John Irving - Il mondo secondo Garp / The World According to Garp (1978)
“Nel mondo secondo Garp una sera poteva essere allegra e la mattina successiva micidiale.”
Il romanzo, in effetti, è una successione continua di “potenzialmente comico” e “potenzialmente tragico”, a volte perfino mescolati. Leggendo, però, io non ho riso né pianto: perché poco coinvolto e anzi spesso infastidito dalla ridondanza di situazioni eccessive, paradossali.
Garp (che è uno scrittore) sostiene: “La fantasia deve superare la vita reale”; poi dice anche: “Il romanziere è un medico che cura solo casi disperati”, e il narratore conclude, esagerando ancora un po’: “… ma nel mondo secondo Garp noi siamo tutti casi disperati.” No, ecco: per le mie letture preferisco la misura.
Il romanzo, in effetti, è una successione continua di “potenzialmente comico” e “potenzialmente tragico”, a volte perfino mescolati. Leggendo, però, io non ho riso né pianto: perché poco coinvolto e anzi spesso infastidito dalla ridondanza di situazioni eccessive, paradossali.
Garp (che è uno scrittore) sostiene: “La fantasia deve superare la vita reale”; poi dice anche: “Il romanziere è un medico che cura solo casi disperati”, e il narratore conclude, esagerando ancora un po’: “… ma nel mondo secondo Garp noi siamo tutti casi disperati.” No, ecco: per le mie letture preferisco la misura.
P.S.: “Il mondo secondo Garp” è del 1978. L’Irving di “In una sola persona” (2012), capace di raccontare con classe e… misura, l’ho apprezzato, molto.
C'è stato un periodo in cui leggevo abbastanza. Irving e la saga Malaussene di Pennac in particolare. Garp, bellissimo ma Preghiera per un amico è stato lacerante. Un caro saluto. Gianni
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