martedì 25 dicembre 2018
giovedì 20 dicembre 2018
Via Gemito
Domenico Starnone - Via Gemito (2000)
In questo grande libro Domenico Starnone racconta splendidamente il padre, la madre, se stesso tra loro e l'ambiente intorno, a partire da via Gemito a Napoli. Per la complessità del carattere e il notevole talento artistico, a dominare è la figura del padre Federico e per tratteggiarla a dovere l'autore ne registra pazientemente e appassionatamente “la ridda di voci, di gesti, di pulsazioni del sangue, di buona e cattiva salute, di singhiozzi, di antichissime risate e smorfie di dolore che per convenzione verbale chiamiamo individuo”: un compito arduo riuscito benissimo, perché la sensibilità e la penna di Starnone sono qui davvero magistrali; uscito nel 2000, “Via Gemito” gli valse l'anno successivo un meritatissimo premio Strega.
lunedì 17 dicembre 2018
Un tantino statico
Telekinesis: così si ridenomina Michael Benjamin Lerner, musicista di Seattle, in un suo progetto che vedrà in febbraio l'uscita dell'album "Effluxion", con questa "Set a Course" dal video un tantino statico.
Telekinesis - "Set a Course" (sarà in "Effluxion", 2019)
giovedì 13 dicembre 2018
Le sere
Gerard Reve - Le sere / De avonden: een winterverhaal (1946)
Il libro racconta le ultime dieci sere del 1946 di Fritz van Egters, il giovane protagonista, che – recita la sinossi della scheda di Goodreads – “beve, fuma, vede gli amici, vaga senza meta per le strade cupe di Amsterdam e cerca di dare un senso ai minuti, alle ore e ai giorni che si estendono davanti a lui.” Nel 1947, il ventitreenne olandese Gerard Reve ha probabilmente voluto descrivere un'atmosfera pregnante della fase post-bellica fatta di smarrimento, assenza di valori e prospettive (un'atmosfera in qualche modo assimilabile a quella che, per motivi diversi, aleggia tra molti giovani d'oggi): intento riuscito, ma con l'effetto collaterale che la noia del protagonista finisce per indurre, in buona misura, anche quella del lettore.
lunedì 10 dicembre 2018
In dirittura d'arrivo
"Why Hasn’t Everything Already Disappeared", il nuovo album di Deerhunter, la band di Atlanta, è in dirittura d'arrivo (uscita 18.1.2019): ecco il primo singolo estratto.
Deerhunter - "Death in Midsummer"
(sarà in "Why Hasn’t Everything Already Disappeared", 2019)
giovedì 6 dicembre 2018
Perché scrivere?
Philip Roth - Perché scrivere / Why wright? (2017)
L'ultimo regalo di Philip Roth, prezioso, è una raccolta di saggi, conversazioni e altri scritti che, datata 2017, arriva da noi a pochi mesi dalla sua scomparsa. Va precisato, per la verità, che una parte – circa un terzo – del corposo volume era già a disposizione del lettore italiano: “Chiacchiere di bottega” dal 2004 e “«Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno» ovvero, guardando Kafka” dal 2011; ma c'è molto altro in questo “Perché scrivere?”: soprattutto c'è lui, Roth, che ricorda, commenta, confuta, chiarisce, si confessa, e ancora una volta – l'ultima?! – c'è vero godimento per chi legge.
lunedì 3 dicembre 2018
Jeff dei Wilco
Jeff Tweedy, cantante compositore e chitarrista, leader dei Wilco,
ha realizzato un album "solo":
il titolo è "Warm" e il brano proposto "I Know What It's Like".
Jeff Tweedy - "I Know What It's Like" (in "Warm", 2018)
giovedì 29 novembre 2018
Medicina e scienza
Giorgio Dobrilla, Silvano Fuso, Stefano Oss - Medicina e scienza (2013)
Autori: un medico, un chimico, un fisico. Sottotitolo: “Frasi, proverbi e aforismi commentati senza indulgenza”. Giudizio: interessante, stimolante, piacevole.
Alcuni spunti di riflessione:
Il dolore più sopportabile è quello degli altri. (René Lériche)
Alcuni spunti di riflessione:
Il dolore più sopportabile è quello degli altri. (René Lériche)
Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire. (Leonardo da Vinci)
L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori. (Niels Bohr)
Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (Bertrand Russel)
lunedì 26 novembre 2018
Nuovi ma esperti
Un gruppo all'esordio, fatto però di musicisti esperti: Jawbone sono Paddy Milner (tastiere, voce), Marcus Bonfanti (chitarra, voce), Rex Horan (basso, voce), Evan Jenkins (batteria, percussioni). Il loro album di debutto, appena uscito, ha il nome della band, e contiene questa "Rolling on the Underground".
Jawbone- "Rolling on the Underground" (in "Jawbone", 2018)
giovedì 22 novembre 2018
Seme di strega
Margaret Atwood - Seme di strega / Hag-Seed (2016)
Una storia di per sé poco credibile è solo il pretesto per una riscrittura de “La tempesta” di Shakespeare, con vivisezione della commedia e innumerevoli divagazioni sul tema, alla lunga snervanti.
Ho un rapporto altalenante con Margaret Atwood: sa scrivere bene (ho apprezzato “Occhio di gatto”, “L'assassino cieco” e molti racconti), ma trovo che spesso si ostini in progetti discutibili che finiscono per risultare decisamente pesanti (“Il racconto dell'ancella”, “L'altra Grace” e questo suo ultimo romanzo).
