Thomas Bernhard - Correzione / Korrektur (1975)
In “Correzione” Bernhard è più ossessivo che mai, nella forma narrativa come nelle tematiche. Il personaggio principale è Roithamer, uno studioso di scienze naturali fuggito precocemente dalla famiglia e dalla natìa Austria “per potersi evolvere” in Inghilterra, il quale torna periodicamente volendo procedere nella progettazione e costruzione, al centro esatto di un bosco, d’un edificio unico nel suo genere, “il cono”, da regalare infine all’amata sorella: un’impresa che porta avanti per lunghi anni attraverso correzioni continue ed estenuanti dell’idea originaria, fino alla conclusione ineluttabilmente tragica. Prima e dietro la folle impresa, c’è tutta la vita di Roithamer: l’infanzia con i genitori autoritari e inadeguati, le simpatie per i più miserabili della società, la scarsità di veri rapporti umani, l’amore rivolto unicamente alla sorella, la critica feroce - ancora una volta, in Bernhard - verso la nazione d’origine, piena di gente ottusa e ipocrita. Roithamer corregge, corregge continuamente; e d’altra parte, ricorda, fin dal principio della nostra vita “entriamo in un mondo che ci è dato ma che non è preparato a noi”, il che ci impone di “tentare e ritentare più e più volte di trasformare questo mondo secondo i nostri intendimenti”: un’impresa - tanto più necessaria e ardua quanto meno siamo disponibili a plasmare noi stessi - che può anche essere vana, e che può anche annientare.
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