venerdì 31 ottobre 2014
giovedì 30 ottobre 2014
Quantità mitizzata e qualità trascurata
Un quarto delle case italiane è disabitato, ma la superficie
cementificata (secondo i dati del censimento 2011) è raddoppiata negli ultimi
vent’anni. La produzione di cibo mondiale sarebbe in grado di sfamare dodici
miliardi di persone (stima Fao), ma circa un miliardo degli attuali viventi
patisce la fame, e secondo alcune stime non viene consumato circa il quaranta
per cento del cibo disponibile. È dunque la cattiva o maldestra o iniqua
gestione di ciò che abbiamo, a doverci preoccupare; non la quantità insufficiente
di beni, ma la qualità scadente della loro distribuzione e - soprattutto -
della distribuzione del potere d’acquisto tra gli umani. Nel mondo non si muore
di fame perché non c’è cibo a sufficienza, ma perché mancano i soldi per
comperarlo. In Italia non si è senza casa perché non ci sono case, ma perché ai
proprietari conviene tenerle sfitte, o sono troppo brutte e deteriorate, o
troppo care per chi le cerca. Bisognerebbe dirlo in modo meno schematico: ma
ogni discorso che enfatizza la quantità (più cemento, più cibo per ettaro, più
consumo dei suoli) odora di vecchio e/o di speculazione; ogni discorso sulla
qualità è vitale, socialmente generoso, culturalmente nuovo. Di questo scontro
epocale tra quantità mitizzata e qualità trascurata la politica discute
pochissimo. Anche per questo è sempre meno appassionante.
Michele Serra
("L'amaca", in "la Repubblica" - 29.10.2014)
mercoledì 29 ottobre 2014
Automobili a Detroit
Nel video di "Detroit Made",
brano dell'ultimo album di Bob Seger,
c'è una gran profusione di automobili, ovviamente
- tra le quali, com'è noto, s'è infiltrata anche un po' d'Italia...
Bob Seger - "Detroit Made" (da "Ride Out", 2014)
martedì 28 ottobre 2014
L'età delle promesse
Mark Slouka - L'età delle promesse / Brewster (2013)
Prendi quattro adolescenti - tre maschi e una femmina -, alla fine degli anni sessanta, in una cittadina americana. Sviluppa amicizia, tra loro, e anche amore. Mettici un bel po’ d’inquietudine, per via dell’età, e guai famigliari abbondanti, con dolore dunque sparso qua e là, e rabbia che poi sfocia in violenza crescente, fino a un tragico acme. Correda con citazioni da brani musicali del tempo, e aggiungi echi dal Vietnam, lontani.
Potrebbe anche uscirne un ottimo libro... Invece “L’età delle promesse” promette bene solo all’inizio, ma poi cala presto, e delude. Per la profondità relativa di personaggi e situazioni, e per la scrittura: Slouka, insegnante di letteratura e scrittura creativa, alterna belle frasi e frasi strane, con dialoghi per solito contorti. Tutto voluto, chiaramente. Dice, Slouka, in un passaggio esplicito: “La vita non è semplice. Nemmeno la letteratura dovrebbe esserlo.” Ma le complicazioni create ad arte, se a volte intrigano, più spesso disturbano.
Potrebbe anche uscirne un ottimo libro... Invece “L’età delle promesse” promette bene solo all’inizio, ma poi cala presto, e delude. Per la profondità relativa di personaggi e situazioni, e per la scrittura: Slouka, insegnante di letteratura e scrittura creativa, alterna belle frasi e frasi strane, con dialoghi per solito contorti. Tutto voluto, chiaramente. Dice, Slouka, in un passaggio esplicito: “La vita non è semplice. Nemmeno la letteratura dovrebbe esserlo.” Ma le complicazioni create ad arte, se a volte intrigano, più spesso disturbano.
lunedì 27 ottobre 2014
Ciao, Jack, grazie
Cream* - "Sunshine of Your Love" (live, 1968)
Ciao e grazie,
grande Jack Bruce
(14.5.1943 - 25.10.2014)
* Cream (1966-1968, ed episodica reunion 2005):
Eric Clapton, chitarra e voce, Jack Bruce, basso e voce, Ginger Baker,
batteria
venerdì 24 ottobre 2014
giovedì 23 ottobre 2014
Due
Quando saremo due saremo veglia e sonno
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.
