Gèmmea l’aria, il sole così chiaro
      che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
     
e del prunalbo l’odorino amaro
     
senti nel cuore…
  
      Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
     
di nere trame segnano il sereno,
     
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
     
sembra il terreno.
  
      Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
     
odi lontano, da giardini ed orti,
     
di foglie un cader fragile. È l’estate,
     
fredda, dei morti.
 
      Giovanni Pascoli - Da: Myricae (1891)