Ho un rapporto altalenante con Margaret Atwood: sa scrivere bene (ho apprezzato “Occhio di gatto”, “L'assassino cieco” e molti racconti), ma trovo che spesso si ostini in progetti discutibili che finiscono per risultare decisamente pesanti (“Il racconto dell'ancella”, “L'altra Grace” e questo suo ultimo romanzo).
lunedì 19 novembre 2018
Tre di Memphis
I tre
sono di Memphis, Tennessee,
e fanno un rock classico, sempre buono:
sono i Dirty Streets, e il loro ultimo album è "Distractions"
Dirty Streets - "The Sound" (da "Distractions", 2018)
giovedì 15 novembre 2018
L'amore
Maurizio Maggiani - L'amore (2018)
Due sposi, maturi, come tanti. Lui considera l'amore: quello passato, che ora è memoria e tracce residue, e quello presente, che è tenerezza, e conforto. L'amore segna, fortemente, sempre.
Al Maggiani de “Il Romanzo della Nazione”, pretenzioso fin dal titolo, preferisco questo, privato, intimo. Più su, al top, resta per me quello di “Meccanica celeste”.
Al Maggiani de “Il Romanzo della Nazione”, pretenzioso fin dal titolo, preferisco questo, privato, intimo. Più su, al top, resta per me quello di “Meccanica celeste”.
lunedì 12 novembre 2018
Ennesimo album
John Hiatt
sempre in forma
interpreta "Over The Hill"
dall'ennesimo album "The Eclipse Session"
John Hiatt - "Over The Hill" (da "The Eclipse Session", 2018)
giovedì 8 novembre 2018
Asimmetria
Lisa Halliday - Asimmetria / Asymmetry (2018)
Diciamolo subito: Lisa Halliday è stata amante di Philip Roth, lei venticinquenne, lui quarant'anni più vecchio. Nella prima parte di “Asimmetria” questo loro rapporto ispira fortemente la narrazione, con Roth trasposto nell'affermato scrittore Ezra Blazer e lei in una lavorante nell'editoria, aspirante scrittrice: la costruzione appare qui piuttosto artificiosa, a volte temeraria, e non convince granché. Segue un racconto del tutto diverso, perlopiù ambientato in Medio Oriente, decisamente più riuscito. E poi il finale, un'intervista a Ezra Blazer nella quale egli – brillante alter ego di Roth – si apre, disserta, gigioneggia e trova anche il modo di elogiare il romanzo breve di una giovane scrittrice uscito da poco... probabilmente il racconto di cui sopra. “Asimmetria” è un romanzo... decisamente asimmetrico, fatto di componenti diverse, stranamente assemblate, buone e meno buone; resta il fatto che questa Lisa Halliday, all'esordio, lascia il segno, mostrando di sapersi esprimere anche su alti livelli: sarà da seguire.
lunedì 5 novembre 2018
La migliore
Giorgia,
la migliore
Giorgia - "Le tasche piene di sassi" (in "Pop Hearth", 2018)
giovedì 1 novembre 2018
Exit West
Mohsin Hamid - Exit West (2017)
Romanzo visionario, accettabile fintantoché i protagonisti Saeed e Nadia vivono il loro difficile amore in un'imprecisata città mediorientale segnata dalla guerra civile. Poi, dal momento in cui i due scappano e, attraversando fantomatiche “porte”, giungono in occidente, tra la massa di migranti ferocemente osteggiati dai nativi, il racconto si fa apocalittico, dispersivo, respingente; certe scenette, poi, con tutt'altri protagonisti e contesti, appiccicate qua e là, risultano decisamente incomprensibili.
Di Mohsin Hamid avevo apprezzato “Il fondamentalista riluttante” (2007); questo “Exit West”, che l'autore pakistano ha scritto dieci anni dopo, no, non mi è piaciuto proprio.
Di Mohsin Hamid avevo apprezzato “Il fondamentalista riluttante” (2007); questo “Exit West”, che l'autore pakistano ha scritto dieci anni dopo, no, non mi è piaciuto proprio.
lunedì 29 ottobre 2018
Un pensiero per Jon
Ho amato e amo molto i Colosseum, soprattutto con "la voce" Chris Farlowe.
Ho goduto a Fiesso d'Artico (1970 e 1975), Friburgo (1997), Collepietra (2014).
Ho goduto a Fiesso d'Artico (1970 e 1975), Friburgo (1997), Collepietra (2014).
Quest'anno ho sofferto per la scomparsa di Jon Hiseman, l'enorme batterista-leader:
tardivamente, un pensiero per lui.
tardivamente, un pensiero per lui.
Colosseum - "Walking in The Park" (1994)
giovedì 25 ottobre 2018
Felici i felici
Yasmina Reza - Felici i felici / Heureux les heureux (2013)
Yasmina Reza è acuta, incisiva, tagliente. In questo suo romanzo corale ogni singolo frammento, dotato di vita propria, si legge con grande piacere; l'insieme, per la verità, non è propriamente agevole da cogliere, e da giudicare, ma nel complesso ho senz'altro apprezzato. (Terzo libro dell'autrice, per me, dopo “Una desolazione” e “Babilonia”: un'altra conferma di buona qualità, in attesa dell'optimum.)
lunedì 22 ottobre 2018
Praticamente un'imitazione
Pezzaccio e vociaccia
alla maniera di AC/DC...
alla maniera di AC/DC...
praticamente un'imitazione
Reef - "Revelation" (dall'album omonimo, 2018)
giovedì 18 ottobre 2018
Tutto quello che è un uomo
David Szalay - Tutto quello che è un uomo / All That Man Is (2016)
Nove racconti con protagonista l'uomo (maschio) costruiti bene e... non finiti: buone storie, cioè, volutamente lasciate in sospeso, con il lettore spinto ad assemblare i vari pezzi, in un collage di umanità varia. Tale scelta stilistica genera qualche perplessità, peraltro in gran parte fugata dall'elevata qualità della scrittura.
