Paula Fox - Il silenzio di Laura /The Widow's Children (1976)
Laura è una donna insensibile, dalla “suprema indifferenza”, che vive come se “il mondo fosse solo una bolla espansa di sé”. Ma tutta la sua famiglia - madre, fratelli, figlia - ha un che d’analogo: la “perversione dei Maldonada”, la definisce un amico, “gente che non ha firmato alcun contratto sociale”. Sono tutte, nella realtà, persone irrisolte, tormentate, infelici, costantemente immerse - nelle inquadrature della Fox - in atmosfere assai cupe. Il romanzo è dunque pesante, e decolla a fatica… ma poi il “volo” si stabilizza, fino a prendere decisamente quota: a catturare sono le vicende, che si movimentano dopo la staticità iniziale (un'ottantina di pagine in una soffocante stanza d’albergo), l’approfondimento psicologico dei personaggi e pure un certo magnetismo nella scrittura della Fox. Il giudizio, alla fine, è sostanzialmente positivo.
P.S.: Leggo nella biografia della scrittrice - non allevata dai genitori e lei stessa responsabile della cessione in adozione di una figlia avuta da adolescente - elementi chiaramente riversati in questa storia.
P.P.S... “quasi gossip”: Quella figlia che Paula Fox ebbe da adolescente è la madre di Courtney Love, cantante e attrice, nonché moglie e vedova di Kurt Cobain, dei Nirvana, suicida nel 1994.