mercoledì 31 agosto 2011

Bianco, nero e giallino

Cantante-chitarrista bianco, percussionista nero, fan - coreane - sul giallino.
Un gran bel mix.


Jason Mraz - "The Remedy (I Wan't Worry)" (live, 2006)

martedì 30 agosto 2011

Un bambino


Thomas Bernhard - Ein Kind (1982) / Un bambino


Figlio illegittimo, ovvero “del demonio", aggrappato disperatamente al nonno scrittore (di modesto successo), additato come “spargizizzania” e “piscialletto”, primo solo nelle gare di corsa: l’avvio difficile di Thomas Bernhard – sullo sfondo, la guerra che incombe e poi divampa –, raccontato da lui medesimo. Molto bene, neanche a dirlo.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 29 agosto 2011

I due stanno bene, insieme

Susan Tedeschi, americana di chiare origini italiane, è un'ottima cantante-chitarrista rock-blues e soul.

Derek Trucks, americano per intero, è uno straordinario chitarrista: nipote di Butch Trucks, storico batterista di “The Allman Brothers Band”, ha iniziato giovanissimo con una sua formazione, la “Derek Trucks Band”, e ha fatto anche parte del gruppo di zio Butch.

Susan e Derek sono sposati dal 2001 (e hanno due figli). Prima separati nella vita artistica, nel 2010 hanno dato vita ad un progetto comune, la “Tedeschi Trucks Band” (NB: questo è il nome ufficiale -  lei prima di lui! -, non quello proposto all'inizio del video). Pochi mesi fa è uscito il loro primo album: “Revelator”; uno dei pezzi forti è “Midnight in Harlem”, già eseguito “live” lo scorso anno al “Crossroads Guitar Festival”: be', io dico che... i due stanno bene, insieme.



Tedeschi Trucks Band - "Midnight in Harlem" (live, 2010)

venerdì 26 agosto 2011

L'adorabile vociaccia

Il nuovo album di Tom Waits, "Bad As Me", è annunciato per il 25 ottobre prossimo.
Intanto... riecco l'adorabile vociaccia in un bel pezzo (e grande video) di qualche anno fa.



Tom Waits - "Hold On", da "Mule Variations" (1999)

giovedì 25 agosto 2011

Due tipi di compassione

Ci sono due tipi di compassione. L’una, quella debole e sentimentale, che a ben guardare è soltanto impazienza del cuore, vuole solo sbarazzarsi il più in fretta possibile della penosa commozione prodotta dall’altrui infelicità; è una compassione che non è affatto con-passione, ma solo un’istintiva reazione di difesa del proprio animo di fronte alla sofferenza del prossimo. E poi c’è l’altra, l’unica che conti: la compassione non sentimentale, ma fattiva, quella che sa ciò che vuole, quella decisa a sopportare tutto con pazienza e comprensione, fino allo stremo delle proprie forze e anche oltre. Solo se si è capaci di andare fino in fondo, fino all’estremo, amaro fondo, si può aiutare il prossimo. E solo se, nel farlo, si è disposti a sacrificare anche se stessi: soltanto allora!

Da: Stefan Zweig - L'impazienza del cuore (1939)
(Trad. Umberto Gandini)

mercoledì 24 agosto 2011

Dolce e speziata

Sheryl dolce:          
You're my heart, my dear...


Sheryl Crow - "Lullaby For Wyatt", da "Detours" (2008)

Sheryl un filino speziata:  
Sign your name across my heart, baby...