lunedì 15 ottobre 2018
Versione acustica
Oggi... Amos Lee
in una versione acustica
del brano "Hang On, Hang On",
dal suo ultimo album "My New Moon"
Amos Lee - "Hang On, Hang On" (live, 2018)
giovedì 11 ottobre 2018
La vita delle ragazze e delle donne
Alice Munro - La vita delle ragazze e delle donne / Lives of Girls and Women (1971)
Secondo lavoro in ordine di tempo – dopo “La danza delle ombre felici” (1968) –, “La vita delle ragazze e delle donne” (1971) è un romanzo di formazione con protagonista la bambina, adolescente e giovane donna Del Jordan, chiaramente molto ispirata all'autrice. Gli otto capitoli del libro, al contempo separati e interconnessi, restituiscono un mondo femminile in evoluzione, nel decennio del dopoguerra: “È in arrivo un cambiamento, secondo me – dice la madre di Del –, nella vita delle ragazze e delle donne. Sì. Ma spetta a noi favorirlo. Finora le donne sono state solo quello che erano in rapporto a un uomo. Punto e basta. Una vita non più autonoma di quella di un animale domestico.” Del cresce, sperimenta, sbaglia, matura, fino a diventare una donna determinata, con un campo d'interesse prioritario e la conseguente realizzazione personale... – guarda caso – nella scrittura.
lunedì 8 ottobre 2018
Un altro Bocelli!
Con papà Andrea... Matteo, un altro Bocelli!
Andrea e Matteo Bocelli - "Fall On Me" (2018)
giovedì 4 ottobre 2018
A volte corro piano
Patrick Trentini - A volte corro piano (2018)
Il mio compaesano Patrick Trentini, affermato compositore e pianista nonché amante della corsa sulle lunghe distanze, si racconta apertamente, facendo soprattutto emergere l'ostinazione che da sempre lo porta a dare tutto, a prepararsi minuziosamente e intensivamente per ottenere poi il massimo risultato, in un concerto come in una gara podistica. In questo libro (con annesso CD che propone undici brani composti ed eseguiti da Patrick), egli confessa addirittura una forma di dipendenza, quasi patologica, dalla fatica: il bisogno di soffrire, avendo spremuto anche le ultime energie, per potersi sentire davvero bene con se stesso. Questa esasperazione – la vita fatta in buona parte di lavoro e sofferenza – tende a turbare non poco il lettore... fino al coup de theatre che l'autore ha piazzato nelle ultime righe del libro, regalando un sollievo inatteso: “Ormai ho imparato che a volte corro piano. Accade perché sono stanco o semplicemente perché ho voglia di godermi la corsa con lentezza.” Si può pure rallentare, a volte, e con piacere, nella corsa della vita.
lunedì 1 ottobre 2018
Quelli che restano
Elisa ft. Francesco De Gregori - "Quelli che restano" (2018)
QUELLI CHE RESTANO
È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente
A lasciare tutto com'è fare quello che ti viene e non andare dietro la gente
È che mi perdevo dietro a chissà quale magia quale grande canzone in un cumulo di pietre
Sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre
È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza quella che ti frega e ti prende le gambe
Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente
Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente
È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende
Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
E più di una volta e più di un pensiero è stato così brutto da non
dirlo a nessuno
Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici
Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni
Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni
Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia
Siamo noi quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza quella che ti frega e ti prende le gambe
Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente
Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente
È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende
Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici
Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni
Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni
Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia
Siamo noi quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
giovedì 27 settembre 2018
Satantango
Lázló Krasznahorkai - Satantango / Sátántangó (1985)
In un posto sperduto – “a casa del diavolo” –, la dove un'azienda agricola è da tempo inattiva, una piccola comunità vivacchia, senza speranza. A sorpresa ricompare Irimiás, uno di loro che si era allontanato e ormai tutti credevano morto; le sue parole forti scuotono i più: “Questa inerzia è un'inerzia colpevole, questa debolezza è una debolezza colpevole, questa vigliaccheria, signore e signori, è una vigliaccheria colpevole! Perché – e prendete ben nota delle mie parole! - possiamo commettere qualcosa di irreparabile non solo nei confronti degli altri, ma anche nei confronti di noi stessi!... Ed è ancora più grave, amici miei, anzi, se ci pensate bene ogni colpa è un'infamia commessa verso noi stessi!...” Parecchi si convincono, e partono con lui, Irimiás – forse realista, forse sognatore –, verso un nuovo futuro.
Il romanzo inizialmente avvince, poi presenta un lungo tratto stagnante – correlato con la situazione descritta, ma assai pesante da superare –, indi si movimenta un po' nel finale... Nel mio giudizio complessivo, non positivo quanto quello di autorevoli critici, ha inciso alquanto la fatica provata in corso di lettura.
Il romanzo inizialmente avvince, poi presenta un lungo tratto stagnante – correlato con la situazione descritta, ma assai pesante da superare –, indi si movimenta un po' nel finale... Nel mio giudizio complessivo, non positivo quanto quello di autorevoli critici, ha inciso alquanto la fatica provata in corso di lettura.
lunedì 24 settembre 2018
Troppo breve
Passa, il tempo, e passa la vita,
troppo breve per te, Goran
Goran Kuzminac - "Tempo" (1980, video 2012)
giovedì 20 settembre 2018
Questa sera è già domani
Lia Levi - Questa sera è già domani (2017)
Il romanzo racconta la storia di una famiglia ebraica genovese nei durissimi anni successivi all'emanazione, nel 1938, delle leggi razziali fasciste. Per essere tra i finalisti del Premio Strega 2018, nonché vincitore dello Strega Giovani (N.B.: premio assegnato da una giuria di giovani, in questo caso a un'autrice anziana, classe 1931), ho trovato la qualità narrativa del romanzo piuttosto modesta.
lunedì 17 settembre 2018
Sempre piacevole
Dal quarto album dei Wild Feathers
un brano di sempre piacevole country rock
The Wild Feathers - "Big Sky" (da "Greetings From the Neon Frontiers", 2018)
giovedì 13 settembre 2018
lunedì 10 settembre 2018
It's good for me
"No good"?
