Visualizzazione post con etichetta Covacich Mauro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Covacich Mauro. Mostra tutti i post

giovedì 4 maggio 2017

La città interiore


Mauro Covacich - La città interiore (2017)



Covacich scrive di sé e della sua famiglia di origine slava - il cognome che iniziava con la K, poi forzatamente modificato -, della sua Trieste - città di confine dalla storia complicata -, di molti personaggi che vi hanno vissuto, letterati soprattutto, da Joyce a Svevo, da Saba a Tomizza... Ogni elemento è interessante, ma si procede per frammenti, spesso staccati l'uno dall'altro. E c'è a tratti un'aria di sfoggio d'erudizione. A questo Covacich professore, allievo di Magris, preferisco il romanziere.

giovedì 19 gennaio 2017

A perdifiato


Mauro Covacich - A perdifiato (2003)



“A perdifiato” ha un ritmo incalzante, quello della corsa dell'ex maratoneta che narra e delle giovani atlete che ora allena. Sa il fatto suo, in atletica, Dario Rensich, ma nella vita segue un percorso tracciato male, e procede d'istinto. Così non va bene, è chiaro, proprio la maratona insegna a dosare le forze, a usare la testa oltre che gambe e polmoni: qualche tratto lo puoi pure correre a perdifiato, ma poi devi rallentare. Sulla strada della vita, anzi, si cammina, perlopiù...
Qualche situazione è forse troppo forzata, in questo romanzo, ma la scrittura è davvero buona, c'è una ricca varietà di temi, la tensione si mantiene sempre alta: per me, una lettura molto piacevole, dunque, e Mauro Covacich - con notevole ritardo - una bella scoperta.