Sheryl Crow - "Sign Your Name", da "100 Miles From Memphis" (2010)

martedì 23 agosto 2011

Vita (di Keith)


Keith Richards - Life* (2010)
(* ovvero "life", elle minuscola)


A casa di nonno Gus vedeva la chitarra poggiata sul piano verticale.
«“Ehi, quando sarai grande abbastanza, ti lascerò fare un tentativo,” mi diceva. Solo dopo la sua morte scoprii che la tirava fuori e la metteva in bella vista se sapeva che gli avrei fatto visita. In un certo senso, mi stava tentando. Mi teneva d’occhio, credo, perché mi aveva sentito cantare. Quando partiva una canzone alla radio, ci univamo tutti in coro; era una nostra abitudine. Una marmaglia di cantanti.
Non ricordo quando tirò giù la chitarra e disse: “Ecco”. Avrò avuto nove o dieci anni, dunque ho iniziato abbastanza tardi. Una chitarra classica spagnola con corde di budello, una dolce, amabile fanciulla. Peccato che non sapessi che accidenti farmene. Quell’odore. Ancora adesso, quando apro la custodia di una vecchia chitarra di legno, mi viene voglia di scivolarci dentro e chiudere il coperchio. Gus non era esattamente un chitarrista, ma conosceva le basi. Mi mostrò i primi lick, la posizione degli accordi maggiori, il re e il sol e il mi. Mi disse: “Se sai suonare
Malagueña, sai suonare qualsiasi cosa”. Quando infine aggiunse: “Credo che tu ci stia prendendo la mano”, ero bello felice.»
E poi... tutto il resto: Keith - a più dimensioni - e gli Stones - scena e retroscena -, in un’autobiografia imperdibile.

(Agli amici... lo consiglio.)

lunedì 22 agosto 2011

Onore a George McAnthony

Dai monti del suo Alto Adige, il ragazzo Georg Spitaler, guardando lontano a occidente, vide Nashville, Tennesse (U.S.A.): prestò orecchio e fu folgorato dalle note del country. Nacque così George McAnthony, il country singer e songwriter poi molto apprezzato.

Georg, George, se n'è andato troppo presto, all'improvviso: 45 giorni fa, a 45 anni.

Con la stessa passione, duettò con John Denver e cantò nelle sagre di paese: per le doti e per la caparbietà e onestà del suo impegno, onore a George McAnthony.  



George McAnthony - "Weekend Cowboy" (1998, video 2006)

venerdì 19 agosto 2011

Il vecchietto tiene botta

David Crosby ha appena compiuto settant'anni ed è in forma, nonostante le passate traversie. Così, come nel 2005 quando si esibì pure a Trento - io c'ero -, nel prossimo autunno sarà ancora in Italia per alcuni concerti (Padova, Milano, Firenze, Roma), anche questa volta con Graham Nash.
Il video, abbastanza recente, attesta che il vecchietto, con i 'giovani' e corroboranti Stills & Nash al fianco, tiene botta.



Crosby, Stills and Nash - "Almost Cut My Hair" (live, 2009)

giovedì 18 agosto 2011

Donne diversamente belle

Certe donne possiedono la loro bellezza come possiedono una macchina sportiva fuoriserie o un cavallo purosangue. La guidano veloci per andare a tutti gli appuntamenti, oppure concedono interviste dalla sella. Quelle fortunate hanno piccoli incidenti e imparano a passeggiare per la strada perché nessuno ha voglia di ascoltare una vecchia arrogante.
Certe donne portano la loro bellezza coperta di muschio e, di tanto in tanto, qualche cosa glielo strappa via - un amante, una gravidanza, magari una morte - e affiora un sorriso incredibile, occhi profondi e felici, una pelle perfetta, ma è una cosa temporanea e presto il muschio si riforma.
Certe donne studiano e imitano la bellezza. Sono nate delle industrie al servizio di queste donne e agli uomini si impone di preferirle.
Certe donne ereditano la bellezza come un tratto di famiglia e imparano lentamente ad apprezzarla, come il rampollo di una grande famiglia diventa orgoglioso di un mento insolito perché ce l'hanno un gran numero di uomini famosi.
E certe donne, pensava Breavman, donne come Shell, la creano a poco a poco, cambiando non tanto il volto quanto l'aria che le circonda. Infrangono vecchie regole di luce e non possono essere interpretate o confrontate. Rendono originale qualsiasi stanza.