It's good for me.
Hamish Anderson - "No Good" (2018)
giovedì 6 settembre 2018
I capelli di Harold Roux
Thomas Williams - I capelli di Harold Roux / The Hair of Harold Roux (1974)
Per il romanzo che intende scrivere, “I capelli di Harold Roux”, “una semplice storia di seduzione, stupro, follia e omicidio”, il professor Aaron Benham ha in testa una scena base, “ambientata in una pianura buia, con i personaggi intorno a un minuscolo fuoco che incide di luce calda i contorni dei volti. Mentre la luce sembra svanire per sempre, le montagne lontane diventano azzurre e fredde come la luna. Deve costantemente ricreare quel minuscolo fuoco, altrimenti quelle ultime, calde vite non ci saranno più, non avranno mai vissuto, nemmeno per temere l'immensità del freddo e dell'indifferenza che le circonda”. Ecco, con questa immagine Thomas Williams rappresenta efficacemente la creazione letteraria: scrivere è alimentare un piccolo fuoco, illuminare e riscaldare con esso i personaggi, così da renderli vivi e amabili. Qui ci è riuscito: pur frammentario, “I capelli di Harold Roux” è un gran bel romanzo.
lunedì 3 settembre 2018
Che bella accoppiata!
Brano - di Riccardo Sinigallia -
e video - con Valerio Mastandrea:
che bella accoppiata!
Riccardo Sinigallia - "Ciao cuore" (2018)
giovedì 30 agosto 2018
Works
Vitaliano Trevisan - Works (2016)
Prima di tutto, tanto di cappello: fino ai quarant'anni quest'uomo, Vitaliano Trevisan, ha fatto mille lavori, perlopiù umili, mentre poi è passato a un'importante attività di scrittore, attore, sceneggiatore, regista teatrale, ecc. In questo “Works” ripercorre quella che, nella prima parte della vita, definisce la sua “fallimentare carriera lavorativa”, corresponsabile di fallimenti pure esistenziali essendo che “il lavoro, se anche non è la vita, trasformando nel tempo l'individuo, sia fisicamente che spiritualmente, la influenza comunque in modo determinante”; quindi, partendo dalle tante esperienze professionali vissute, più in generale Trevisan racconta il mondo del lavoro, nel suo Veneto e in questo nostro Paese, tuttora “corrotto sopra tutti gli altri” (Machiavelli). “Works” è un gran libro, nel quale l'autore, con notevole arguzia e ammirevole stile narrativo (con echi di Bernhard), sa incollarti a tutte le 651 pagine, senza cali di tensione: tanto di cappello, allora, anche per questo specifico lavoro letterario.
lunedì 27 agosto 2018
Una primizia
Dal nuovo album di Cat Power,
"Wanderer", in uscita il prossimo 5 ottobre,
una primizia con la partecipazione di Lana Del Rey
Cat Power (feat. Lana Del Rey) - "Woman" (sarà in "Wanderer", 2018)
giovedì 23 agosto 2018
La tela di ragno
Joseph Roth - La tela di ragno / Das Spinnennetz (1923)
Primo romanzo di Joseph Roth, pubblicato a 29 anni nel 1923. Lo stile narrativo è forse ancora acerbo, ma i contenuti sono molto significativi, con il protagonista Theodor Lohse, uno disposto a tutto per “diventare un capo”, che si muove dentro una realtà sociale sempre più instabile, con tasso di violenza crescente e con un soggetto, tra le figure emergenti, già individuato come decisamente “pericoloso”: tale Hitler.
lunedì 20 agosto 2018
Joshua ricorda Robert
Greta Van Fleet non è una cantante ma una band americana, formata da tre fratelli - Kiszka il cognome - e da un quarto componente - alla batteria; la voce di Joshua Kiszka ricorda quella illustre di Robert Plant...
Greta Van Fleet - "When The Curtain Falls" (2018)
giovedì 16 agosto 2018
Veloce la vita
Sylvie Schenk - Veloce la vita / Schnell, dein Leben (2016)
Anni '50: la francese Louise si innamora del tedesco Johann, i due si sposano, lei si trasferisce in Germania. Forse durante la guerra qualcuno nella famiglia di lui ha avuto comportamenti riprovevoli, proprio in Francia, ma le voci che girano non sono così sicure, e comunque ormai è tempo di guardare avanti, la vita continua, scorre veloce.
Questa di Sylvie Schenk, chiaramente in gran parte autobiografica, sarebbe anche una buona storia... se fosse raccontata meglio: in particolare, la narrazione in seconda persona, soprattutto alla lunga, risulta decisamente fastidiosa.
Questa di Sylvie Schenk, chiaramente in gran parte autobiografica, sarebbe anche una buona storia... se fosse raccontata meglio: in particolare, la narrazione in seconda persona, soprattutto alla lunga, risulta decisamente fastidiosa.
lunedì 13 agosto 2018
Carina o banale?
Confine sempre labile...
è carina o banale?
Io propendo per carina.