Erri De Luca
mercoledì 22 ottobre 2014
Fresco di registrazione
Dall'ultimo album di Sarah Jane Morris, fresco di registrazione.
Sarah Jane Morris - "No Beyonce" (da "Bloody Rain", 2014)
martedì 21 ottobre 2014
A sangue freddo
Truman Capote - A sangue freddo / In Cold Blood (1966)
«Il più alto, un tipo smilzo con capelli biondastri, tagliati a spazzola, aveva un sorriso cordiale e dei modi educati, il suo compagno, il “piccoletto”, che nella destra stringeva un’armonica e con la sinistra reggeva una valigia di vimini rigonfia, pareva “abbastanza simpatico”, timido ma piacevole.»
Questa l’apparenza: hanno sterminato un’intera famiglia, i due, a sangue freddo. Per dei soldi che nemmeno c’erano.
Truman Capote racconta i fatti - realmente accaduti -, le persone, i loro retroterra, scavando a fondo. Fornisce tutti gli elementi, ma non dà giudizi - lo faccia il lettore, se vuole. Può essere anche facile, in casi del genere. Molto più difficile, forse impossibile, è capire. Chi sono questi? Pazzi? Animali? E poi, allora, che pena meritano?
A partire dalla cronaca giornalistica, “A sangue freddo” è un grande romanzo, con una storia forte narrata sapientemente, ricca di domande sulle quali meditare, e alle quali - solo dopo - eventualmente rispondere.
Questa l’apparenza: hanno sterminato un’intera famiglia, i due, a sangue freddo. Per dei soldi che nemmeno c’erano.
Truman Capote racconta i fatti - realmente accaduti -, le persone, i loro retroterra, scavando a fondo. Fornisce tutti gli elementi, ma non dà giudizi - lo faccia il lettore, se vuole. Può essere anche facile, in casi del genere. Molto più difficile, forse impossibile, è capire. Chi sono questi? Pazzi? Animali? E poi, allora, che pena meritano?
A partire dalla cronaca giornalistica, “A sangue freddo” è un grande romanzo, con una storia forte narrata sapientemente, ricca di domande sulle quali meditare, e alle quali - solo dopo - eventualmente rispondere.
lunedì 20 ottobre 2014
Coincidenze
Ci sono coincidenze che, violando ogni possibile previsione, possono diventare intollerabili perché suggeriscono un mondo retto da leggi che non conosciamo e che non appartengono al nostro ordine abituale.
Álvaro Mutis
Da: L'ultimo scalo del Tramp Steamer (1988)
venerdì 17 ottobre 2014
Venerdì 17
Qualcuno storce il naso
ma non è proprio il caso
giovedì 16 ottobre 2014
Suonai con Tony!
Un dì
(incredibile)
suonai con Tony!