Da: Leonard Cohen - Il gioco preferito (1963)
(Trad. Chiara Vatteroni)

mercoledì 17 agosto 2011

Tripla scossa

Il 17 agosto 1991 - vent'anni fa - gli AC/DC si esibirono a Donington Park (UK) in un concerto formidabile, davvero elettrizzante (AC/DC = Alternate Current/Direct Current).
"You Shook Me All Night Long", in particolare, è un pezzo capace di dare una tripla scossa: con l'elettricità della musica, con le parole del testo e con la gestualità, forte.



AC/DC - "You Shook Me All Night Long" (live, 1991)

martedì 16 agosto 2011

Perle in... "Diceria dell'untore"

Cerco perle: nei libri. Da serbare, e farne tesoro.
In "Diceria dell'untore", di Gesualdo Bufalino, ho trovato queste:

  • Dio esiste: non c'è colpa senza colpevole.
  • Dio: gigantesco eufemismo.
  • Il peccato: inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché.
  • Solo l'infelicità è degli uomini, la disperazione è di Dio.
  • Pregare: altro vizio solitario.
  • Ah i destini degli uomini, una spugna bagnata li cancella, come una pittura.
  • La morte è un paravento di fumo fra i vivi e gli altri. Basta affondarci la mano per passare dall'altra parte e trovare le solidali dita di chi ci ama.
  • La morte è un taglialegna, ma la foresta è immortale.


"Diceria dell'untore" (1981), di Gesualdo Bufalino (1920-1996)

    domenica 14 agosto 2011

    Governo: manovra bis

    Le mani strizzano, il cuore - non raffigurato: immagine troppo forte - gronda sangue.

    venerdì 12 agosto 2011

    Il cuore della vita

    Per ottobre è annunciato il nuovo CD di John Mayer, dal titolo "Born and Raised".
    Che si fa, nell'attesa? Be', si può riascoltarlo cantare
    "love turns the whole thing around..."
    - e qualche altra dolcezza -
    in questo "live" di qualche anno fa.



    John Mayer - "The Heart of Life" (live, 2007)

    giovedì 11 agosto 2011

    Preghiera per un amico



    John Irving - A Prayer for Owen Meany (1989) / Preghiera per un amico


    L’autore racconta la sua storia con molta cura, con ogni dettaglio: già, è un gran 'contastorie', Irving, del genere certamente apprezzato in primis dal lettore passivo, appagato dalla particolareggiata narrazione di fatti.
    Nel romanzo ci sarebbero temi forti: ma quello religioso è proposto nei suoi aspetti più superficiali, esteriori; e quello della politica estera “imperialistica” americana degli anni ’60-’70-’80 (Irving scrive nel 1989) si configura in una critica forte - è l’aspetto migliore del romanzo - ma periferica rispetto alla storia narrata.
    In realtà, la scena è decisamente dominata dalla figura del protagonista, un mirabolante eroe quasi positivo che, pur apparentemente illuminato e “in missione sulla terra per conto di Dio”, stranamente si dedica alla carriera militare e avverte pure l’irrefrenabile richiamo della guerra in Vietnam. Ecco il punto dolente: la rappresentazione di questo Owen Meany, con i tratti singolari ed eccessivi che contraddistinguono certa letteratura (come certa cinematografia) americana, risulta sempre meno accettabile nella progressione della lettura; specie per il suo quid di paranormale, con tanto di apprendimento in sogno della data e delle circostanze della propria morte nonché di altre preveggenze varie - la diffusione dell’AIDS, per dirne una.
    Il finale? In sintonia: decisamente roboante, esplosivo - in senso letterale. Wath else?

    (Agli amici... lo sconsiglio.)

    mercoledì 10 agosto 2011

    Parenti stretti

    I "Kings of Leon" sono tre fratelli e un cugino; il cognome è Followill. Americani, attivi dal 1999, sono emersi soprattutto nel 2008, con i pezzi del CD "Only by the Night". 
    Recentemente, rivolgendosi ai fan, purtroppo il bassista  ha detto: “Voglio che sappiate che ci sono grossi problemi all’interno della band”. Succede, pure tra parenti stretti.
    Spero ritrovino l'armonia. Dovesse finir male, terrei d'occhio almeno il cantante: Antony Caled... Followill.



