mercoledì 7 settembre 2016

La banda dei sospiri


Gianni Celati - La banda dei sospiri (1976)



In un italiano stentato - e all'occorrenza sboccato -, un bambino, poi ragazzo, adolescente e giovane adulto, racconta di sé e della propria famiglia: le origini “gente selvatica che non ha mai imparato a stare al mondo”, le difficoltà economiche (siamo nel secondo dopoguerra), l'impotenza nei confronti di un destino ingrato pressoché segnato “bisogna consolarsi perché non si può dare un pugno in cielo”, le pulsioni e i sogni dell'adolescenza e prima gioventù (anni tormentati in cui “si diventa lunghi mezzi scemi, sia per la tara di famiglia ereditata dal padre, sia per gli avvenimenti che succedono. E questo è il famoso sonno della giovinezza quando si fanno tanti sogni, e poi qualcuno riesce a svegliarsi e altri no”).
“La banda dei sospiri”, terzo romanzo di Celati pubblicato da Einaudi nel 1976 e riproposto nel 2015 da Quodlibet, è singolare, inizialmente divertente e interessante, alla lunga piuttosto ripetitivo e dunque meno coinvolgente.

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