martedì 10 settembre 2013

Fiorirà l'aspidistra


George Orwell - Fiorirà l'aspidistra / Keep the Aspidistra Flying (1936)



“Il culto del denaro è stato elevato a religione. Forse è la sola vera religione - la sola religione veramente 'sentita' - che ci sia rimasta.”
Gordon Comstock parte da una considerazione come questa, condivisibile se foriera di un rapporto equilibrato con il denaro: in un crescendo di radicalismo, il protagonista del romanzo di Orwell assume invece una posizione di condanna sempre più ostinata e cieca... del denaro, 'tout court'. Al che Orwell, a beneficio suo e del lettore, osserva: “Non ti sottrai al denaro semplicemente facendone a meno; anzi, sei disperatamente schiavo del denaro fino a quando tu non ne abbia a sufficienza da vivere”.
In effetti, perseguendo la libertà dal denaro, Gordon Comstock trova principalmente, con una buona dose di godimento masochistico, la libertà... di andare a fondo. Purtroppo - chiarisce Orwell - “non era solo dal denaro ch’egli si ritraeva ormai, ma dalla vita stessa”.
Poi il finale, che non va svelato. Però si deve dire qualcosa dell’aspidistra, una pianta simbolo per Gordon Comstock, e non solo per lui. Orwell annota: “Quei piccoli borghesi là, dietro le loro tendine ricamate, coi loro figli, i loro mobili dozzinali e le loro aspidistre, essi vivevano secondo il codice del denaro, senza dubbio, e riuscivano ciò nonostante a conservare la loro dignità. Avevano le loro norme, i loro inviolabili punti d’onore. Si “mantenevano rispettabili”: facevano garrire le loro aspidistre, come bandiere.”
Insomma, nel finale accade qualcosa d'importante: e anche in casa di Gordon Comstock “fiorirà l’aspidistra”.

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