    Kings of Leon - "Notion" (live, 2008)

    martedì 9 agosto 2011

    Sopra eroi e tombe



    Ernesto Sábato - Sobre héroes y tumbas (1961) / Sopra eroi e tombe


    “Sopra eroi e tombe” è un romanzo grandioso. Non so parlarne, se provassi a raccontarlo certamente lo sminuirei. Posso usare soltanto una generica, classica metafora: è un lungo viaggio, dentro una città (Buenos Aires) e nel mondo, tra persone con un nome (Alejandra, Martín, Fernando, Bruno…) e l’umanità intera. Un “romanzo totale”. "Il più grande romanzo sudamericano, uno dei grandi libri del novecento", ha detto Claudio Magris. Un capolavoro, insomma. Imperfetto, naturalmente, in quanto umano: “Gli uomini scrivono finzioni,” ha detto Sábato, e, completando il pensiero sulle diverse sfere di competenza, “Dio non scrive romanzi”.

    (Agli amici... lo consiglio.)

    P.S.: Ernesto Sábato, argentino di origini calabresi, è morto il 30 aprile 2011, alle soglie dei 100 anni. 

    lunedì 8 agosto 2011

    Giorgia è troppo brava

    "Il mio giorno migliore", il singolo di Giorgia da poco uscito quale anticipo del CD previsto per settembre, non mi piace. Giorgia è troppo brava per fare musica "dance". Protesto tornando indietro (molto indietro).



    Giorgia - "Come saprei", da "Come Thelma & Louise" (1995)

    venerdì 5 agosto 2011

    Perché di nuovo, John?

    È in arrivo il nuovo CD dei Red Hot Chili Peppers: ma senza John Frusciante, il chitarrista che è ri-uscito dal gruppo. Se n'era già andato una volta, John: nel '92, da piccolo... 
    Perché di nuovo, John?

    Con lui, nel '91 i RHCP avevano realizzato "Blood Sugar Sex Magik", con la bellissima "Under the Bridge". Nel '99, dopo il suo ritorno, la band era arrivata al top con "Californication", una collezione di grandi pezzi.
    John era fondamentale, per le idee e per il suono, forte anche delle piccole imperfezioni...
    E ora?


    Red Hot Chili Peppers - "Under the Bridge" (live, 2003)

    giovedì 4 agosto 2011

    Politica e letteratura

    La politica è la grande generalizzatrice e la letteratura è la grande particolareggiatrice, e non soltanto esse sono tra loro in relazione inversa, ma hanno addirittura un rapporto antagonistico. Per la politica, la letteratura è decadente, molle, irrilevante, fastidiosa, ostinata, noiosa, una cosa che non ha senso e che non dovrebbe neppure esistere. Perché? Perché la letteratura è l’impulso a entrare nei particolari. Come puoi essere un artista e rinunciare alle sfumature? Ma come puoi essere un politico e permettere le sfumature? Come artista, le sfumature sono il tuo dovere. Il tuo dovere è non semplificare. Anche se tu dovessi scegliere di scrivere nel modo più semplice, alla Hemingway, resta il dovere di dare la sfumatura, spiegare la complicazione, suggerire la contraddizione. (…) Tenere conto del caos, farlo entrare. (…) Tenere in vita il particolare in un mondo che semplifica e generalizza: ecco dove comincia la lotta. Non devi scrivere per legittimare il comunismo e non devi scrivere per legittimare il capitalismo. Sei estraneo all’uno e all’altro. Sei uno scrittore, non ti allei né con l’uno né con l’altro. Sì, vedi le differenze, e naturalmente vedi che questa merda è un po’ meglio di quella merda, o che quella merda è un po’ meglio di questa merda. Ma la merda tu la vedi. Non sei un funzionario governativo. Non sei un militante. Non sei un credente. Sei uno che affronta il mondo, e ciò che vi accade, in un modo assai diverso. Il militante introduce una fede, una grande idea che cambierà il mondo, mentre l’artista introduce un prodotto per il quale, al mondo, non c’è posto. È un prodotto inutile. L’artista, lo scrittore serio, introduce nel mondo una cosa che non c’era neanche all’inizio. Quando Dio, in sette giorni, creò tutta questa roba, gli uccelli, i fiumi, gli esseri umani, non ebbe dieci minuti per la letteratura. “E poi ci sarà la letteratura. A qualcuno piacerà, altri ne saranno ossessionati, vorranno farla…” No. No. Non disse così. Se allora avessi chiesto a Dio: “Ci saranno gli idraulici?” “Sì, ci saranno. Poiché avranno delle case, avranno bisogno d’idraulici.” “Ci saranno dei medici?” “Sì. Poiché si ammaleranno, avranno bisogno di medici che diano loro delle pillole.” “E la letteratura?” “La letteratura? Che stai dicendo? A che serve? Dove la mettiamo? Per piacere, sto creando un universo io, mica un’università. Niente letteratura.”

