giovedì 3 agosto 2017

Per le antiche scale


Mario Tobino - Per le antiche scale (1972)



Psichiatra di professione, Tobino riversa in questo romanzo la sua lunga esperienza. In questi due passi coglie il cambio di atteggiamento - il prima e il dopo - nei confronti del malato di mente: 

A quel tempo la follia non era ovattata, dissimulata, intontita, mascherata, camuffata come oggi con gli psicofarmaci. La follia esplodeva uguale a un vulcano. Nei cameroni - nudi o malamente coperti da una camicia sdrucita - urlavano i matti, in parte legati con le cinghie ai braccioli del letto. Le risse tra loro frequenti, le aggressioni agli infermieri giornaliere. Le pareti squallide, color dell'osso morto; i tavoli inchiodati al pavimento; le finestre con le sbarre, le porte chiuse a tre mandate. Nel silenzio della notte arrivavano i lamenti, le sorde imprecazioni, i suoni di bestiale disperazione.”

“Gli anni trascorrono. I manicomi, da secoli bui e immobili, castelli impenetrabili, aprono spiragli, inferriate si sminuzzano come denti marci, pareti crollano giù. Sono arrivati nuovi medicamenti e insieme la fiducia, la speranza, un corteo di nuovi metodi, soffi, venti di libertà.”

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