giovedì 12 aprile 2012

Passato variabile

Pensate che il passato, solo perché è già stato, sia compiuto e immutabile? Ah, no, il suo abito è fatto di taffetà cangiante, e ogni volta che ci voltiamo a guardarlo lo vediamo con colori diversi.

Da: Milan Kundera - La vita è altrove (1973)
(Trad. Serena Vitale)

mercoledì 11 aprile 2012

Coinvolgente Bully

Dei Shinedown - il gruppo di Brent Smith - avevo già preannunciato per fine marzo
Ora propongo questo live di "Bully", uno dei pezzi più coinvolgenti dell'album.  



Shinedown - "Bully" (live, 2012)

martedì 10 aprile 2012

Fai bei sogni


Massimo Gramellini - Fai bei sogni (2012)



Sarà anche fatto così, Gramellini: nel raccontare la sua storia, con quella perdita della madre così precoce, sarà anche sincero, dirà esattamente e apertamente quel che poi gli è accaduto. Ma come lo fa, il suo racconto? Io dico... da esperto - qual è - di posta del cuore: in un modo svenevole, stucchevole, sgradevole che più non si può. Lo fa titillando corde pronte a vibrare: e spremerà di sicuro abbondantissime lacrime. Io, pure sensibile, ho letto con molto distacco: critico, emotivamente impassibile: è l'effetto che mi produce il mellifluo-mieloso-melenso... penso. 

(Agli amici... lo sconsiglio.)

lunedì 9 aprile 2012

Esperanza e il fan illustre

Si è esibita più volte alla Casa Bianca, e pure a Oslo nel 2009, in occasione della consegna del Nobel per la Pace: lei è Esperanza Spalding e il suo fan illustre... Barack Obama. Qui, al cospetto della famiglia presidenziale, Esperanza esegue la dolce "Tell Him", voce e contrabbasso: la First Lady (a 1:05) ascolta ammirata - e intanto controlla...



Esperanza Spalding - "Tell Him" (live, 2009)


Tre settimane fa è uscito il quarto album di Esperanza, dal titolo "Radio Music Society": noto tra le tracce una nuova versione di "Endangered Species", un grande pezzo jazz che - sempre nel 2009 - aveva eseguito nella bellissima performance qui documentata.



Esperanza Spalding - "Endangered Species" (live, 2009)

venerdì 6 aprile 2012

Steve Reynolds cercasi

C'era una volta un cantautore canadese, interessante.
Da un po' di anni l'ho perso di vista...
Steve Reynolds cercasi.



Steve Reynolds - "Forsaken" (da "Exile", 2006)

giovedì 5 aprile 2012

La poesia è...

La poesia è vita che rimane impigliata in una trama di parole.

Da: Sebastiano Vassalli - Amore lontano: il romanzo della parola attraverso i secoli (2005)

mercoledì 4 aprile 2012

Parole difficili

"Sorry", "Forgive me", "I love you":
sono parole difficili, che lui non sa proprio dire.
(Pronuncia bene, invece: "Baby, can I hold you tonight?")



Tracy Chapman - "Baby Can I Hold You" (live, 2003)

martedì 3 aprile 2012

Vita e morte di un ingegnere



Edoardo Albinati - Vita e morte di un ingegnere (2012)



Premessa: libro bellissimo, per forma e contenuto.
L’ingegnere del titolo è il padre di Edoardo Albinati: parlando di lui, l’autore mette subito in chiaro che l’uomo sociale viene prima, che l’attenzione prioritaria è legata alla realizzazione di sé nel lavoro, che la famiglia, i figli vengono dopo. (Siamo - occorre precisarlo - nel secolo scorso: oggi i padri sono mediamente più attenti al dialogo, più aperti... lo dico fiducioso, da padre...) In casa Albinati si parla poco: l’ingegnere è sfuggente, quando apre bocca è incline a un sarcasmo che smonta più che costruire.
Poi arriva la malattia, un cancro. L’uomo rimane sostanzialmente quello che è, con la sofferenza a complicare le cose; ci sarebbero più occasioni di dialogo, ma sfumano sempre, mancano le basi su cui costruirlo. Tra i problemi che si assommano c’è quello del rapporto con i medici: l’esperienza Albinati è delle più negative, e l’autore si sfoga, la categoria ne esce malissimo.
Poi arriva la morte, la morte di un padre: con il figlio accanto - comunque -, che gli tiene la mano, ma senza smancerie, senza enfasi. “La morte è oscena e semplice, un sibilo.” Fine.
(Un’osservazione: l’ingegner Carlo Albinati morì nel 1990, fa capire l’autore; il libro fu scritto - in parte? - qualche mese dopo, dice l’autore; esce nel 2012: una riflessione molto lunga, chissà come sono andate realmente le cose...)
Conclusione: libro bellissimo - ripeto -, scritto benissimo da un autore che non avevo ancora letto, e che intendo ritrovare presto sulla mia strada.

(Agli amici... lo consiglio.) 

lunedì 2 aprile 2012

Non solo Dr. House

Hugh Laurie è l'attore inglese noto principalmente come il Dr. House della nota serie televisiva, ma è pure un musicista di valore: nel 2011 è uscito fuori alla grande con un album di blues, "Let Them Talk", che si è avvalso di collaborazioni importanti - Tom Jones, Irma Thomas, Dr. John -, e ha avviato una serie di concerti in varie città europee, con date già annunciate anche per i prossimi mesi. Questo brano, "You Don't Know My Mind" - tradizionale, simpatico, e lanciato anche come singolo -, è "farina del suo sacco".



Hugh Laurie - "You Don't Know My Mind" (live, 2011)


Laurie merita un secondo ascolto, utile anche quale documentazione delle sue notevoli capacità pianistiche; "St. James Infirmary", un classico del blues di origine antica, eseguito in passato da grandi musicisti, è il brano di apertura di "Let Them Talk"... come a dire subito: "Signori, qui si fa sul serio". È senz'altro così: sentire per credere.



Hugh Laurie - "St. James Infirmary" (live, 2011)