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giovedì 8 luglio 2021

Apeirogon

 


Colum McCann - Apeirogon (2020)



Rami Elhanan, israeliano, nel 1997 perse la figlia Smadar, 14 anni, vittima di attentato terrorista; Bassam Aramin, palestinese, nel 2007 perse la figlia Abir, 10 anni, uccisa dal fucile di un soldato israeliano: i due, diventati amici, ora si spendono per la pace fra i loro popoli. 
L'irlandese Colum McCann, che ben conosce i conflitti tra le due componenti della sua isola, qui si addentra efficacemente nelle vicende umane, spesso tragiche, di quel “paese edificato su instabili placche tettoniche” che è Israele, raccontando principalmente le storie di Rami e Bassam, che insieme si battono per la pace – a partire da un ovvio “non finirà finché non parliamo”, ma andando poi molto oltre; questo suo “Apeirogon” – parola che significa “poligono con un numero infinitamente numerabile di lati” – è un libro strano e avvincente, fatto di 1001 pezzi sparpagliati di un puzzle da assemblare piano, soffrendo empaticamente, ma godendo per una grande lettura, regalata da un grande autore.

giovedì 28 gennaio 2021

TransAtlantico

 


Colum McCann - TransAtlantico / TransAtlantic (2013)


Molte storie si incrociano al di qua dell'Atlantico - con fulcro in Irlanda -, al di là - Stati Uniti - e pure sopra, dal momento che tutto parte dalla rievocazione della trasvolata Terranova-Irlanda di Alcock e Brown del 1919. Colum McCann scrive molto bene e nelle storie più lontane - ambientate nell'800 - come nelle più recenti - al tempo del conflitto nordirlandese - sa sempre coinvolgere.

martedì 4 ottobre 2011

Questo bacio vada al mondo intero



Colum McCann - Let the Great World Spin (2009) / Questo bacio vada al mondo intero



Questo di Colum McCann è il bel romanzo che gli è valso il National Book Award 2009. Contiene una serie di storie legate insieme da uno stesso episodio realmente accaduto a New York, nell’estate del 1974: la strabiliante passeggiata di un funambolo su un cavo teso tra le sommità delle Twin Towers. Sono storie di persone e ambienti messe lì come quadri di una galleria rappresentativa di quella metropoli che - il passato scarno, il futuro incerto - “vive in un presente costante”: una metropoli spesso oscura, opprimente, una sorta di grandissimo tunnel con appena una luce lontana sul fondo… Poi, all’improvviso, “lassù, quella sagoma spettrale, quell’inerzia scura contro il cielo, un minuscolo trattino davanti all’immensità”: eccolo dunque un modo per elevarsi al di sopra delle quotidiane bassezze! Ma ce ne sono altri, anche meno acrobatici: fantasia, equilibrio, impegno, coraggio, e ognuno può levitare a modo suo.

(Agli amici... lo consiglio.)