Stuart Nadler - La fortuna dei Wise / Wise Men (2013)
Un amore che dura una vita ma non si realizza, una ricchezza improvvisa che sconvolge una famiglia (con il figlio dell’arricchito che dapprima tenta di restarne fuori rifiutando i denari paterni e poi, stemperandosi nel tempo, quanto meno di “essere ricco senza essere stronzo”), la fase iniziale (siamo negli U.S.A., anni ’40-’50) delle class actions, il razzismo che (là, in quel periodo) emargina pesantemente, un omicidio che resta impunito, i sensi di colpa che mordono, le malattie che infieriscono, e pure il finale a sorpresa... C’è molto, in questo “La fortuna dei Wise”: purtroppo manca molto altro: la profondità e il pathos, principalmente, e dunque la capacità di coinvolgere davvero.
Questo è il primo romanzo dell’autore (aveva pubblicato solo dei racconti); leggo che avrebbe già pronto il secondo, “più divertente”: spero, per il lettore, più convincente, soprattutto.
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