venerdì 13 luglio 2012

Curtis per pochi intimi


Cantante, sassofonista, chitarrista, compositore,
Curtis Stigers esegue - per pochi intimi - la sua "This Life",
 già intro della serie americana "Sons of Anarchy". 


 
Curtis Stigers - "This Life" (live, 2012)

giovedì 12 luglio 2012

Forse tutto questo

 
        Forse tutto questo
        avviene in un laboratorio?
        Sotto una sola lampada di giorno
        e miliardi di lampade la notte?
 
        Forse siamo generazioni sperimentali?
        Travasati da un recipiente all'altro,
        scossi in alambicchi,
        osservati non soltanto da occhi,
        e infine presi uno a uno
        con le pinzette?
 
        O forse è altrimenti:
        nessun intervento?
        I cambiamenti avvengono da sé
        in conformità al piano?
        L'ago del diagramma traccia a poco a poco
        gli zigzag previsti?
 
        Forse finora non siamo di grande interesse?
        I monitor di controllo sono accesi di rado?
        Solo in caso di guerre, meglio se grandi,
        di voli al di sopra della nostra zolla di Terra,
        o di migrazioni rilevanti tra i punti A e B?
 
        O forse è il contrario:
        di là piacciono solo le piccole cose?
        Ecco una ragazzina su un grande schermo
        si cuce un bottone sulla manica.
 
        I sensori fischiano,
        il personale accorre.
        Ah, guarda che creaturina
        con un cuoricino che le batte dentro!
        Quale incantevole serietà
        nell'infilare l'ago!
        Qualcuno grida rapito:
        Avvertite il Capo,
        che venga a vedere di persona!
 
 
   Wisława Szymborska - Da: La fine e l'inizio, 1993 (Trad. Pietro Marchesani)

mercoledì 11 luglio 2012

Lieto evento in U.K.

      
È nata "Under the Westway": felicitazioni!

 Dicono (le malelingue) che sia figlia di uno scarafaggio...
 
     
Blur - "Under the Westway" (2012, live)
  
   
... mentre questa è senz'altro la madre, vecchia ma ancora bella e... prolifica!
    
  
Procol Harum - "A Whiter Shade of Pale" (1967)

martedì 10 luglio 2012

Tuttalpiù muoio

Albinati & Timi - Tuttalpiù muoio (2006)



Volevo un Albinati bis, dopo aver apprezzato “Vita e morte di un ingegnere”. In libreria prendo d’impulso l’unico libro che trovo, questo “Tuttalpiù muoio”: è di Albinati & Timi, per la verità, ma… non sto a sottilizzare. Inizio a leggere e ben presto evinco che è di Timi, il libro: di Filippo Timi, l’attor scrittore che, denominandosi Filo, parla di sé, si apre tutto, senza filtri e... senza cura, all’insegna del “viva la spontaneità”. Non mi piace, né quello che FT scrive, né come lo scrive. (Un esempio: “Il rispetto è un senso orribile come l’umiltà. L’arroganza è forse l’unico colore capace di non avere paura della vita. Nascere è arrogante, vivere, amare, pregare, morire, essere felici, sono tutte forme di presunzione. Una febbre divina. Essere umili, che vuol dire? Ogni creatura appena nata ha in sé un’unica dolcezza, un solo imperativo, il resto sono chiacchiere. Niente rimpianti nell’arroganza: l’arrogante muore, perde nella vittoria, non gli importa che alla fine gli dicano che aveva ragione. L’arrogante sveglia la coscienza che è possibile esistere e vivere fino in fondo.”)
E Albinati? Che c’entra, Albinati? Dev’essere giusto quell’amico - pag. 191 - che, avendo letto in anteprima - e forse tentato di correggere qua e là -, definisce “deliri” quelli di FT, pieni di “desolazione” e “squallore”; quell’amico che lo invita caldamente a scrivere, ogni tanto, anche “qualcosa di bello”... Sì, dev’essere proprio quell’amico inascoltato.

(Agli amici... lo sconsiglio.)

lunedì 9 luglio 2012

Canzoncina e videuccio

Sono tornati i Blues Traveler! Col nuovo album: "Suzie Cracks the Whip"! E allora via con il singolo, prima traccia! (Ehm... pur di risentire la voce e l'armonica del grande John Popper, accetto canzoncina e videuccio: ma speravo meglio, molto meglio...)


    
Blues Traveler - "You Don't Have To Love Me" (da "Suzie Cracks the Whip", 2012)

venerdì 6 luglio 2012

Da Daryl c'è Grace

Daryl Hall, musicista un po' attempato ma vivace, già anima del gruppo Hall & Oates, è molto ospitale: da anni accoglie nella sua casa cantanti e gruppi con cui interpreta i loro e i suoi migliori brani, il tutto ripreso e divulgato via web tv nella trasmissione "Live from Daryl's House". Tra gli ospiti del 2011 merita attenzione la bella e brava Grace Potter, con il suo gruppo The Nocturnals: ecco allora due brani, il primo di lei, il secondo di lui.
          