Tony Rusconi (Forum Quintet) - "Clownerie" (live, 2007)
mercoledì 15 ottobre 2014
martedì 14 ottobre 2014
Morte di un uomo felice
Giorgio Fontana - Morte di un uomo felice (2014)
Intanto, la scrittura: è didascalica, piatta - o movimentata da dettagli insignificanti -, dunque poco gradevole, per me. Poi i contenuti: nel 1981 Giacomo Colnaghi è un magistrato del Tribunale di Milano che si occupa di terrorismo; essendo credente (della sottospecie “cattolico indipendente”), ha due grossi problemi: il primo sta nella difficoltà sovrumana di conciliare la bontà e la giustizia divina, e qui una teologa lo conforta, gli spiega che per il Dio della Bibbia (quello che, a quanto si legge, punisce a tutto spiano, anche orrendamente) “la giustizia è misericordia”; il secondo, più pressante per via del suo lavoro, sta nel conciliare la bontà e la giustizia degli uomini: e qui è pure più dura, perché lui - informa Fontana - “se ne avesse avuto la possibilità avrebbe salvato tutti, dal primo all’ultimo” - ma un magistrato non può, accidenti, sicché è dibattuto… E però, nonostante i problemi (qualcuno, minore, anche in famiglia), Giacomo Colnaghi è comunque felice: per il sostegno della fede, sembra di capire, e perché appagato dalla possibilità di “contribuire anche minimamente a creare un ordine giusto”. Quando poi muore, ammazzato dai terroristi, ha il tempo di rivolgere, serenamente, un pensiero a tutti i suoi cari, l’ultimo al padre (intercalata, nel romanzo c’è anche la sua storia, di partigiano ammazzato dai fascisti): “Ciao, papà, non vedo l’ora di incontrarti, so che non avrei dovuto morire in questo modo atroce e lasciare la mamma da sola, ma è andata così. Ho fatto bene? Sei fiero di me? Io di te lo sono sempre stato…” Va be’, si è capito: contrariamente ai giudici del Campiello, non ho proprio gradito.
lunedì 13 ottobre 2014
Al di là della bellezza
Brano e video sono del 2013, ma il lancio vero e proprio è dei giorni scorsi. So che i due giovani sono francesi e... nulla più: comunque, al di là della bellezza di lei, apprezzo.
The Avener - "Fade Out Lines" (2013/14)
venerdì 10 ottobre 2014
giovedì 9 ottobre 2014
Nobel a Philip Roth
mercoledì 8 ottobre 2014
martedì 7 ottobre 2014
Rivoluzione imminente
C'è questo brano che parla di rivoluzione in "No Fixed Address", l'ottavo album dei canadesi Nickelback. Uscirà il mese prossimo. Dunque... la rivoluzione è imminente...
Nickelback - "Edge Of A Revolution" (sarà in "No Fixed Address", 2014)
lunedì 6 ottobre 2014
Ballando a notte fonda
Andre Dubus - Ballando a notte fonda / Dancing After Hours (1966)
C’è molta tristezza, perlopiù legata a condizioni variamente invalidanti, dalla claudicazione alla tetraplegia, in questi ultimi racconti di Dubus (la raccolta è del 1996, lui, da tempo costretto all’uso della carrozzina dopo un incidente, morirà nel 1999); e c’è, come dire, un senso di freddo che spesso serpeggia… Ma c’è pure un desiderio ricorrente di tregua, un anelito di pace interiore, di serenità almeno transitoria; come, ben evidente, c’è la voglia di vivere, nonostante tutto, finché è possibile: nell’ultimo racconto - quello, struggente, che dà il titolo alla raccolta - il tetraplegico, legato all’istruttore, si lancia con il paracadute, la discesa che diventa un volo… e pazienza se nell’atterraggio sfortunato avrà un trauma aggiuntivo alle gambe; a notte ormai fonda, poi, con Sinatra che dal disco canta “balliamo questo valzer nella meraviglia di essere qui, il tempo corre e noi ci siamo, e poi non ci siamo più”, balla pure lui, come può, con la sola testa, giù, a destra, a sinistra... La vita è una danza.
venerdì 3 ottobre 2014
giovedì 2 ottobre 2014
Bello forte
All'inizio dello scorso settembre è uscita una ricca compilation di Richie Kotzen, un doppio album con brani storici e due pezzi nuovi: uno è questo, "War Paint", bello forte.
Richie Kotzen - "War Paint" (da "The Essential Richie Kotzen", 2014)
mercoledì 1 ottobre 2014
Intelligenti veri (e no)
Gli intelligenti veri sanno adeguarsi al livello mentale degli altri, percepiscono subito se potranno essere capiti o no, non si pavoneggiano, si nascondono, imparano a gestirsi. Inutile dispiegare grandi potenze se la strada da fare è poca e soprattutto se è controproducente, se irrita l'interlocutore… L'intelligenza esibita può essere intimidatoria, fastidiosa, in definitiva stupida.
Francesco Pecoraro
Da: La vita in tempo di pace (2013)
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