Andreï Makine - Il testamento francese / Le testament français (1995)
Nonna Charlotte vive in un’isba isolata nella steppa siberiana e offre al nipote, che ospita durante le vacanze estive, i ricordi della sua Francia d’origine. Ammaliato, il ragazzo accresce sui libri l’interesse e l’amore per quel lontano paese, tanto che in lui si delinea un tratto d’identità francese, aperta e sognatrice, accanto a quella russa, chiusa e concreta, trasmessa da genitori e ambiente. Da adulto - destino ineluttabile - si trasferirà Francia e diventerà uno scrittore affermato: il narratore di questo grande romanzo, lento e profondo, il cui nome, sottaciuto tra le righe, è... Andreï Makine, chiaramente.
La lettura, gradita, spesso affascinata, ha fatto i conti con un piccolo tarlo, fastidioso: nel 1995, anno di pubblicazione del romanzo, lo scrittore russo esalta il paese che lo ospita ormai stabilmente, e ne riceve applausi e premi... Il tarlo stava lì, e ricordava quella che i latini chiamavano “captatio benevolentiae”: esagerato, una vera malalingua.
La lettura, gradita, spesso affascinata, ha fatto i conti con un piccolo tarlo, fastidioso: nel 1995, anno di pubblicazione del romanzo, lo scrittore russo esalta il paese che lo ospita ormai stabilmente, e ne riceve applausi e premi... Il tarlo stava lì, e ricordava quella che i latini chiamavano “captatio benevolentiae”: esagerato, una vera malalingua.
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