      
                  
Grace Potter and The Nocturnals with Daryl Hall - "Paris (Ooh La La)" (live, 2011)
                  
         
                      
Daryl Hall with Grace Potter and The Nocturnals - "Room To Breathe" (live, 2011)

giovedì 5 luglio 2012

Spudorati (sec. Barney)

Per quanto mi riguarda tutti gli scrittori o i pittori che ho conosciuto, nessuno escluso, erano degli spudorati promotori di se stessi, vigliacchi, pronti a mentire per un piatto di lenticchie, avari da far schifo e disposti a tutto per un po' di gloria.
Quello spaccone di Hemingway, che pure aveva un indubbio fiuto per le patacche, improvvisò le sue memorie della grande guerra a tavolino. Lewis Carroll, adorato da generazioni di bambini, non era precisamente il tipo cui avreste affidato per una sera la vostra figlia decenne. Il compagno Picasso durante l'occupazione di Parigi leccò ben benino il sedere ai nazisti. Se Simenon si è davvero scopato diecimila donne mi mangio la paglietta. Clifford Odets denunciò tutti i suoi amici al Comitato per le Attività Antiamericane. Malraux rubava, e Lillian Hellman mentiva spudoratamente. Quell'adorabile vegliardo di Robert Frost nella realtà era un vecchio sporcaccione. Mencken, un verme purissimo, detestava gli ebrei, anche se meno del noto plagiario T.S. Eliot, o di molti altri di cui preferisco tacere. Evelyn Waugh era un arrampicatore sociale, e Frank Harris con tutta probabilità morì vergine. Sartre esibiva un curriculum da resistente parecchio lacunoso, e, tanto per pareggiare i conti, dopo la guerra diventò un apologeta dei gulag. Edmund Wilson era un evasore fiscale, e Stanley Spencer l'uomo più noioso del pianeta. T.E. Lawrence col cavolo che si era letto tutti i libri della Biblioteca di Oxford. Quanto a Marco Polo, il suo Regno di Mezzo non sembra poi così diverso da piazza S. Marco. E benché non esistano prove al riguardo sono certo che Omero aveva dieci decimi di vista.

Da: Mordecai Richler - La versione di Barney (1997)
(Trad. Matteo Codignola)

mercoledì 4 luglio 2012

Talvolta sottosopra

Secondo album 'solo' - "Tilting", uscito ieri - per Johnny Hickman, chitarrista solista della band americana Cracker (in vita dal 1990). Contiene questa "Another Road", piacevole... anche se il video la mostra talvolta sottosopra (pure più della Salerno - Reggio Calabria).


          
Johnny Hickman - "Another Road" (da "Tilting", 2012)

martedì 3 luglio 2012

L'erotismo di Oberdan Baciro


Lelio Luttazzi - L'erotismo di Oberdan Baciro (pubbl. 2012)



Lelio Luttazzi ha fatto altro, nella vita: questo romanzo lo potrebbe aver scritto solo per esercizio, per passatempo, o per scherzo... Sta di fatto che ora, due anni dopo la morte, lo si può leggere: occorre dire con parecchio divertimento e pure con qualche riflessione indotta. Luttazzi narra le gesta di Oberdan Baciro, il “Gigante dell’Eros” che avrà la sventura di morire giovane e... vergine: il tema dominante, esplicitato fin dal titolo, è chiaramente il sesso, ma, poiché le vicende narrate sono collocate negli anni trenta, l’autore allarga lo sguardo su quei tempi, “funestati dai trucioli del deamicisianesimo e dal rigorismo clerico-fascista” e poi sconvolti dalle scelte politiche del regime mussoliniano. La formazione di Oberdan Baciro è condizionata pesantemente dalle sue forti pulsioni sessuali; le esperienze, sempre inferiori alle aspettative, stimolano la sua speculazione teorica e gli maturano via via un paio di convincimenti, riportati nei suoi “taccuini” e quindi proposti alla meditazione del lettore: il primo è che l’eros più attraente non è quello, più abituale, “ad personam”, che è “legato al sentimento ma anche all’egotismo, al possessivismo, alla monogamia ricattatoria”, ma quello “ad rem”, che “s’illumina di luce propria” e che è sostanzialmente “libero”; il secondo convincimento è che, purtroppo, il processo di liberazione sessuale si svilupperà assai lentamente, con la donna nel ruolo di grande frenatrice: soprattutto perché, nella “guerra tra i sessi”, ella di certo non intenderà rinunciare “tanto presto al suo più eccitante potere: quello di dire NO”.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 2 luglio 2012

Un po' allergico

Questi Technicolors
da là - Scottsdale, Arizona -
guardano fisso di qua - verso l'England.
Della vocina di lui, Brennan Smiley, che dire?
Che sono un po' allergico, io, alle vocine.
Trovo più interessante il sound, ma...
ecco... a sprazzi: ché al brit pop
un po' allergico lo sono pure.



The Technicolors - "Sweet Time" (da "Listener", 2012)