     Da: Philip Roth - Ho sposato un comunista (1998)
    (Trad. Vincenzo Mantovani)  

    mercoledì 3 agosto 2011

    Paolo e Paola

    Ho fatto conoscere questo giovanotto, Paolo, alla mia Paola: se n'è innamorata. (Occhio!)


    Paolo Nutini - "Candy" (live, 2009)

    Darling, just give me some candy before I go...

    martedì 2 agosto 2011

    Ghiaccio-nove


    Kurt Vonnegut - Cat's Cradle (1963) / Ghiaccio-nove

    Partendo da una visione del reale molto critica e ironica, e dai suoi States, Vonnegut libera la fantasia portandoci in un altro mondo, l’isola caraibica di San Lorenzo, dove l’interesse degli abitanti è concentrato su tre sole cose: “la pesca, la fornicazione e il bokononismo”. Ben comprensibili le prime due, la terza è una simpatica religione basata sulle bugie a fin di bene. Bokonon, l’inventore, dopo aver ribadito che, naturalmente, “tutte le religioni, incluso il bokononismo, non sono altro che menzogne”, spiega la sua idea di fondo in questi... mirabili versi:
    Volevo che ogni cosa
    Sembrasse avere un senso
    Per far tutti contenti
    E meno tesi, penso,
    Così inventai bugie
    In modo assai preciso
    E questo mondo triste
    Lo resi un pa-ra-di-so.

    Rendere felice la valle di lacrime: un'utopia encomiabile che Bokonon (Vonnegut) persegue con molta ironia attraverso la menzogna dichiarata: una via discutibile, ma non più di altre, apparentemente autorevoli, subdolamente ingannatrici.

    (Agli amici... lo consiglio.)

    lunedì 1 agosto 2011

    Ziganoff Jazzmer Band

    Recuperare i legami perduti tra musica klezmer, primo jazz e swing zingaro manouche: è l'idea base del progetto Ziganoff Jazzmer Band, ultimo prodotto della creatività artistica del mio compagno di liceo e caro amico Renato Morelli, realizzato con alcuni tra i migliori musicisti trentini e altoatesini.
    (Un'esperienza musicale con Renato, piccola piccola e decisamente naïf, la posso vantare pure io: datata 1968...)
    Sabato 30 luglio, a Trento, la Ziganoff Jazzmer Band ha presentato in concerto - con ottima accoglienza - i brani del CD appena sfornato, "A glezele vayn".
    Oltre a Renato Morelli (fisarmonica, chitarra ritmica), i musicisti - bravissimi - sono Manuel Randi (chitarra solista e clarinetto), Rossana Caldini (violino), Fiorenzo Zeni (sax e clarinetto), Christian Stanchina (tromba e flicorno) e Hannes Petermair (tuba, sousaphono e trombone).       
    Il video propone immagini della fase di registrazione e un pezzo che esalta soprattutto le doti virtuosistiche di Manuel Randi: "Minor Swing", di Diango Reinhardt e Stéphane Grappelli.


    Ziganoff Jazzmer Band - "Minor Swing", da "A glezele vayn" (2011)