martedì 10 dicembre 2013

Enon


Paul Harding - Enon (2013)



"Quasi tutti gli uomini della mia famiglia lasciano vedove le mogli e orfani i figli. Io sono l’eccezione. La mia unica figlia, Kate, è stata investita e uccisa da un’auto mentre tornava a casa in bici dalla spiaggia, un pomeriggio di settembre di un anno fa. Aveva tredici anni. Mia moglie Susan e io ci siamo separati subito dopo."
 
Questo l’incipit.
Chi racconta è Charlie Crosby - che è poi il nipote di George Washington Crosby, il protagonista del primo romanzo di Harding, “L’ultimo inverno”. Racconta, Charlie, il dolore atroce della perdita, la devastazione - lui vittima eppure anche complice -, le allucinazioni da farmaci e alcol, il deliquio inframmezzato di ricordi, i tentativi di trattenere comunque la figlia, in qualsivoglia dimensione… Racconta, Charlie, un anno da uomo solo e perduto: fino a un uragano che si sfoga su Enon (cittadina immaginaria del New England) e alla quiete dopo la tempesta.
Paul Harding scrive con molta delicatezza, anche nei temi forti, e rasenta spesso la poesia, spingendosi talora al confine… con l’indescrivibile, la sua prosa potendo allora apparire straordinariamente intensa e ricca, ovvero ad altri pretenziosa e barocca: in questo suo secondo romanzo, più ancora che nel primo, io ho trovato Harding - la sua storia, la sua prosa - convincente, toccante, affascinante.

Nessun commento:

Posta un commento