Tyler Rich - "The Difference" (2018)
venerdì 10 agosto 2018
Tu l'hai detto
Connie Palmen - Tu l'hai detto / Jij zegt het (2015)
Connie Palmen dà voce a Ted Hughes, il poeta inglese che fu marito di Sylvia Plath: ne esce un buon ritratto – eccellente la scrittura – di lei, inquieta poetessa e scrittrice americana, e del loro rapporto che si concluse tragicamente con il suicidio di Sylvia nel 1963, a trent'anni.
lunedì 6 agosto 2018
Cantautore americano
Un bel brano
tratto dall'album di debutto
del cantautore americano Devin Dawson
Devin Dawson - "Asking For a Friend" (da "Dark Horse", 2018)
giovedì 2 agosto 2018
Le radici del cielo
Romain Gary - Le radici del cielo / Les racines du ciel (1956)
Libro con cui Romain Gary vinse il premio Goncourt nel 1956 (lo rivinse nel 1975, dribblando la regola dell'unica assegnazione per autore, con "La vita davanti a sé", firmato da un allora sconosciuto Émil Adjar): "Le radici del cielo" è un romanzo ambientato nell'allora Africa Equatoriale Francese a tema prioritario ambientalista, concentrato specialmente sulla condanna della strage di elefanti - trentamila uccisioni all'anno in quei tempi - dovute in parte a motivazioni alimentari, ma perlopiù al commercio dell'avorio "allo scopo di fabbricare tagliacarte e palle da biliardo". L'insistenza protratta sul tema e una certa farraginosità della trama alla lunga tendono a stancare, distanziando chiaramente quest'opera dalle migliori di Gary.
lunedì 30 luglio 2018
Bubola nella mia Cognola
4 agosto 2018:
il grande Massimo Bubola
sarà nella mia Cognola (Trento)
in piazza dell'Argentario alle ore 21
per un concerto assolutamente imperdibile!
Massimo Bubola - "Una canzone che mi spacca il cuore" (da "In alto i cuori", 2013)
giovedì 26 luglio 2018
A pesca nelle pozze più profonde
Paolo Cognetti - A pesca nelle pozze più profonde (2014)
Riprendendo il sottotitolo, qui Cognetti propone le sue “meditazioni sull'arte di scrivere racconti”, decisamente interessanti e piacevoli. Completano il libro, a mo' d'esempi, quattro storie brevi con protagonista quella Sofia che “si veste sempre di nero” del suo “romanzo di racconti” pubblicato due anni prima (2012), alle soglie della “grande svolta montanara” dell'autore.
lunedì 23 luglio 2018
In piena estate
Questa canzone d'amore
Ryan la propose a San Valentino
Ryan la propose a San Valentino
ma direi che merita un rilancio in piena estate
Ryan Adams - "Baby I Love You" (2018)
giovedì 19 luglio 2018
Cosa diremo agli angeli
Franco Stelzer - Cosa diremo agli angeli (2018)
"Mi chiedono che cosa trovi di bello nel mio lavoro, Beh, dico, il fatto di guardare. Guardo la gente. Ce n'è di ogni tipo.
Ok, mi fanno, però tutte quelle persone le hai davanti solo per un attimo. Il tempo di darti il passaporto e già le vedi svanire verso l'uscita.
È vero. Ma a me non dispiace. Le guardo come fossero insetti. Mi ronzano intorno per un attimo. Io le guardo, e immagino. Mi interessa ogni particolare, dall'aspetto fisico alle piccole abitudini. Le ripetizioni, le ossessioni. Le regolarità.
Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovo in mano una storia. Ho tanto tempo. Siamo in un piccolo aeroporto. I voli sono numerosi, ma non poi così frequenti.
Io guardo, dall'alba al tramonto.
Spesso anche di notte.
E immagino."
Due brevi note di fine lettura:
1)
Storie di altri
anche presunte
entrano e vivono
dentro la nostra
così facendola
un po' meno piccola
2)
Dopo tre buone prove - frecce vicine al bersaglio -, con "Cosa diremo agli angeli" Franco Stelzer ha fatto centro: questo libro è bellissimo!
Ok, mi fanno, però tutte quelle persone le hai davanti solo per un attimo. Il tempo di darti il passaporto e già le vedi svanire verso l'uscita.
È vero. Ma a me non dispiace. Le guardo come fossero insetti. Mi ronzano intorno per un attimo. Io le guardo, e immagino. Mi interessa ogni particolare, dall'aspetto fisico alle piccole abitudini. Le ripetizioni, le ossessioni. Le regolarità.
Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovo in mano una storia. Ho tanto tempo. Siamo in un piccolo aeroporto. I voli sono numerosi, ma non poi così frequenti.
Io guardo, dall'alba al tramonto.
Spesso anche di notte.
E immagino."
Due brevi note di fine lettura:
1)
Storie di altri
anche presunte
entrano e vivono
dentro la nostra
così facendola
un po' meno piccola
2)
Dopo tre buone prove - frecce vicine al bersaglio -, con "Cosa diremo agli angeli" Franco Stelzer ha fatto centro: questo libro è bellissimo!
lunedì 16 luglio 2018
Lei o il suo gruppo?
