Se mi portassi rose,
e raccogliessi per me
la rugiada del mattino,
saresti l'uomo che io ho scelto.
E quando il sangue mi colasse
dal labbro spaccato,
io saprei ricordare
la sontuosa sequenza dei boccioli e dei baci.
Se mi portassi viole,
e soffiassi per me
il tarassaco dei campi,
saresti l'uomo che ho sentito
gemere in mio onore,
e quando il livido lento scendesse nell'occhiaia,
io saprei ricordare
la dolce meraviglia della pelle e dei sospiri.
Se posassi, infine, sul mio corpo,
un cuscino di gigli,
io mi domanderei
che cosa stai facendo.
Sono queste,
le mani
dell'uomo che ho scelto?
Franco Stelzer
(Una lettura del 25 novembre - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne)