Chiara Gamberale - Per dieci minuti (2013)
“Carino”, è il primo aggettivo che viene per questo romanzo. E poi “semplice”, “leggero”... Tutti da intendere al positivo, però, come qualità: perché Chiara Gamberale racconta in modo “delicato” e “fresco” (eccone altri due, di aggettivi) un passaggio difficile della vita di... Chiara (?) che diventa addirittura esaltante per via di un “gioco” - da fare “per dieci minuti” ogni giorno, per un mese - che la porta ad aprirsi al nuovo, spostando decisamente l’attenzione dall’interno all’esterno (“Fuori da Egoland succedono tantissime cose. Succedono tutte, le cose.”) e guardando fiduciosamente in avanti (“Il meglio della vita sta in tutte quelle esperienze interessanti che ancora ci aspettano.”). Un “gioco” che cambia, e molto: buono per Chiara... buono per tutti - volendo.
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