Lei
- o il suo gruppo? -
- o il suo gruppo? -
si chiama Jamie Lynn Vessels
e questa è la title track del - suo o loro? - nuovo album
Jamie Lynn Vessels - "Storm Coming" (dall'album omonimo, 2018)
giovedì 12 luglio 2018
La chiave a stella
Primo Levi- La chiave a stella (1979)
Un montatore di gru e un chimico delle vernici si raccontano esperienze di lavoro, e di vita. Poiché il chimico delle vernici è anche uno scrittore di valore, tutto finisce in questo ottimo libro. Nel confronto tra mestieri, il chimico-scrittore Primo Levi - che si autodefiniva “centauro” per la sua doppia attività - considera che lo scrittore chiaramente difetta, a differenza del montatore di gru e del chimico delle vernici, di strumenti di valutazione oggettiva del suo lavoro, in corso d'opera come al termine: “Può capitare che uno scriva con entusiasmo una pagina, o anche un libro intero, e poi si accorga che non va bene, che è pasticciato, sciocco, già scritto, mancante, eccessivo, inutile.” (...) “Ma può anche capitare che uno scriva delle cose, appunto, pasticciate e inutili (e questo accade sovente) e non se ne accorga o non se ne voglia accorgere, il che è ben possibile, perché la carta è un materiale troppo tollerante. Le puoi scrivere sopra qualunque enormità, e non protesta mai: non fa come il legname delle armature nelle gallerie di miniera, che scricchiola quando è sovraccarico e sta per venire un crollo. Nel mestiere di scrivere la strumentazione e i segnali d'allarme sono rudimentali: non c'è neppure un equivalente affidabile della squadra e del filo a piombo. Ma se una pagina non va se ne accorge chi legge, quando ormai è troppo tardi, e allora si mette male: anche perché quella pagina è tua e solo tua, non hai scuse né pretesti, ne rispondi appieno.”
lunedì 9 luglio 2018
Calda, carezzevole e graffiante
L'ottimo blog "Come un killer sotto il sole" - che consiglio caldamente di seguire - (http://comeunkillersottoilsole.blogspot.com/) definisce la sua voce "calda, carezzevole e graffiante": tre aggettivi appropriati per la voce di Ben Glover, qui in "Kindness", dal nuovo album "Shorebound".
Ben Glover - "Kindness" (da "Shorebound", 2018)
giovedì 5 luglio 2018
Essi pensano ad altro
Silvio D'Arzo - Essi pensano ad altro (1976)
Ezio Comparoni (1920-1952), in arte Silvio D'Arzo, ebbe una vita breve, neanche 32 anni, e vide pubblicato solo il romanzo “All'insegna del buon corsiero”, ma produsse molto e acquisì una buona notorietà post mortem, soprattutto per il racconto lungo “Casa d'altri”.
“Essi pensano ad altri”, romanzo che scrisse intorno ai vent'anni e pubblicato postumo nel 1976, è molto strano, visionario, sperimentale, difficile da decodificare: non mi cimento e registro solo che la lettura, motivata dal buon ricordo di “Casa d'altri” e sostenuta dalla curiosità, mi ha lasciato più che altro perplesso e deluso.
lunedì 2 luglio 2018
Vance convince
Australiano,
al secondo album,
Vance (Joy) convince
Vance Joy - "Call If You Need Me" (da "Nation of Two", 2018)
giovedì 28 giugno 2018
Contro il sacrificio
Massimo Recalcati - Contro il sacrificio (2017)
Recalcati, richiamando disinvoltamente il pensiero di svariati filosofi, distingue il sacrificio - “buono” - fatto per raggiungere una meta da quello - “cattivo” - fine a se stesso, denominato “fantasma sacrificale”, una forma masochistica di godimento nella rinuncia e nella sofferenza, spesso secondaria a un'interpretazione colpevolizzante del cristianesimo, con tratti anche francamente patologici. Lettura interessante, ancorché complessa.
lunedì 25 giugno 2018
Belle atmosfere
Nuovo album per la trentenne australiana Courtney Barnett, titolo "Tell Me How You Really Feel": eccola in "Need A Little Time", una ballata dalle belle atmosfere.
Courtney Barnett - "Need A Little Time" (da "Tell Me How You Really Feel", 2018)
giovedì 21 giugno 2018
Continuare
Laurent Mauvignier - Continuare / Continuer (2016)
Una donna in crisi e il figlio adolescente problematico intraprendono un viaggio potenzialmente rigeneratore in lande sperdute, tra emozioni forti e il faticoso avvio di un rapporto nuovo. Un obiettivo, per nulla scontato in partenza, diventa per entrambi sempre più chiaro: quello di voler continuare, singolarmente e insieme, il viaggio della vita.
Bella tematica, ma il romanzo non è all'altezza del miglior Mauvignier (quello di “Lontano da loro”, per me): sembra scritto di fretta, puntando molto sull'immediatezza delle emozioni, con la riflessione in secondo piano, eventualmente demandata al lettore.
Bella tematica, ma il romanzo non è all'altezza del miglior Mauvignier (quello di “Lontano da loro”, per me): sembra scritto di fretta, puntando molto sull'immediatezza delle emozioni, con la riflessione in secondo piano, eventualmente demandata al lettore.
lunedì 18 giugno 2018
Le note basse di Noemi
A Sanremo non mi aveva detto granché, ma poi, piano piano, questa canzone.... e Noemi, le sue note basse... ecco, come direbbe Zucchero... si sono fatte strada fuori e dentro di me.
Noemi - "Non smettere mai di cercarmi" (da "La luna", 2018)
giovedì 14 giugno 2018
Considera l'aragosta
David Foster Wallace - Considera l'aragosta / Consider the Lobster (2005)
Poi ognuno dà le risposte che vuole, ma intanto sono importanti le domande. Per esempio, in uno di questi articoli-saggi, quello che dà il titolo alla raccolta, avendo osservato e ben descritto “quel coperchio sbatacchiato freneticamente e quel patetico aggrapparsi al bordo della pentola”, D. F. Wallace – non da animalista radicale, ma solo da uno con testa e cuore – chiede ai lettori di “Gourmet - La rivista del vivere bene” e a ogni altro suo lettore: quando la metti a bollire viva, consideri l'aragosta?
lunedì 11 giugno 2018
Andy promette bene
Questo Andy Jenkins,
americano della Virginia,
il cui primo album esce a giorni
con questa title track, promette bene.
