Andre Dubus - Ballando a notte fonda / Dancing After Hours (1966)
C’è molta tristezza, perlopiù legata a condizioni variamente invalidanti, dalla claudicazione alla tetraplegia, in questi ultimi racconti di Dubus (la raccolta è del 1996, lui, da tempo costretto all’uso della carrozzina dopo un incidente, morirà nel 1999); e c’è, come dire, un senso di freddo che spesso serpeggia… Ma c’è pure un desiderio ricorrente di tregua, un anelito di pace interiore, di serenità almeno transitoria; come, ben evidente, c’è la voglia di vivere, nonostante tutto, finché è possibile: nell’ultimo racconto - quello, struggente, che dà il titolo alla raccolta - il tetraplegico, legato all’istruttore, si lancia con il paracadute, la discesa che diventa un volo… e pazienza se nell’atterraggio sfortunato avrà un trauma aggiuntivo alle gambe; a notte ormai fonda, poi, con Sinatra che dal disco canta “balliamo questo valzer nella meraviglia di essere qui, il tempo corre e noi ci siamo, e poi non ci siamo più”, balla pure lui, come può, con la sola testa, giù, a destra, a sinistra... La vita è una danza.
Nessun commento:
Posta un commento