«Il più alto, un tipo smilzo con capelli biondastri, tagliati a spazzola, aveva un sorriso cordiale e dei modi educati, il suo compagno, il “piccoletto”, che nella destra stringeva un’armonica e con la sinistra reggeva una valigia di vimini rigonfia, pareva “abbastanza simpatico”, timido ma piacevole.»
Questa l’apparenza: hanno sterminato un’intera famiglia, i due, a sangue freddo. Per dei soldi che nemmeno c’erano.
Truman Capote racconta i fatti - realmente accaduti -, le persone, i loro retroterra, scavando a fondo. Fornisce tutti gli elementi, ma non dà giudizi - lo faccia il lettore, se vuole. Può essere anche facile, in casi del genere. Molto più difficile, forse impossibile, è capire. Chi sono questi? Pazzi? Animali? E poi, allora, che pena meritano?
A partire dalla cronaca giornalistica, “A sangue freddo” è un grande romanzo, con una storia forte narrata sapientemente, ricca di domande sulle quali meditare, e alle quali - solo dopo - eventualmente rispondere.

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