Andy Jenkins (feat. Matthew E. White) - "Sweet Bunch" (dall'album omonimo, 2018)
giovedì 7 giugno 2018
Resto qui
Marco Balzano - Resto qui (2018)
Quel campanile che spunta dal lago – l'ho visto più volte – fa impressione, lì sotto ci sono le case della vecchia Curon Venosta. Trina, l'io narrante del romanzo, dal paese non si è mai mossa, nel 1950 ha solo dovuto spostarsi di pochi metri, un po' più in alto, quando la sua vecchia casa è stata sommersa dalle acque del lago artificiale di Resia. Ma pure prima della guerra era rimasta lì, dov'era nata, lei sudtirolese di lingua tedesca, senza farsi allettare dall'invito ricco di promesse a trasferirsi con la famiglia nella Germania di Hitler. La guerra, il lago, e un dolore ancora più grande che la spinge a raccontare tutto... Trina è sempre lì, a combattere, senza arrendersi mai.
Marco Balzano ha buone doti, che già gli valsero il Campiello del 2015 con “L'ultimo arrivato”: “Resto qui”... resta però un gradino sotto.
Marco Balzano ha buone doti, che già gli valsero il Campiello del 2015 con “L'ultimo arrivato”: “Resto qui”... resta però un gradino sotto.
lunedì 4 giugno 2018
Un buon connubio
In questo brano dall'album "Sleeping Dogs", uscito un mese fa, Jeff Plankenhorn, texano di mezza età, ospita Ray Wilie Hubbard, texano ultrasettantenne: un buon connubio.
Jeff Plankenhorn feat. Ray Wilie Hubbard - "Tooth and Nail" (da "Sleeping Dogs", 2018)
giovedì 31 maggio 2018
L'angoscia del re Salomone
Romain Gary - L'angoscia del re Salomone / L'Angoisse du roi Salomon (1979)
Ne “L'angoscia del re Salomone” Romain Gary racconta una buona storia, disseminandola di pensieri sulla vita e sulla morte. Qualche esempio:
“Abbiamo sempre bisogno degli altri, non possiamo passare la vita a detestare noi stessi.”
“È rassicurante vedere che non siamo soli a esser soli.”
“Di cosa abbiamo paura tutti? Che non duri.”
“È una vergogna. Il mondo diventa ogni giorno sempre più pesante da portare.”
“La vita fa dei debiti contro di te e tu aspetti sempre che lei venga a rimborsarti... e poi c'è un momento in cui cominci a capire che la vita non ti rimborserà mai, ed è l'angoscia...”
“Cosa si fa quando non si può più sopportare la propria condizione umana? Ci si disumanizza. (Come Charlie Chaplin, nel Monello, che ha trovato un neonato e apre un tombino e si chiede se non se ne sbarazzerà completamente.)”
“Molti cercano i fare degli affari con Dio, io ti do questo e tu mi dai quello, io do agli altri senza lesinare e tu mi prodighi la buona salute, la longevità e più tardi qualcosa di meglio. Vai a saperlo.”
“Anche quando non si crede ci sono dei limiti. Non si può non credere senza limiti, dato che ci sono dei limiti a tutto.”
lunedì 28 maggio 2018
Grande blueswoman
Uscito il 18 maggio u.s., l'ultimo album di Dana Fuchs, "Love Lives On", ha questa title track che - a partire da 0:46, non prima - esalta la sua voce da grande blueswoman.
Dana Fuchs - "Love Lives On" (dall'album omonimo, 2018)
giovedì 24 maggio 2018
La città dei ladri
David Benioff - La città dei ladri / City of Thieves (2008)
Nonno Lev racconta al nipote David, scrittore, l'assedio della sua Leningrado e soprattutto, in ogni dettaglio, quella fatidica prima settimana del '42, quando conobbe il suo migliore amico, si innamorò davvero per la prima volta e fece fuori due nazisti: giorni di avventure rocambolesche e pure, per il diciassettenne Lev, di crescita esponenziale. A fine racconto David ha un buon materiale per la storia che vuole scrivere, anche se gli mancherebbero giusto alcuni piccoli elementi, così, per non sbagliare niente...
Nonno: “Non sbaglierai.”
Nipote: “Questa è la tua storia. Non voglio mandar tutto a puttane.”
Nonno: “David...”
Nipote: “Ci sono un paio di cose che ancora non tornano...”
Nonno: “David, sei tu lo scrittore, inventa.”
E David Benioff ha scritto "La città dei ladri": partendo dal racconto di nonno Lev e inventando parecchio, da buon romanziere.
Nonno: “Non sbaglierai.”
Nipote: “Questa è la tua storia. Non voglio mandar tutto a puttane.”
Nonno: “David...”
Nipote: “Ci sono un paio di cose che ancora non tornano...”
Nonno: “David, sei tu lo scrittore, inventa.”
E David Benioff ha scritto "La città dei ladri": partendo dal racconto di nonno Lev e inventando parecchio, da buon romanziere.
lunedì 21 maggio 2018
Buon riscontro
Canadese - di padre giapponese -, Justin Nozuka ha realizzato un nuovo album, "Run To Waters", uscito il 18 maggio u.s.: contiene questa "Warm Under the Light", riproposta dopo il buon riscontro nel recente EP, "Low Tide".
