martedì 6 marzo 2012

La trama del matrimonio


 

Jeffrey Eugenides - The Marriage Plot / La trama del matrimonio (2011)



 
Dopo due buone prove, “Le vergini suicide” e “Middlesex”, nelle quali aveva mostrato grandi capacità - con senso della misura -, Eugenides delude: per la voglia di strafare, soprattutto.

“La trama del matrimonio: Jane Austen, George Eliot e Henry James” è il titolo di un seminario universitario frequentato dalla protagonista del romanzo, Madeleine. Eugenides commenta: “Ai tempi in cui il successo nella vita dipendeva dal matrimonio, e il matrimonio dipendeva dal denaro, i romanzieri avevano a disposizione un buon tema.”
Un tema antico che Eugenides ha deciso di rispolverare con una storiona che si rifà a quelle dei romanzi ottocenteschi, collocata però negli anni ’80: un triangolo amoroso tra la Madeleine di cui sopra e due uomini ben diversi tra loro, e però problematici entrambi, Leonard e Mitchell. L’intreccio essenziale della storiona, al netto di una sequela di dettagli insignificanti, è esplicitato in un paio di domande che Mitchell pone a Madeleine, alla fine dei suoi studi: “Fra i libri che hai letto per la tua tesi, e per il tuo saggio - la Austen e James e gli altri -, c’è per caso un romanzo in cui l’eroina sposa la persona sbagliata, comprende il suo errore, e poi si presenta l’altro pretendente, uno innamorato di lei da sempre, e si mettono insieme, ma alla fine il secondo pretendente capisce che l’ultima cosa di cui la donna ha bisogno è di risposarsi perché ha cose più importanti da fare nella vita? E così, pur amandola ancora, non le fa nessuna proposta di matrimonio? Esiste un libro che finisce così?”
“No”
, risponde Madeleine. “Che io sappia non esiste.”
“Pensi che potrebbe andar bene? Che potrebbe essere un buon finale?”
“Sì”
, dice Madeleine (purtroppo).
Ecco, Eugenides ha ritenuto di colmare con “La trama del matrimonio” questo vuoto letterario ottocentesco: nel duemilaundici, con la storiona. Che va ben oltre quanto già raccontato, perché è farcita assai, incorporando - al fine di... modernizzare - trattatelli di letteratura, psichiatria, biologia genetica, mistica religiosa, ecc.
Insomma, Eugenides si è ispirato a certi grandi del passato, mirando a rinnovarli, ma avrebbe fatto bene a tener presente anche l’ammonimento di altri, come Čechov e Mann: “abbreviare!”, “sfrondare!”; contenersi, aggiungo: non strafare!

(Agli amici... lo sconsiglio.)

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