Justin Nozuka - "Warm Under the Light" (in "Low Tide" e "Run To Waters", 2018)
giovedì 17 maggio 2018
Il morbo di Haggard
Patrick McGrath - Il morbo di Haggard / Dr. Haggard's Disease (1993)
Quelli che vanno dal 1937 al 1940 sono anni cruciali per il medico inglese Edward Haggard, anni fortemente segnati dall'amore e dalla malattia - o, forse meglio... dagli amori e dalle malattie. Chiaramente c'è una donna di mezzo, Fanny, e dopo di lei il figlio, James, un giovane con disturbi endocrini che sarebbero da indagare, descrivere e magari inquadrare in una nuova patologia, cui assegnare il nome dello scopritore... Ma “il morbo di Haggard” sembra piuttosto un altro, quello che affligge lui stesso: una forma grave, probabilmente incurabile, di “mal d'amore”. Patrick McGrath conduce bene il gioco, e piazza un finale a sorpresa... che ci sta.
domenica 13 maggio 2018
La mamma è sempre la mamma
... e di mamma ce n'è una sola...
... e oggi è pure la festa della mamma...
... e oggi è pure la festa della mamma...
Nathaniel Rateliff & The Night Sweats - "Hey Mama" (da "Tearing at the Seams", 2018)
giovedì 10 maggio 2018
Ballata senza nome
Massimo Bubola - Ballata senza nome (2017)
La salma di un soldato italiano non identificato, il Milite Ignoto, caduto nel corso della prima guerra mondiale, riposa dal 1921 all'interno dell'Altare della Patria al Vittoriano di Roma. A sceglierla tra undici, provenienti da luoghi diversi del fronte italo-austriaco, fu una donna, Maria Bergamas, in rappresentanza di tutte le madri cui la guerra aveva rubato un figlio senza restituirne nemmeno le spoglie. Massimo Bubola, non solo musicista ma anche poeta e narratore, tratteggia con sentimento le storie di quegli undici soldati, ridando a ciascuno un nome e una voce, e, dopo la scelta di quella madre dolente, ripercorre il viaggio del Milite Ignoto dal Friuli a Roma, con gli onori dovuti, in un'Italia unita, grata e commossa: facendo riecheggiare oggi, a cent'anni dalla fine della Grande Guerra, l'insensatezza che la pervase.
lunedì 7 maggio 2018
Ritmo e gran voce
The Temperance Movement (il nome della band scozzese riprende quello di uno storico movimento anti-alcol) è al terzo album in studio, dal titolo "A Deeper Cut": nel videoclip di "Caught in the Middle", dopo qualche attimo di silenzio, esplodono il ritmo e la gran voce di Phil Campbell.
The Temperande Movement - "Caught in the Middle" (in "A Deeper Cut", 2018)
mercoledì 2 maggio 2018
Nella casa del pianista
Jan Brokken - Nella casa del pianista / In het huis van de dichter (2008)
Nel 1981 l'autore conosce, divenendone amico, Jurij Aleksandrovič Egorov, per tutti ormai Youri Egorov, un giovane pianista classico di grande talento fuggito cinque anni prima dall'oppressiva Unione Sovietica e stabilitosi ad Amsterdam. Tra i motivi della fuga, l'omosessualità di Youri, molto discriminante nel paese d'origine. A distanza di parecchi anni - il libro è del 2008 - Jan Brokken racconta l'amico, il grande musicista, il suo retroterra e la vita nuova, tanto libera da risultargli fatale, stroncata a poco meno di trentaquattro anni da una malattia allora emergente e inesorabile, l'AIDS. Il libro, tra biografia e romanzo, è una buona lettura, forse ottima per chi conosce e ama particolarmente la musica classica.
lunedì 30 aprile 2018
Brano ritmato
L'irlandese Glen Hansard ha pubblicato quest'anno il suo quarto album da solista, "Between Two Shores": contiene questo bel brano ritmato, "Roll On Slow".
Glen Hansard - "Roll On Slow" (da "Between Two Shores", 2018)
giovedì 26 aprile 2018
Dora Bruder
Patrick Modiano - Dora Bruder (1997)
Dora Bruder, una ragazza ebrea, scompare l'ultimo giorno del 1941, a Parigi. Qualche decennio dopo c'è chi si chiede dov'è finita e racconta passo passo la sua puntigliosa ricerca. Perché lo fa? Intanto per un'analogia: un giorno, da ragazzo, fuggì pure lui, l'ostinato indagatore, assaporando fortemente “l'ebbrezza di spezzare, di punto in bianco, tutti i legami”. Ma soprattutto per un pressante senso di responsabilità: perché altrimenti di Dora e di altre persone come lei “non esisterebbe più traccia”, dato che “nessuno ricorda più niente”. E invece ricostruire certe storie è importante, specie quelle di chi ha “patito pene di ogni sorta per consentire a noi di provare soltanto piccoli dispiaceri”. Così a fine lettura sappiamo molto di Dora Bruder... anche se non proprio tutto: lei terrà per sempre con sé qualche “piccolo e prezioso segreto” che gli uomini,“la Storia, il tempo - tutto ciò che insozza e distrugge - non sono riusciti a rubarle”.
lunedì 23 aprile 2018
Musica e montagna
"Montagna profanata!"
Quest'ultimo video dei Bastard
ha innescato una polemica ambientalista
ha innescato una polemica ambientalista
quanto meno esagerata (tutt'al più avrei tolto l'elicottero).
In realtà il brano è bello, delicato, adeguato al meraviglioso contesto,
con la musica che omaggia la montagna e la montagna che impreziosisce la musica.
Bastard Sons of Dioniso - "Venti tornanti" (live, 2018)
(Brano in "Cambogia", 2018)
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